22 dicembre 2010

Sogno n. 159

.
Mio zio mi faceva notare che i muri di casa erano pericolanti. Mi chiedevo se, invece di demolire il tutto, si sarebbe potuta costruire una fascia di sostegno a mezza altezza con tondini di ferro e cemento. Questa fascia sarebbe stata orizzontale, ma pensavo di farne anche un'altra verticale. Mi chiedevo come avrei potuto collegarle: avrei potuto lasciare degli spuntoni di ferro sulla fascia orizzontale e poi collegare quella verticale a questi spuntoni.

Poi mi chiedevo se la gabbia di cemento e ferro che sarebbe risultata da questa riparazione avrebbe prodotto radiazioni pericolose per le persone.
.
Interpretazione
.
Poiché il sognatore non si rende conto di avere una personalità instabile e insicura, ha bisogno che sia qualcun altro (l’analista?) a richiamare la sua attenzione sul pericolo incombente che, peraltro, dopo l'avvertimento viene riconosciuto subito.

A questo punto si pone il problema del "cosa fare". Demolirla e ricostruire tutto da capo? Il sognatore ritiene che non ce ne sia bisogno in quanto può essere sufficiente un intervento che si limiti a consolidare il tutto. Ma ha anche il dubbio che questo intervento possa produrre effetti dannosi sui contenuti della psiche. In altre parole, sa che deve intervenire, ma ha ancora delle perplessità sul come farlo senza produrre effetti dannosi per le persone che lo circondano.

16 dicembre 2010

Sogno n. 158

.

Da un po' di tempo, tra me ed un collega di lavoro sta nascendo una certa attrazione fisica. Ho un grande desiderio di baciarlo, ma ho anche paura che la cosa non finisca lì e vada oltre. Quello che soprattutto desidero da lui è che cada ai miei piedi, perdutamente innamorato, ma ho la sensazione che tutto questo non accadrà, anzi ho paura che sarò io a cedere e che non otterrò la sua sottomissione totale. Ma l'inevitabile accade, anche perché sono giorni che lo stuzzico. Ci troviamo lungo le sponde di un fosso dalle acque molto inquinate e di colore marrone. Lui inizia a baciarmi ed io ricambio molto ardentemente. La situazione si infuoca, sto provando un piacere paradisiaco, le sue avances diventano sempre più pressanti e il mio corpo mi tradisce, anche se la mente mi suggerisce di non cedere.
.
Però sento che i suoi modi stanno diventando aggressivi e la cosa mi infastidisce. Ho una gran voglia di fare l'amore, ma ho paura di perdere il controllo del gioco. Infatti la situazione precipita, lui mi spinge bruscamente a terra, mi strappa il vestito di dosso e mi penetra. La cosa non mi dispiace, ma avrei preferito fosse accaduta in un'atmosfera più romantica, sento di avere perso definitivamente il controllo della situazione. Sapevo che sarebbe andata a finire così. In fatto di sesso gli uomini perdono sempre la testa e, siccome sono forti fisicamente, noi donne non riusciamo ad opporci.
.

Interpretazione


Il sogno continua con altre vicende che tralascio perché non sono di interesse generale. Nella parte qui riportata possiamo rilevare due elementi importanti e abbastanza frequenti:
  • la sensazione di debolezza fisica e di impotenza che alcune donne provano nei confronti dell'uomo
  • il conseguente desiderio di "rifarsi" usando la seduzione ed il sesso come strumento di potere per ridurre l'uomo ai loro piedi.

Questa sensazione di impotenza viene stupendamente descritta da Marie Cardinal nel suo libro "Le parole per dirlo", in particolare quando scrive: "Quale donna può impedire a un uomo, che intende davvero farlo, di penetrarla e di deporre dentro di lei il suo seme estraneo? Nessuna".

Ma c'è una importante differenza tra l'atteggiamento descritto dalla Cardinal e quello della sognatrice: il primo si riferisce ad un rapporto sessuale SUBITO, il secondo invece si riferisce ad un rapporto sessuale DESIDERATO che però viene rifiutato solo in quanto "fa perdere il controllo del gioco e della situazione".

Le acque del fosso sono molto INQUINATE e di colore MARRONE (cioè sono sporche): sta a significare che la sognatrice percepisce come proibiti e peccaminosi i desideri che prova e la situazione nel suo complesso.

Il desiderio di "rifarsi" usando la seduzione ed il sesso come strumento di potere potrebbe anche derivare dalla classica invidia del pene, ma durante l'analisi di questa paziente non è comparso alcun elemento per avvalorare questa ipotesi. Per lo meno fino al momento in cui è stato fatto questo sogno.

8 dicembre 2010

Sogni n. 157

.
So che devo partire per un lungo viaggio, ma non voglio andare da sola. Sento salire l'ansia e ho voglia di piangere. Scongiuro mio marito di accompagnarmi nel viaggio insieme con la nostra bambina, ma lui mi guarda di traverso, è molto scocciato, mi dice di non fare tante storie e di partire, tanto lui non mi accompagnerà. È come se pensasse che questo viaggio sarà un'impresa facile, come se da casa mia dovessi semplicemente raggiungere la piazza vicina, ma io so che sarà molto dura, come un viaggio senza ritorno. Mi sento sola, abbandonata e tradita nella mia fiducia. Lui non capisce la portata di quello che mi accingo a fare.

Interpretazione

La donna che ha fatto questo sogno, pur essendo sposata e con una figlia, è profondamente immatura. L'analisi che sta seguendo le si prospetta come un'impresa difficile e impegnativa che produrrà cambiamenti decisivi nella propria personalità. Sente soprattutto che dovrà dire un addio definitivo cioè senza ritorno al suo modo infantile di vivere e questo la spaventa, le fa crescere dentro l'ansia.

Una componente essenziale della immaturità è rappresentata dalla sensazione che le forze di cui disponiamo sono insufficienti per il compito che siamo chiamati ad assolvere (in questo caso, il viaggio-cambiamento indotto dall'analisi). Questa sensazione, a sua volta, produce il bisogno di appoggiarci a qualcuno che ci dia sostegno, aiuto, conforto e comprensione. Se tutto questo ci viene negato dalle persone sulle quali facevamo affidamento, ci sentiamo abbandonati, traditi e soli.

In casi come questo, l'abbandono dell'infanzia viene vissuto come un trauma, come una perdita secca e non si è consapevoli del prezzo enorme che invece bisogna pagare per prolungare la permanenza nel "giardinetto", vale a dire la mancanza di autonomia e di liberà, per non parlare dell'autostima che si riduce praticamente a zero.

2 dicembre 2010

Sogno n. 156

.
Sono seduta sul sedile posteriore di una macchina. Sono vestita da sposa e sto andando in chiesa per sposarmi. Vicino a me ci sono un bambino e la sua governante.

Interpretazione

Il sogno è molto breve, ma è ricco di significato per il futuro della sognatrice che nella realtà sta per sposarsi: a livello inconscio lei si rende conto che il futuro marito è immaturo a tal punto (il bambino) che per lui dovrà essere una governante anziché una moglie.

Il problema consiste nel fatto che lei è molto innamorata di quell'uomo e l'amore, si sa, rende ciechi. La conseguenza è che a livello cosciente rifiuta di prendere in considerazione questa caratteristica del suo fidanzato e vuole sposarlo lo stesso. L'inconscio però le presenta una fotografia esatta della situazione.

Questo sogno non è di una mia paziente, ma di una donna che conosco e che me lo ha raccontato. Gli anni successivi al sogno hanno purtroppo dimostrato che l’inconscio aveva visto giusto.

25 novembre 2010

Sogno n. 155

Ricevo e pubblico:

"Ciao, sono un netsurfer. Fra i tanti siti immondizia il tuo è l'unico che merita veramente. Appena sarà pronto il mio, ti manderò l'indirizzo e spero che lo visiterai.
Ho un sogno da raccontarti e spero che lo interpreterai, è un sogno ricorrente ormai da molti anni e si svolge più o meno così:
"


Mi ritrovo spesso a vagare per la città (c'è un'atmosfera cupa e tenebrosa) e ogni volta incontro una casa molto vecchia, a volte in rovina, altre volte da finire di costruire, ma sempre con un'aria sinistra e sempre con la consapevolezza che si tratta della stessa casa. Quando mi trovo nelle vicinanze di questa casa, dall'edificio sento provenire una presenza che mi attrae ma nello stesso tempo mi incita ad allontanarmi e, se non è la casa a farlo, a volte compaiono delle persone che mi trattengono dall'entrarci. Nel sogno mi rendo conto che, se entrassi in quella casa, potrei scoprire delle cose che potrebbero sconvolgermi. Non è il classico incubo perché la sensazione non è di paura bensì di ansia e rimango lì in balia dell'indecisione.

Altre volte invece sto dentro questa casa e cerco di uscirne. In ogni caso, comunque, mi trovo sempre a fare un percorso obbligato e cioè, sia che voglia entrare in casa sia che voglia uscirne, il mio sguardo si perde sempre nella immagine (molto più da incubo di quella della casa) di una enorme cava, come una specie di scavo per le fondamenta di una casa. Questa enorme buca (che ha dimensioni e profondità che nella realtà sarebbero a dir poco impossibili), ogni volta che vi passo vicino per dirigermi alla casa o uscirne, si accorge della mia presenza e le pareti iniziano a franare. In fondo alla cava si alza dell'acqua.
.
Interpretazione

I sogni non hanno tutti la stessa importanza. Ce ne sono di importantissimi e di banali. Il tuo è sicuramente uno di quelli molto importanti. Tentare di interpretarlo qui, sul Web, equivarrebbe a sprecarlo perché non sarebbe possibile lavorarci sopra a lungo in modo da poterne approfondire adeguatamente tutti gli aspetti. Il consiglio migliore che sento di poterti dare, pertanto, è quello di raccontarlo ad uno psicoterapeuta che lavori con i sogni (non tutti lo fanno). Solo così potrai ricavarne tutte le indicazioni utilissime che contiene e magari iniziare un lavoro sistematico sui tuoi sogni.
.
(Nota finale: anche questo sogno mi è stato spedito quando ancora interpretavo on-line un certo tipo di sogni)

20 novembre 2010

Sogno n. 154

Ricevo e pubblico:

"Avresti un po' di tempo per interpretare un mio sogno? Scusa se nella narrazione sono prolissa, ma il sogno è stato effettivamente molto lungo e non sapevo decidere quali particolari potevano essere omessi in quanto non importanti. Il sogno risale a circa due mesi fa. Normalmente non ricordo i sogni e quando li ricordo sono lunghissimi. Dimenticavo qualche informazione. Ho .... anni. Sono felicemente sposata. Ho una meravigliosa bambina di.... anni. Un milione di grazie".
.

Il sogno comincia in bianco e nero. Mi trovo in uno spazio indefinito. C'è un gruppo di persone, colleghi, amici, mio marito. Parlano tra loro. Io sono in disparte, annoiata e anche un po' a disagio perché vorrei fare altro. Chiamo mio marito (mi sembra) e gli chiedo di andare via o di fare qualcos'altro. Mi risponde che non è il momento.
.
Appare mia madre e scopro di avere una bacchetta magica. Utilizzo la bacchetta. Mia madre ed io voliamo in un atollo bellissimo.

A questo punto il sogno diventa a colori. Siamo sdraiate a prendere il sole. Io sono in topless. Il rapporto che c'è tra noi non è di madre e figlia, ma come due amiche, alla pari. Senza vergogna mi alzo e mi dirigo verso un capanno-bar. C'è un uomo che comincia a baciarmi. Ci sto. È molto eccitante. Ma vengo interrotta o richiamata (non ricordo) da qualcosa.

Torno al lettino. Mia madre scompare. Appaiono due serpenti da un cespuglio che forse prima non c'era. Sono agitata. I serpenti sono velenosissimi, letali. Il più piccolo ha degli anelli rossi (e blu, mi sembra). Sono sicura che si tratta di un serpente corallo. Devo fuggire. Corro. La spiaggia scorre sotto i miei pied,i ma mi ritrovo sempre nello stesso posto e i serpenti aumentano progressivamente la loro velocità. Sono molto vicini. Stanno per mordermi, ma dal cespuglio appare un terzo serpente. È grande e forte, non è velenoso. Si dirige verso il serpente corallo con l'intento di salvarmi. Lo uccide con un morso, poi uccide anche l'altro serpente velenoso. Sono salva, ma è la sensazione di un attimo, ora vuole mordere anche me, forse mangiarmi. Combatto con il serpente tenendolo con le mani e cercando di tenere lontana la sua bocca da me.

Il sogno torna in bianco e nero. Mi trovo nella cucina della casa dove ho vissuto con la mia famiglia e, per due anni, con mio marito (i miei genitori erano traslocati altrove da anni). Tengo fermamente il serpente con le mani. La sua bocca è diventata simile a quella di un cane rabbioso. Ho paura, ma capisco che devo soltanto impedirgli di mordere, per questo gli tengo la bocca serrata, ma è molto faticoso. Devo riuscire a tagliargli la testa. Separando la testa dal resto del corpo morirà e non potrà più nuocere.

In cucina ci sono mia madre, mio padre, mio fratello e mio marito. Mi sembra anche altre persone. Parlano tra di loro. Nessuno si preoccupa di quello che sta accadendo. Sto lottando per la vita e contemporaneamente sono arrabbiata perché nessuno mi aiuta. Sono arrabbiata in particolare con mio padre: "Non vedi che ho bisogno di aiuto, prendi un coltello, tagliagli la testa! " gli dico. Allora lui si avvicina con il coltello. Continuo a tenere il serpente con la mano sinistra, ma non ricordo se sono io a tagliargli la testa o mio padre. Il corpo del serpente, separato dalla testa-cane, continua a dimenarsi e si muove nella stanza. Improvvisamente si trasforma in un bambino/a nudo (dell'età di mia figlia). La paura lascia il posto all'angoscia e al senso di colpa. Mi rendo conto che mutilando il serpente ho fatto del male al bambino che ora si allontana da me dandomi le spalle. La conseguenza sul bambino della mutilazione del serpente-cane sono due zampilli di sangue che escono dalla punta dei piedini. Uno rosso uno blu. Credo che morirà. Mi sveglio con un terribile senso di colpa.

Interpretazione

Cosa differenzia le immagini in bianco e nero da quelle a colori? Rispondere è facile: le seconde sono più piacevoli da guardare, più ricche di stimoli mentre le prime sono "mono-tone" quindi noiose come la prima parte del sogno, quella in cui stai con tuo marito.

Fai presente a tuo marito il disagio che produce in te quel tipo di vita coniugale, ma lui da quell'orecchio non ci sente. Allora cominci a coltivare fantasie di evasione (a colori) e di avventure extraconiugali in luoghi lontani, esotici. La bacchetta magica ha il potere di esaudire i desideri.

Perché c'è anche tua madre? Non sono in grado di rispondere, ma non mi meraviglierei se lei avesse della fedeltà un concetto piuttosto “elastico”, per così dire. Il fatto che siate alla pari esprime, forse, il tuo desiderio di essere come lei.

I serpenti. Uno dei simboli più ricchi di significati. In questo caso, la lotta che combatti con loro potrebbe rappresentare il tentativo di difenderti dalla tua stessa aggressività che non hai imparato a gestire poiché hai avuto un padre non proprio "eroe", un padre che, quando eri bambina, non ha rappresentato un argine solido abbastanza da farti sentire protetta dalle tue pulsioni distruttive. A un padre si chiede anche questo.

In questo caso specifico, i serpenti potrebbero rappresentare le tue pulsioni "cattive" e nello stesso tempo il loro oggetto cioè tua figlia. Questo spiegherebbe i forti sensi di colpa e l'angoscia che provi nel sogno.
.
Il fatto di fuggire rimanendo però sempre nello stesso posto è tipico di questi sogni, come il voler gridare per chiedere aiuto ma non avere voce. Rappresenta il senso di impotenza di fronte al pericolo rappresentato dalle nostre pulsioni "cattive" che emergono dall'inconscio e che percepiamo come una minaccia alla nostra incolumità. Qui va subito aggiunto che questa pericolosità non è effettivamente reale in quanto tutte le pulsioni possono essere "vissute" se l'esperienza viene compiuta nel contesto appropriato cioè all'interno di una psicoterapia seria.

Rimane da capire chi potrebbe essere la persona che in un primo momento ti ha difeso per poi rivoltarsi contro di te. Forse tu lo sai.

Ma perché dovresti "avercela" con tua figlia, una bambina MERAVIGLIOSA, partorita da una donna FELICEMENTE sposata? Il sogno non lo dice, ce ne vorrebbero altri. Possiamo solo fare ipotesi del tipo riportato nel sogno n. 151.

Essendo tu una donna, a quelle ipotesi se ne possono aggiungere anche altre. Per esempio, i segni antiestetici che una gravidanza lascia di solito sul corpo di una donna: smagliature, seni che scendono, eventuale cicatrice del taglio cesareo che impedisce di mettersi in bikini, meno tempo disponibile per se stessa, ecc.

Non serve dire che oggi questi inconvenienti possono essere evitati con trattamenti adeguati. Non serve perché, di fatto, questo non sempre si verifica.

Probabilmente commenterai così l’interpretazione del sogno: "Le solite astruserie degli analisti!". Se invece ti riconoscerai, in tutto o in parte, in questa interpretazione, allora questo potrebbe essere l'inizio di una metabolizzazione liberatrice.
.
(Nota finale: anche questo sogno mi è stato spedito quando ancora interpretavo on-line un certo tipo di sogni)

15 novembre 2010

Sogno n. 153 (bis)

.
Sto nella mia camera da letto e vedo un serpentello che fa rumore muovendosi e mi impedisce di dormire. Allora cerco di ucciderlo colpendolo con un martello di legno ma, nel momento in cui sto per colpirlo, lui si divide in due serpenti di cui si vede solo il contorno e che implorano con voce piagnucolosa: “Dai, facciamo pace, facciamo pace!”. Allora io rispondo: “Va bene, d’accordo, facciamo pace ma basta che non mi diate più fastidio”. Sono molto soddisfatto per questa soluzione perché anch’io volevo la pace.

Interpretazione

Notiamo prima di tutto che il fattore di disturbo è rappresentato da un serpente di piccole dimensioni. È già un miglioramento poiché in precedenti sogni questo paziente veniva disturbato da animali di dimensioni ben più grandi. Si tratta del ridimensionamento che abbiamo incontratto in molti altri sogni e che caratterizza una fase avanzata della terapia.

Anche qui vediamo il passaggio da una situazione iniziale di pericolo, o comunque di fastidio, ad una di tranquillità e di pace. In questo caso la richiesta di pace viene addirittura dai serpenti.

In questa fase dell’analisi ancora non è dato sapere cosa rappresenti la divisione in due del serpente. In ogni modo, quando si arriva a questo punto, la qualità della vita psichica del sognatore migliora molto perchè scompare l’atmosfera di pericolo permanente che c’era in precedenza e le energie che prima venivano sperperate per tenere in piedi le difese si rendono disponibili per impieghi piacevoli e gratificanti.

12 novembre 2010

Sogno n. 153

Ricevo e pubblico:

"Gent. dottor Romano, dopo aver letto il commento da lei fatto al mio sogno del killer (n.148), mi sono rinfrancata e ho deciso di affrontare le mie paure oniriche in un modo diverso cioè accettandole e "abbracciandole" invece di combatterle.

Spero davvero che le mie avventure oniriche, se deciderà di inserirle nella "bacheca dei sogni", possano essere utili a qualcun altro, come il suo lavoro e l'attenzione che mi ha dedicato lo sono stati per me. La ringrazio, per ora, e la saluto molto cordialmente".
.
.
Mi trovo nella solita situazione onirica: sono nella camera buia, davanti alla porta murata (una specie di anticamera o di prova preliminare per arrivare poi al killer) che mi ha sempre terrorizzata e che non ho mai provato ad aprire.

(Da bambina passavo spesso vicino ad una casa abbandonata che immaginavo contenesse terribili segreti e ne ero affascinata ed impaurita allo stesso tempo. Potevo vedere l'interno di una stanza attraverso una finestra del tutto simile a quella del sogno. Due notti fa, in un altro sogno, per la prima volta quella stanza era illuminata e dalla finestra ho visto una donna stesa sul pavimento, non sapevo se viva o morta, poi sono fuggita via).

Stanotte invece mi sono fermata a guardare e ho visto che la donna si muoveva: era lacera e stanca, barricata in questa stanza per paura del mostro, e si nutriva di quello che la gente, per carità, le lasciava davanti alle sbarre della finestra.
.
Consapevole di trovarmi in un sogno, ho deciso di liberarla affrontando il suo terribile guardiano. Da un armadio pieno di pistole e fucili ho preso solo un ombrello (non so perché, ma sapevo che era l'unica arma efficace) e dell'acqua benedetta. Subito dopo è uscito il mostro nella classica forma del drago sputafuoco. Sapeva di essere destinato alla sconfitta perché io non avevo più paura di lui. Infatti mi è bastato conficcargli l'ombrello nel muso e cospargerlo di acqua santa per vederlo crollare a terra.
.
Sorrideva e io l'ho abbracciato con affetto; mi ha detto che valeva la pena morire perché questo gli aveva permesso di conoscere l'amore. Poi tutto è svanito e mi sono ritrovata a volare attraverso un paesaggio notturno fantastico, pieno di stupende costruzioni dalle forme suggestive.
.
So che il drago era solo una specie di guardiano, non il killer vero e proprio, ma il sogno è stato davvero molto gratificante e vivificante.
.
Interpretazione
.
A volte, quando la situazione è matura, basta poco per indurci ad affrontare il cosiddetto MOSTRO che in realtà molto spesso si rivela essere qualcuno che ci SORRIDE e che possiamo addirittura ABBRACCIARE CON AFFETTO, come in questo caso.
.
È un guardiano, non il killer vero e proprio, ma può essere certa che anche quest'ultimo, una volta guardato in faccia, non aggredirà nessuno e si dissolverà nel nulla: si rilegga il sogno n. 33.
.
La battaglia col mostro-drago è un tema centrale e ricorrente in tutte le culture. Questa prova viene sempre presentata come l'unico modo per conquistare la libertà. A lei manca poco per arrivarci, per il momento ha affrontato coraggiosamente il guardiano e come ricompensa ottiene di "volare attraverso paesaggi notturni fantastici, pieni di stupende costruzioni dalle forme suggestive".

Mi congratulo con lei, è stata davvero brava, coraggiosa ed anche rapida. Infatti il suo messaggio precedente è solo di pochi giorni fa.

Chi è la donna stesa sul pavimento? Per poterlo scoprire bisognerebbe intraprendere un lavoro che prenda in considerazione una serie di sogni, ma allora diventerebbe una psicoterapia vera e propria :-)

Il suo sogno sarà utile anche ad altri, certo, a tutti quelli che dubitano della propria capacità di smettere di fuggire e guardare finalmente in faccia il PRESUNTO mostro-killer.
.
(Nota finale: anche questo sogno mi è stato spedito quando ancora interpretavo on-line un certo tipo di sogni)

5 novembre 2010

Sogno n. 152

.
Ricevo e pubblico: "Le scrivo per farle i complimenti per l'idea di mettere sul Web tante informazioni che interessano tutti e per sottoporle due sogni ricorrenti. Sono una donna sposata di.... anni. La ringrazio anticipatamente":
.
.
Nel primo sogno scopro che la mia casa ha tante altre stanze, oltre quelle attuali. Scopro una vera e propria altra ala della casa. Spesso queste nuove stanze non sono in buone condizioni e non possono essere utilizzate senza una ristrutturazione o sistemazione, ma sono davvero tante e ho inaspettatamente un sacco di spazio in più a disposizione.

Nel secondo sogno scopro che è stata messa una linea di autobus in più che passa vicinissima a casa mia e che faciliterà molto gli spostamenti.

La sensazione che provo è molto simile nei due sogni: in entrambi scopro di avere delle opportunità in più.
.
Interpretazione

Non so se lei stia seguendo una psicoterapia, ma dai sogni che mi ha mandato si direbbe proprio di sì. Sembra infatti che sia arrivata al suo classico punto di svolta positiva: smette di sognare cose "brutte" e comincia a scoprire quanto di bello, buono e utile si trova dentro di lei.

Se invece lei non sta seguendo una psicoterapia, sembra che il suo inconscio la esorti ad iniziarne una dal momento che le stanze scoperte hanno bisogno di una ristrutturazione prima di poter essere utilizzate.

Se potessimo fare questo tipo di sogni fin dall'inizio dell'analisi, quest'ultima durerebbe molto meno, ma lo sappiamo, con i se non si va molto lontano. Del resto, a chi non piacerebbe poter vendemmiare senza dover prima sudare per zappare la vigna? Sarebbe bello ma è impossibile, purtroppo :-(((

È importante sottolineare che lo scopo della psicoterapia consiste nel mettere le mani nelle cose "brutte", certo, ma solo per poter raggiungere alla fine la fase così ben descritta da questi due sogni: godere di opportunità in più, avere maggiore spazio vitale a disposizione, fruire di maggiori possibilità di spostamento e di comunicazione.

(Nota finale: questo sogno mi è stato spedito quando ancora interpretavo on-line un certo tipo di sogni)

30 ottobre 2010

Sogno n. 151

.
Ricevo e pubblico: "Che interpretazione propone per il mio sogno che descrivo qui sotto? Grazie".

Nella realtà è nato il mio primo figlio che ora ha tre mesi. Sogno spesso di farlo cadere in terra, camminando per la strada, ma il bimbo non si fa mai male.

Interpretazione

A questo sogno non posso dare una interpretazione vera e propria in quanto non so niente di lei, ma penso valga la pena di cogliere l'occasione per fare delle considerazioni di carattere generale.

Una delle caratteristiche dell'animo umano è che possiede la sconcertante capacità di nutrire sentimenti OPPOSTI nei confronti della STESSA persona. Possiamo amare una persona e nello stesso tempo provare nei suoi confronti risentimenti anche forti. A livello cosciente rifiutiamo di accettare questo secondo sentimento perché ci appare inammissibile, inaccettabile, allora il risultato è che lo RIMUOVIAMO. Ma cos'è la RIMOZIONE? Sintetizzando e semplificando al massimo, è la scomparsa dall'area della coscienza di una emozione in quanto giudicata condannabile dal nostro censore interno e inconscio. Questa emozione però non scompare davvero, ma continua ad essere presente nella parte inconscia della nostra psiche e da lì produce effetti nocivi che possono andare dal lieve disturbo nevrotico ai sintomi più gravi, anche somatici, per i quali sarebbe sempre opportuno rivolgersi ad uno psicoterapeuta. Ho usato il condizionale perché molto spesso, invece, si ha paura di farlo in quanto ci lasciamo condizionare da pregiudizi anacronistici, il più diffuso dei quali sostiene che: "dallo psicoterapeuta ci va solo chi è matto". Pregiudizi che questo mio sito, nel suo piccolo, si propone di contribuire a combattere.

E adesso veniamo finalmente al suo sogno e a quello che se ne può ricavare.

  • Innanzitutto, la sua ripetitività (sogno spesso) induce a pensare che si tratti di una situazione psichica che non è stata superata in quanto ancora non è stata affrontata e risolta.
  • In secondo luogo, lei non scrive: "Mio figlio CADE in terra", scrive invece: "Lo FACCIO cadere in terra". Sembra cioè che l’incidente non sia da attribuire al caso, ma ad una sua responsabilità diretta e personale, probabilmente ad una sua intenzione inconscia.
  • Il tutto si conclude sempre senza alcun danno per suo figlio (non si fa mai male) il che significa che il sogno non esprime aggressività verso il bambino ma, forse, soltanto il desiderio di liberarsi di lui cioè di NON ESSERE PADRE.

Per quali motivi un uomo può provare il desiderio di rifiutare il suo ruolo di padre? Non conosco la risposta per il suo caso personale, ma di solito possono essercene almeno tre:

  1. Caso più semplice: un figlio può venire al mondo "non desiderato" ed imporre quella che una volta si chiamava la "riparazione" cioè il matrimonio.
  2. La nascita di un figlio può costringerci ad uscire dal mondo della "non responsabilità" tipico degli adolescenti, può costringerci cioè ad entrare in quello degli adulti che si prendono cura di qualcun altro. Se non siamo sufficientemente maturi, rifiutiamo questo ruolo in quanto vorremmo continuare a RICEVERE le attenzioni e le cure anziché DARLE. Vorremmo anche continuare a godere di quei divertimenti che la presenza di un figlio rende impossibili da concedersi.
  3. Quando nasce un figlio la coppia si trasforma in famiglia nel senso pieno della parola e può capitare che all'idea della famiglia noi associamo ricordi sgradevoli provenienti dalla nostra infanzia, dalle esperienze negative che abbiamo vissuto nel nostro nucleo familiare di origine.

Questi tre motivi servono solo come esempio, ma ce ne potrebbero essere anche altri che dovrebbero essere ricercati caso per caso e con pazienza.

Mi rendo conto di averle proposto un piatto poco gradevole perciò è molto probabile che non si riconoscerà in questa interpretazione.

(Nota finale: questo sogno mi è stato spedito quando ancora interpretavo on-line un certo tipo di sogni))

26 ottobre 2010

Sogno n. 150

.
Mi preparo in vista di un incontro di karatè o qualcosa di simile. Sarà una lotta autentica. Dovrò combattere con qualcuno in strada, ma non ho la sensazione di un grande pericolo o della paura.

Interpretazione

Questo paziente è lo stesso che ha fatto il sogno n. 143 e che ha sempre avuto il problema di affrontare gli altri, soprattutto a livello fisico. Pur di evitare lo scontro diretto preferiva rinunciare anche a quello che gli sarebbe spettato di diritto. Ecco invece che adesso a livello profondo comincia a comparire l'atteggiamento opposto. Oltre questo, la prospettiva della lotta imminente ("autentica", tiene a sottolineare) lo lascia tranquillo e senza paura. In più, lo scontro avverrà in strada cioè nel luogo tipico in cui si incontrano gli altri. Insomma, la grinta necessaria per affrontare la vita comincia a fare la sua comparsa.

Anche se il sogno esprimesse soltanto l'esaudimento di un desiderio e non l'anticipazione di un cambiamento nella vita reale, anche in questo caso esprimerebbe comunque un cambiamento positivo rispetto al suo precedente modo di pensare improntato alla RINUNCIA e alla RASSEGNAZIONE fatalistica che si erano manifestate anche a livello profondo. In un sogno precedente infatti era rinchiuso in una prigione e l'unico pensiero che occupava la sua mente era quello di starci il meno scomodamente possibile.

16 ottobre 2010

Sogno n. 149

.
Sto in una casa molto luminosa. Ho l'età attuale. Dal piano terra, in cui mi trovo io, si può vedere il piano superiore dove sta mia moglie. Tra i due piani c'è una scala la cui costruzione non è mai stata completata, nel senso che parte dal piano terra ma non arriva fino al piano dove sta mia moglie. Inoltre sembra che sia bloccata nella parte in alto. Anche volendo non si può arrivare al piano superiore. Non desidero raggiungere mia moglie. Non c'è alcun tipo di comunicazione tra di noi. Sono stupito per l'intensità della luce che c'è nella stanza.

Interpretazione

Ecco la fotografia perfetta di un certo tipo di rapporto matrimoniale caratterizzato dalla mancanza totale di comunicazione tra i coniugi ed anche dal predominio della moglie sul marito. Infatti lei sta in alto, lui sta in basso e per due volte definisce SUPERIORE il piano in cui si trova lei.
.
Il sogno dice anche che il marito ha provato a stabilire un contatto (la scala parte dal basso cioè da dove si trova lui), ma il tentativo si è risolto in un completo insuccesso (la scala è non solo incompleta, ma addirittura bloccata e i due non si parlano nemmeno da lontano). Oramai lui non ha più nessun desiderio di fare altri tentativi di raggiungere la moglie.
.
Il sogno non dice invece quali siano le cause che hanno prodotto una situazione del genere. Bisognerà attendere altri sogni che ne chiariscano i motivi.
.
L'intensità della luce sta ad indicare la chiara evidenza con la quale a livello profondo lui si rende conto del particolare tipo di rapporto che oramai esiste tra loro due.
.
Interessante notare che nella vita reale lui è stato sempre convinto di essere quello che a casa "ha le palle" (espressione sua). In effetti è proprio così, ma dalle riflessioni stimolate dal sogno è emerso questo: per evitare le discussioni senza fine con la moglie, lui da molto tempo le lascia campo libero e questo fatto ha indotto lei ad occupare lo spazio lasciato vuoto dal marito. L'abbandono del campo non è stato quindi determinato da una debolezza o da una paura, ma dal semplice desiderio di tranquillità. Il guaio però è che l'effetto finale resta identico a quello prodotto da una eventuale debolezza o paura: adesso la moglie sta SOPRA e lui SOTTO.
.
Consentitemi per l’ennesiama volta di approfittare dell'occasione che mi offre questo sogno per sottolineare il vantaggio senza pari offerto dal lavorare sui sogni durante una psicoterapia. Se non ci fosse stato questo sogno, infatti, il mio paziente avrebbe continuato ad essere convinto che il suo comportamento verso la moglie era quello più appropriato in quanto gli consentiva di procurarsi quel minimo di tranquillità di cui aveva bisogno per continuare a vivere. Senza questo sogno non si sarebbe mai reso conto di quale prezzo finiva per pagare pur di assicurarsi la tranquillità.
.
Questo sogno (come gli altri, del resto) dimostra che la parte inconscia del nostro cervello molto spesso vede e capisce anche quello che invece sfugge alla parte cosciente diurna. Ecco perché ci converrebbe utilizzare sempre anche questa "marcia in più" che possediamo. Converrebe ai pazienti per guarire e agli psicoterapeuti per aiutare i pazienti a guarire. Ma risulterebbe utile anche alle persone cosiddette "sane" per conoscersi meglio e per raggiungere il giusto equilibrio interno. Insomma, "La miniera d'oro dei sogni…. interpretati". Mi ripeto? Sì, ma credo ne valga la pena.

11 ottobre 2010

Sogno n. 148 (bis)

.
Mi trovo in campagna con altre persone. Sentiamo dei rumori e poco dopo vediamo arrivare dei cavalieri medioevali dall’aspetto minaccioso che fanno da scorta ad un mostro gigantesco che voleva ucciderci. È bruttissimo, è molto grosso anche se decisamente meno di quanto pensassi. Però ha un aspetto davvero terribile, sembra un energumeno con un enorme cespuglio di capelli neri e crespi, la pelle scura, gambe e piedi enormi (nota dell’analista: per darmene un’idea esatta, commentando a voce il sogno mi ha precisato che i piedi avevano le stesse dimensioni della porta finestra che c’è nel mio studio). Non parla, avanza minacciosamente emettendo versi animaleschi, come dei ruggiti. Noi scappiamo perché sembra proprio intenzionato a farci del male.

Cambia scena, mi trovo in una casa con delle persone amiche e ad un tratto riappare il mostro ruggente. Quando mi vede mi fa una smorfia minacciosa. Io ho paura e cerco riparo, anche se noto che sembra meno grosso di prima, ora è solo un omone molto robusto, anche se ha ancora le stesse caratteristiche di cattiveria e di bruttezza che possedeva prima.

Gli altri si comportano come se la presenza di quello che io chiamo il mostro fosse normale. In effetti, a pensarci bene, seppure si aggiri per la casa con atteggiamento tutt’altro che amichevole, non fa male a nessuno. Allora comincio a rilassarmi e cerco di vederlo con maggiore obiettività. Qualcuno mi dice che in fondo è buono, è solo molto brutto e fa paura solo per questo. Tutti lo scansano per il suo aspetto terribile. Per questo è diventato aggressivo, ma è solo apparenza, in realtà ha solo bisogno di affetto.

Allora mi sento in colpa e mi convinco che dovrei fare qualcosa per avvicinarlo, anche se non riesco del tutto ad ignorare la sensazione di paura che mi suscita. In breve, mi faccio forza e vado a cercarlo. Mi fermo poco distante dalla stanza in cui lui si trova e che è la più nascosta della casa. Lo chiamo con voce incerta e gentile. Lui si affaccia, mi fa la solita smorfia minacciosa e mi chiede: “Ma tu non avevi paura di me?”. Io, che per la verità un po’ tremo, gli dico di sì, che avevo paura, ma adesso ho capito che non è cattivo.

Tra l’altro, quando esce dalla stanza non ha più le grandi dimensioni di prima, sembra addirittura un nanetto. Mi fa addirittura tenerezza e, dopo avere mantenuto per un po’ le distanze, ci avviciniamo. Io gli sto davanti e mi chino per mettermi alla sua stessa altezza, lo guardo negli occhi, gli accarezzo il viso brutto e commossa gli dico che mi dispiace tanto di essere stata cattiva con lui evitandolo, ma avevo paura perché non avevo capito che lui era buono e voleva solo socializzare. Finisce che ci abbracciamo. Tutto si risolve ed io me ne vado sollevata e in pace con me stessa.

Interpretazione

Credo che non si potrebbe descrivere meglio di quanto non faccia questo sogno il graduale processo che trasforma in positivo la paura che ci incute la nostra aggressività finché la proiettiamo all’esterno impedendoci così di riconoscere che ci appartiene. Come ho detto nel sogno precedente, però, questa trasformazione può verificarsi soltanto quando SMETTIAMO DI FUGGIRE.

Ho evidenziato con un colore diverso le varie fasi del passaggio dal TERRORE che incute il GIGANTE all'inizio fino all’AFFETTO COMMOSSO provato in ultimo per il NANETTO.

Se qualcuno volesse essere scettico a tutti i costi e obiettasse: “Nel sogno c'è una conclusione positiva, d'accordo, ma cosa è cambiato nella vita reale della sognatrice dopo questo sogno?”. A questo qualcuno posso dire che la persona in questione è diventata la stimatissima segretaria personale di un alto funzionario dell’amministrazione pubblica. Prima dell’analisi invece faceva la dattilografa precaria in una piccola ditta e ogni volta che doveva presentarsi ad un colloquio di lavoro per cercare di migliorare la sua posizione, per l’ansia, la paura e l’insicurezza già una settimana prima cominciava ad essere afflitta da penosissimi fenomeni diarroici. È facile immaginare quale impressione potesse produrre in chi la stava esaminando per una eventuale assunzione. Tra l'altro, nei giorni che precedevano uno di questi colloqui fece un sogno in cui si presentava all'esaminatore tenedo per mano una bambina di pochissimi anni. Non è necessario essere un Freud per capire chi fosse la bambina piccolissima.

10 ottobre 2010

Sogno n. 148

.
Dopo avere scorso alcune pagine del suo sito ho pensato di proporle un mio sogno che negli ultimi mesi si è fatto piuttosto frequente.
.
"Sono inseguita da un killer che ha il volto coperto da un cappuccio nero oppure non ha volto. Vuole uccidermi e io fuggo continuamente o mi nascondo".
.
In genere questo sogno è accompagnato da altri, strettamente correlati, in cui vengo esortata ad affrontare il nemico perché, mi si dice, ne ho la possibilità.
.
Ho tentato di farlo, anche in sogni in cui sono consapevole che sto sognando, ma l'angoscia che provo quando sono sul punto di affrontarlo (una vera e propria angoscia di morte) mi ha sempre distolto dal farlo, almeno fino ad ora. Credo che la mia paura sia l'ostacolo più grosso.
.
Ultimamente in questi sogni mi vengono mostrati oggetti magici e molte armi che, contrariamente a quello che penso, dimostrano la mia "forza".
.
Mi piacerebbe molto conoscere il suo parere perché apprezzo l'equilibrio con cui tratta l’argomento dei sogni. Personalmente sono molto interessata ai sogni (tengo da anni un diario onirico) e ho cercato di leggere testi seri per poter lavorare un po', da sola, sui miei contenuti onirici: il risultato è che si è stabilita una specie di "collaborazione" tra la coscienza e l’inconscio che si manifesta sotto forma di consigli e di suggerimenti, tipo quello che ho descritto sopra.
.
Concludo dicendole brevemente qualcosa di me: ho.... anni; sono sposata da....; con.... figli; ho avuto un rapporto molto difficile con la mia famiglia d'origine che mi ha creato dei problemi per superare i quali ho dovuto ricorrere ad una psicoterapia.
.
Spero che questi pochi cenni le siano d'aiuto. Per ora la ringrazio e le faccio i migliori auguri per il nuovo anno. Spero di poter leggere presto una sua risposta.

Interpretazione

Sull'immagine del killer si potrebbero fare molte ipotesi, ma non ho elementi sufficienti per avvalorarne una piuttosto che un'altra. Posso dire soltanto che nei sogni queste figure minacciose rappresentano spesso la nostra aggressività che proiettiamo all'esterno poiché non siamo capaci di riconoscerla come nostra. Ecco perché il killer è privo di volto oppure ne ha uno coperto dal cappuccio.
.
Nel tuo caso, dal momento che sei riuscita a stabilire questa preziosa collaborazione tra la coscienza e l'inconscio, la cosa migliore da fare è aspettare che si produca spontaneamente la capacità di affrontare la situazione. Questo dovrebbe verificarsi molto presto visti gli oggetti magici, le armi e la forza di cui disponi. Li possiedi, il sogno te lo dice, ma ancora non ne sei convinta. Dici di credere che l'ostacolo più grosso sia rappresentato dalla PAURA. In questi casi di solito la paura svanisce quando "sentiamo" di possedere i mezzi (armi, forza, mezzi magici o qualunque altro mezzo adatto alla bisogna) per poter fare fronte alla situazione. Ho scritto "sentiamo" perché non si tratta di convincersene a livello puramente razionale. Un aiuto potentissimo per raggiungere questo risultato è rappresentato proprio dai sogni in quanto agiscono soprattutto a livello profondo-inconscio. A condizione però che siano anche interpretati. Altrimenti non ci sarebbe bisogno di andare in analisi.

Quando finalmente smettiamo di fuggire e guardiamo in faccia il "killer" che ci insegue, si verifica un fatto straordinario che è documentato da una caterva di sogni: si scopre che il presunto killer in realtà scompare oppure che è inoffensivo. Spesso vuole addirittura aiutarci, per cui finiamo per diventare amici e volergli anche bene!
.
Se non l'hai già fatto, ti invito a leggere il sogno n. 33, soprattutto la conclusione. Meglio ancora, leggi il sogno seguente che descrive in modo esemplare il processo che trasforma in positivo la paura che ci incute la nostra aggressività prima dell'analisi ed anche durante un suo discreto tratto.

6 ottobre 2010

Sogno n. 147 (bis)

.
Mi trovavo in quella che era la mia casa. Era una grande casa a più livelli. La scoprivo piano piano, come se non la conoscessi. Notavo che era bellissima. Notavo anche che in pratica non c'era nulla di finito, nessuna parte era completamente finita.

Nella parte superiore c'era l'appartamento di mamma che era nello stato in cui si trova nella realtà cioè molto malata. Mi preoccupava il fatto che non ci fossero le inferriate o comunque le chiusure che impedissero una caduta all'esterno. Però concludevo che non c'era problema in quanto, viste le sue condizioni, non era in grado di arrivare fino alla finestra.

Esploravo gli altri piani che erano disposti come in una serie di terrazze. Era tutto bianco, c’erano luce e sole. La casa mi colpiva per la sua bellezza. Notavo però che non c'era nessuna parte finita, nessuna parte utilizzabile. Mancava comunque poco, la parte finale. Mi chiedevo quindi come avrei potuto fare dal momento che era una casa grandissima e finirla avrebbe comportato una spesa notevole. Però volevo farlo lo stesso in quanto la casa era meravigliosa.

Con me c'era un amico costruttore. Gli chiedevo cosa c'era ancora da fare per portare a termine il lavoro. Pensavo a come avrei potuto pagarlo, magari un po' per volta. Per farmi vedere i lavori che restavano da fare, lui mi invitava a salire sul tetto di una costruzione che stava a fianco della mia. Si saliva arrampicandosi e infilando le mani e i piedi dentro piccole buche come quelle che si usano nei pozzi per risalire in caso di caduta accidentale.

Con me saliva anche il mio figlio piccolo e avevo il timore che potesse cadere. Perciò prima pensavo che avrei potuto legarlo a me, poi che sarebbe stato meglio che non salisse.

Poi vedevo uno scaffale in muratura con dentro una serie di libri antichi rilegati. Pensavo che avrei potuto cominciare sistemando quel pezzo, anche se mi sembrava molto piccolo.

Interpretazione

Ecco un sogno molto interessante perché mostra una volta di più quale capacità di comprensione profonda e di sintesi possieda il nostro inconscio.

Sei anni fa il sognatore aveva interrotto l’analisi prima che il lavoro fosse giunto ad una conclusione soddisfacente. Lo aveva fatto adducendo motivazioni che non sto a riportare qui perché ci porterebbero inutilmente lontano dal punto centrale del problema.

Il significato del sogno appare subito chiaro se ricordiamo che la casa è il simbolo della personalità di chi sogna.

In un senso molto generico, possiamo dire che la madre e il figlio sono due figure implicate nell’opera di completamento dell’analisi, ma il sogno non ci dice in quale modo specifico, tranne che entrambe sembrano esposte ad un pericolo che però ad un esame più attento appare inesistente o comunque neutralizzabile.

C’è la preoccupazione per il costo che comporterà la ripresa dell’analisi, tuttavia nemmeno questa sembra una difficoltà insuperabile. Tanto più se si considera il valore e la bellezza della casa che alla fine il sognatore si troverà a possedere. Senza considerare poi che il lavoro più grosso è già stato compiuto, mancano solo le rifiniture!

Credo sia inutile dire chi rappresenta il costruttore al quale verrà affidato il completamento della ristrutturazione.

I libri antichi sui quali iniziare il lavoro indicano in quale dimensione temporale bisognerà muoversi: quella che appartiene al passato, all’infanzia e alla giovinezza.

Per rendersi conto di quali lavori restano ancora da fare, bisogna “arrampicarsi” usando mani e piedi. Significa che è richiesto un certo impegno personale e diretto.

La casa è grande, bellissima, meravigliosa, tutta bianca, piena di luce e di sole. La sua bellezza sorprende il sognatore e lui la scopre poco a poco.
.
È una stupenda immagine delle risorse che possediamo dentro di noi, ma che lasciamo inutilizzate perché - prima di intraprendere una psicoterapia basata sull’interpretazione dei sogni - non sappiamo di possederle.
.
PS - Dopo questo sogno il paziente ha ripreso l'analisi che aveva interrotto prima della sua conclusione.

2 ottobre 2010

Sogno n. 147

.
È giorno. Cammino lungo una strada di periferia in compagnia di un’altra persona non ben identificata. Sulla mia sinistra c'è la campagna. A destra vive un gruppo elitario di persone benestanti. Hanno una loro struttura organizzativa che non conosco, ma che mi intriga.
.
Con la persona che mi accompagna riusciamo ad entrare in questa specie di mondo separato. Con mia grande sorpresa mi accorgo però che in realtà quelle persone si affannano come formichine per costruire case di un opprimente colore verde scuro o rosso cupo, e lo fanno usando il materiale spugnoso che usano i fiorai per infilarci i fiori. Allora comincio a chiedermi che senso abbia tutto questo affannarsi per niente.
.
Continuo ad inoltrarmi in questo strano paesaggio dove vedo persone preoccupate solo di se stesse che corrono affannosamente e danno grande importanza a cose che per me invece non hanno alcun valore.
.
La persona che è con me non vive la mia stessa sensazione di crescente delusione. Inizio a desiderare di venirne fuori, ma con mio grande stupore la via d'uscita risulta introvabile. Mi sembra di essere prigioniera in un labirinto. Molto stanca, sola e preoccupata di non riuscire a ritrovare l'aria pura, mi rivolgo al cielo con forza per ricevere un aiuto. A questo punto, un braccio che non è fatto di carne mi avvolge saldamente alla vita e mi trasporta sul ciglio della strada deponendomi sul muretto di cinta. Sono stremata, accanto a me vedo uno strano piccolo oggetto d'avorio con delle incisioni che mentalmente collego allo yoga. Rifletto un po’ se prenderlo e tenermelo come ricordo di questa strana avventura, ma non ho neppure la forza di allungare la mano. L'oggetto scivola per terra. Anche io sono in bilico sul muretto e rischio di ricadere indietro, ma nuovamente interviene un provvidenziale aiuto esterno che dal di dietro mi spinge facendomi cadere in avanti, finalmente sulla strada libera. Il sole è al tramonto.

Interpretazione

Rispetto al sogno precedente qui vediamo emergere con maggiore forza il conflitto interiore in cui si dibatte la sognatrice: è attratta dalla vita mistica e spirituale, ma ancora non si è liberata del tutto dalla seduzione che il mondo profano e il benessere materiale esercitano su di lei. Infatti quel mondo la "intriga" e la induce a darsi da fare per entrarci. Una volta dentro, però, si accorge che le persone che prima considerava privilegiate (gruppo elitario) in realtà si affannano per costruire case opprimenti e fatte, per di più, con il materiale poroso che i fiorai usano per infilarci gli steli dei fiori. Questo materiale evoca l'idea di qualcosa di ARTIFICIALE e SENZA VITA perché viene spontaneo confrontarlo con la terra vera che invece nutre i fiori.

La delusione e la presa di coscienza della sognatrice sono molto forti, tanto è vero che ripete più volte concetti analoghi: le case costruite da quelle persone sono OPPRIMENTI e INCONSISTENTI; quelle persone si affannano per niente; quelle persone sono tutte prese da se stesse, quelle persone corrono e danno grande importanza a cose che per lei non hanno alcun valore.

A questo punto potrebbe sembrare tutto molto semplice: essendo rimasta delusa dal mondo "ordinario", lei se ne distacca senza rimpianti e senza difficoltà. Troppo facile! In realtà tutto risulta molto più complicato e difficile: "La via d'uscita sembra introvabile"..... "Mi sembra di essere prigioniera in un labirinto"..... "Molto stanca, sola e preoccupata di non riuscire a ritrovare l'aria pura"…. “Rischio di ricadere indietro”.

La situazione della sognatrice non è invidiabile perché non le piace più il mondo ordinario, ma nello stesso tempo non è capace di uscirne. Per sua fortuna, nel momento in cui sente di non riuscirci con le sue sole forze, chiede ed ottiene un intervento sovrannaturale (il braccio che non è di carne). Lo psicoterapeuta "laico" potrebbe considerare non positivo il fatto che la sognatrice risolva il suo problema grazie ad un doppio intervento "esterno" cioè non derivante da una sua effettiva maturazione-crescita come persona, ma c'è da tenere presente che in questo caso il problema non sembra essere di natura nevrotica. A meno di considerare nevrotici tutti i mistici. Qualcuno l'ha fatto, ma io non me la sento di seguirlo su questa strada, anche se è vero che alcuni aspetti della personalità mistica presentano risvolti meritevoli di approfondimento psicologico.

Il piccolo oggetto d'avorio che la sognatrice collega allo yoga e che non ha la forza di prendere, può essere messo in relazione con una esperienza da lei fatta recentemente. Ha seguito un seminario cattolico in cui si è parlato della possibilità di utilizzare le tecniche yoga oltre ai tradizionali strumenti del cattolicesimo cioè preghiera, sacramenti, meditazione, opere di carità, ecc. Evidentemente per lei queste tecniche non vanno bene, forse le sente estranee alla sua mentalità e alla sua cultura.

La persona che accompagna la sognatrice non è facile da interpretare, d'altra parte non sembra avere un ruolo molto importante nel sogno, scompare quasi subito.

Più interessante è l'immagine del sole al tramonto che conclude il sogno. Il sole ha molti significati, ma in questo caso potrebbe essere il simbolo della luce FISICA che sta diminuendo di intensità per lasciare il posto alla luce della conoscenza MISTICA alla quale aspira la sognatrice.

27 settembre 2010

Sogno n. 146

.
Incubo ricorrente:

Mentre cammino per strada mi accorgo del sopraggiungere di un autobus e cerco di farmi da parte. Improvvisamente però un secondo autobus, che non avevo visto prima, si avvicina velocemente e si ferma formando con l'altra vettura un angolo molto stretto (provo quasi un senso di soffocamento).
.
Mentre gli autobus compiono queste manovre, io cerco in tutti i modi, ma inutilmente, di richiamare su di me l'attenzione degli autisti per evitare di essere schiacciata. A vetture finalmente ferme mi guardo intorno angosciata per fare il punto della situazione e mi accorgo di poter sgusciare dalla parte posteriore, ma ho qualche difficoltà a muovermi rapidamente. Mi resta la paura che - prima di essere riuscita a mettermi in salvo e quando gli autobus ripartiranno - lo spostamento d'aria mi risucchi o mi sballotti tra le pareti degli autobus. A quel punto mi sveglio.
.
L'ultima volta che ho avuto questo incubo, le vetture formavano addirittura un rombo al cui interno ero prigioniera. A nulla valevano tutti i miei tentativi di richiamare l'attenzione. A vetture ferme, cercavo di concentrarmi razionalmente sul da farsi per evitare che gli autobus potessero nuocermi o schiacciarmi quando si sarebbero rimessi in moto. Mi sono svegliata con la convinzione di riuscire a scamparla.
.
Interpretazione

L'autobus rappresenta la nostra vita di relazione con gli altri, il nostro spostarci avendo vicino il prossimo. Considerato lo stato in cui si trovano spesso i nostri mezzi pubblici, possiamo anche aggiungere che l'autobus può rappresentare il prossimo che ci sta troppo vicino, quasi sui piedi, insomma una vicinanza molesta.
.
Anche se non è una mia paziente, conosco la sognatrice quindi so che coltiva aspirazioni spirituali e mistiche che la inducono a provare la sensazione che la vita laica e profana la costringa, la schiacci, la soffochi impedendole così di dedicarsi ai suoi ideali. La conseguenza è che vive le relazioni sociali come pericolose in quanto costrittive e limitanti. Per rendersi conto di quanto sia forte questa sensazione basterà confrontare le dimensioni di un corpo umano con quelle di due autobus messi insieme.
.
Nonostante queste premesse, tuttavia, la conclusione è ugualmente positiva in quanto la sognatrice è convinta di riuscire a venirne fuori. Tutto questo risulterà ancora più chiaro dopo la lettura del sogno successivo.
.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Dopo questa interpretazione la sognatrice mi ha scritto quanto segue:
.
Con soddisfazione ti comunico che il mio incubo ricorrente non si è più ripresentato. Nella vita di tutti i giorni sto cercando di mettere dei paletti quando mi sento forzata ad impegnarmi oltre il limite che mi sentirei di affrontare serenamente. Incredibile, ho anche dato qualche piccolo taglio e... senza provarne rimorso.
.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
.
Commento finale: ecco a cosa serve "La miniera d'oro dei sogni.... interpretati".
.

21 settembre 2010

Sogno n. 145

.
Indossavo un bel vestito da sposa che però non era della mia taglia, infatti ci cascavo dentro. Comunque sia, mi sentivo lo stesso molto bella e attraente perché ero consapevole del fatto che l'essere bella e pulita dentro avrebbe abbellito anche quello che c'era fuori.
.
Poco dopo ero sdraiata sopra un letto matrimoniale. Entrava nella stanza una ragazza molto giovane che mi proponeva di acquistare dei pantaloni. Erano molto carini, ma mi rendevo subito conto ad occhio, cioè senza nemmeno provarli,
che non erano della mia taglia e la ragazza infatti confermava che erano una taglia 42, così le dicevo che non potevo comprarli. Certo non mi sarebbe dispiaciuto essere un po' più magra, ma mi stavo bene anche così come ero.

Interpretazione

Il vestito da SPOSA ed il letto MATRIMONIALE ci fanno capire che il sogno sta parlando del ruolo di moglie così come lo sta vivendo la sognatrice in questo momento.

Prima dell'analisi, ed anche per un buon tratto dell'analisi, questa paziente pretendeva da se stessa la perfezione più assoluta in tutto, quindi anche nel modo di apparire agli occhi degli altri come sposa e moglie. Adesso invece comincia a saper distinguere l'apparenza dalla sostanza, a rendersi conto che l'arrosto conta più del fumo, che l'importante sta in quello che si è dentro e non in qualche chilo in più o in meno letto sulla bilancia.

Nella seconda parte del sogno questa maturità acquisita da poco risulta ancora più evidente: lei adesso è capace di rinunciare all'irrealistico ideale di bellezza oggi tipico delle nostre adolescenti (ma non solo) plagiate dalle immagini delle top-model, lei rifiuta la taglia 42 offertale da una ragazza MOLTO GIOVANE e lo fa senza vivere la cosa come una rinuncia dolorosa. C’è ancora il desiderio di essere un po' più magra, è vero, ma adesso è confinato sullo sfondo, non disturba più la vita reale, concreta. Adesso lei accetta il suo corpo così com'è e preferisce concentrare le sue energie sul lavoro di perfezionamento interiore.

Dopo molto lavoro e tanta costanza, anche per questa paziente è arrivato il momento della vendemmia...

16 settembre 2010

Sogno n. 144

.
Sono in un palazzo e voglio oppure devo salire su un ascensore. Sono un po' preoccupato perché mi chiedo se l'ascensore abbia una intelaiatura sufficientemente robusta, di ferro. Infatti se non l'avesse, se ne avesse una di legno, potrebbe accadere che la corda d'acciaio che solleva l'ascensore tiri il pavimento da sopra facendo cedere le pareti e schiacciando chi è dentro contro il soffitto dell'ascensore. Propendo però a pensare che questa intelaiatura di ferro ci sia.
.
Comunque sia, prendo l'ascensore e arrivo all'ultimo piano, al di sopra delle abitazioni. Ricordo che noto subito tanta luce. Ho un po' di timore a uscire dall'ascensore perché c'è il senso del nuovo, qualcosa del genere. Tutta questa luce ha qualcosa di sconosciuto. Nel complesso però è piacevole o, meglio, si può intravedere che dietro di essa ci sarà qualcosa di piacevole, magari una volta abituati.

Interpretazione


Conosciamo già i timori che vengono associati all'ascensore nei sogni di chi sta facendo un'analisi. Abbiamo anche detto che questo dipende dal fatto che l'ascensore simboleggia il collegamento tra il sotto ed il sopra, tra l'inconscio e la coscienza.
.
A dire il vero, la dinamica del possibile incidente descritto in questo sogno non rispetta le leggi della fisica, ma noi non abbiamo nessuna intenzione di esaminare questo sogno con gli occhi del professare di fisica. A noi basta prendere atto che il paziente all’inizio ha qualche dubbio che la struttura possa non essere sufficientemente robusta, esponendo così gli occupanti a morte sicura. Poi però si rassicura e sale. Fin dove? Fino ad arrivare "al di sopra delle abitazioni" cioè al di sopra dei piani abitualmente abitati e frequentati. In altre parole, arriva in un posto a lui SCONOSCIUTO e lo ribadisce due volte.
.
La prima cosa che nota in questo posto è la tanta LUCE-CONOSCENZA-CONSAPEVOLEZZA. Infatti si sta sbarazzando degli automatismi che rendono buia la nostra mente. Come tutte le cose nuove, anche questa consapevolezza all'inizio è ambivalente: da un lato suscita qualche perplessità perché non sappiamo cosa potrà riservarci, dall'altro è piacevole perché ci incuriosisce e ci stimola. Nel sogno questa piacevolezza ancora non è presente, ma il sognatore ha la sensazione che arriverà presto, appena si sarà abituato a questo nuovo piano-grado di coscienza.
.
Da notare che, come sempre, il luogo della maggiore consapevolezza è immaginato trovarsi in ALTO, sopra il piano di vita abituale. In questo caso il traguardo raggiunto si trova in un palazzo. In altri casi invece il desiderio di elevazione è ancora maggiore e allora si sognano scalate di montagne, voli, ascensioni in aerostati, ecc.
.
Mi preme sottolineare che lo scopo ultimo dell'analisi è rappresentato dai sogni di questo tipo. Per un bel tratto dell'analisi, invece, i pazienti conservano la convinzione che il lavoro da fare consista nel dover mettere le mani dentro una "fogna". E chi lo fa volentieri?

10 settembre 2010

Sogno n. 143

.
Mi rendevo conto che per me era un grosso problema affrontare le persone alle quali devo chiedere di pagarmi la parcella. Mi sembra di avere anche pensato che era questo che mi rendeva difficile esercitare la mia professione. Nel sogno, però, c'era anche l'idea che potevo intervenire per modificare attivamente questa situazione. Mi dicevo, infatti, che bastava lavorare bene: in questo modo i miei clienti sarebbero stati contenti di pagare, di modo che sarebbero stati loro a cercarmi, così non avrei dovuto affrontarli.

Interpretazione
.
Il sognatore si rende conto che può migliorare il modo in cui lavora e superare i patemi d’animo che deve sopportare nel momento in cui si decide a chiedere la parcella ai suoi clienti. Questo paziente infatti aveva due problemi nella vita reale: 1) Lavorava in modo poco efficiente. 2) Mancava di grinta, per cui preferiva perdere i soldi che un cliente gli doveva piuttosto che essere costretto ad affrontarlo per reclamare quanto gli spettava. Nel raccontare il sogno usa proprio il verbo “affrontare” che significa scontrarsi, combattere, sfidare. L’azione del chiedere la parcella ai clienti, anziché apparirgli ovvia e scontata, evocava in lui le sensazioni proprie del conflitto.

Aveva una considerazione così scarsa di se stesso che pensava di dover dire grazie a chi si degnava di pagarlo. Questo era vero a tal punto che spesso, senza nemmeno esserne richiesto, concedeva spontaneamente uno sconto sulla somma dovuta dal cliente.

Accettava fatalisticamente questa situazione come se fosse scontato che non poteva fare niente per modificarla. Di più, l'idea che qualcosa potesse essere fatta in tal senso non lo sfiorava neppure.

Adesso invece in lui comincia a farsi strada l'idea che esiste anche un'altra possibilità oltre quella di accettare la situazione passivamente. Si rende conto di possedere il mezzo per MODIFICARLA ATTIVAMENTE: basta lavorare bene perché a quel punto saranno gli stessi clienti a cercarlo e a pagarlo volentieri.

Questa è la parte positiva del sogno. Quella negativa sta nel fatto che il lavorare bene viene visto non come una cosa utile e piacevole per se stessa, quindi da perseguire in quanto tale, ma solo per risparmiarsi lo sgradito compito di “affrontare” i clienti. Il punto essenziale, comunque, è che il paziente si sia reso conto che possiede i mezzi per modificare gli atteggiamenti nei confronti della vita che non gli piacciono più.

4 settembre 2010

Sogno n. 142

.
Mi trovo in una pianura squallida in cui ci sono solo alti cumuli di terra. Sono seduta su una montagnola ed osservo la pianura sotto di me dove vedo due gemelli (1) che si stanno divertendo con i fuochi d'artificio. Li guardo impaurita perché ho il timore che prima o poi me ne facciano esplodere qualcuno addosso. Però non mi muovo.
.
Dopo un po' uno dei due mi si avvicina avendo in mano il bastoncino con il quale accende i fuochi dopo avere imbevuto di benzina l'ovatta che è avvolta sulla punta. Mi chiede di aprire le gambe ed io lo faccio, dopodiché mi fa notare che nell'inguine sono piena di bolle e fa per avvicinarci il bastoncino per medicarle. Io mi ritraggo impaurita, ho paura che mi bruci. Lui mi rassicura dicendo che da quella medicazione ricaverò un beneficio e inizia a disinfettare le bolle con la benzina. Le bolle non spariscono immediatamente, ma non posso fare a meno di constatare che non mi ha bruciato come invece temevo.
.
(1) Nella realtà questi gemelli esistono davvero e gestiscono un distributore di benzina. Io li conosco e mi fido di loro completamente perché sono bravissime persone.

Interpretazione

La prima parte del sogno ci fa capire la sensazione di squallore e solitudine che la sognatrice sta provando in questa fase della sua vita.

Per farvi capire qual è il significato simbolico dei due gemelli devo riferire un particolare. Se lo tacessi, tutto il sogno resterebbe incomprensibile. All’epoca del sogno, dunque, nel mio studio c'era un quadro con una foto di S. Freud che la paziente a volte guardava commentando che ci assomigliamo come due gocce d'acqua (i due gemelli). Non ha importanza se questo sia vero o meno, a noi qui interessa solo sapere che lei ne era convinta.

Nella realtà i due gemelli gestiscono un distributore di benzina. Poiché la paziente soffre di crisi depressive e poiché la depressione è prevalentemente mancanza di ENERGIA, lei considera i gemelli - cioè la coppia analista-Freud - il "luogo" in cui potersi rifornire di benzina-energia.

La fiducia che lei nutre nei confronti dei due gemelli consente di ipotizzare l’esistenza di un buon rapporto terapeutico tra la paziente e l’analista, quindi esiste la condizione principale per il successo della terapia.

I due gemelli però non si limitano a distribuire benzina-energia, nel sogno giocano anche con i fuochi d'artificio. Ora sappiamo tutti che questa seconda attività è caratterizzata da almeno due aspetti, uno piacevole e uno pericoloso: se da un lato i fuochi sono belli, divertenti e piacevoli da guardare, dall'altro devono essere maneggiati con cautela e solo dalle persone appositamente addestrate per questo. Possiamo anche aggiungere che i fuochi d'artificio rappresentano una bellezza che parte da SOTTO (inconscio) e sale verso l'ALTO (coscienza). Durano poco, è vero, ma vengono rimpiazzati da quelli che vengono dopo in un fluire continuo. I fuochi d'artificio (aspetto bello-piacevole della vita) nel sogno vengono accesi con la benzina-ENERGIA. Come dire: possono permetterseli solo quelli che non sono depressi, nel caso specifico i due gemelli (analista-Freud). Infatti lei non accenna ad un sia pur minimo divertimento da parte sua, nomina i fuochi unicamente per dire che procurano diletto ai gemelli, e solo a loro.

Per quanto la riguarda, lei prova paura ma per fortuna non si muove, non fugge come aveva sempre fatto in precedenza. Adesso ha fiducia, completamente fiducia. Adesso l'alleanza terapeutica è davvero solida. A questo punto comincia la seconda parte del sogno, importantissima, quella in cui si può vedere quanto si sia trasformato radicalmente il modo in cui la sognatrice percepisce a livello profondo l'intervento terapeutico dell'analista. Vediamo.

Il bastoncino con sulla punta l'ovatta infiammata è un evidente simbolo fallico, ma in questo caso nel fallo non bisogna vedere soltanto l'organo genitale concreto, ma piuttosto il suo significato simbolico di capacità di intervenire attivamente sulla realtà per modificarla in senso positivo dal punto di vista terapeutico, nel caso specifico. Il potere attribuito ai simboli fallici è del resto ben espresso dalla bacchetta magica e dallo scettro del re.

Nella fase dell'analisi che aveva preceduto questo sogno la paziente aveva opposto un sistematico rifiuto di aprirsi. Anche a livello cosciente diceva: "Perché mai dovrei permettere a qualcuno di ROVISTARE dentro di me?". Dallo Zingarelli apprendiamo che rovistare significa “Cercare dappertutto, specialmente facendo rumore, spostando oggetti, METTENDO IN DISORDINE”, (le maiuscole sono mie). A questa definizione io aggiungerei che, quasi sempre, chi rovista è anche una persona che fa una cosa che non avrebbe il diritto di fare. Di solito si rovista nei cassetti, nelle tasche degli altri e senza il loro consenso. In queste condizioni il lavoro dell'analista è paragonabile a quello di un dentista che si trovi di fronte una paziente che non vuole aprire la bocca.

Ora, invece, questo atteggiamento di CHIUSURA è scomparso e lei accetta finalmente di aprire le gambe cioè di rendere accessibili all'analista le parti più intime, segrete e delicate di se stessa. Non avviene per caso infatti che spesso una paziente sogni l'analista nelle vesti del ginecologo. Ci si potrebbe chiedere se questo mutato atteggiamento della paziente nei confronti dell'analista implichi anche una disponibilità sessuale vera e propria, riconosciuta o meno a livello cosciente. Probabilmente sì, ma il professionista serio si distingue da quello cialtrone soprattutto in questo: il secondo ne approfitta spregevolmente, il primo usa l'accresciuta disponibilità della paziente per accelerare il processo terapeutico. È ovvio che lo stesso discorso vale specularmente per l'analista donna.

Lei prova ancora un residuo senso di paura ma, come già detto, quello che conta è che adesso questo timore non ha più il potere di bloccarla e di farla fuggire di fronte all'intervento dell'analista. Evidentemente la fiducia che adesso ha in lui è più forte della paura che prima la induceva a chiudersi per proteggersi.

Nel sogno non viene detto, ma la paziente mi ha precisato verbalmente che nel sogno non sapeva di avere quelle bolle sull'inguine. Significa che l'analisi le ha permesso di scoprire problemi irrisolti di cui ignorava l'esistenza. Considerata la zona in cui sono localizzate le bolle non è difficile capire la natura di questi problemi.

Qual è la scoperta finale della sognatrice? Semplice e sconvolgente allo stesso tempo: temeva che l'intervento terapeutico risultasse doloroso, invece scopre che non le fa alcun male! A questo punto, di solito, si avvia un processo virtuoso grazie al quale "la fiducia fa aumentare la fiducia" nel senso che la scoperta che "non fa male" induce a fidarsi ancora di più e così via. Dunque tutto facile? No, perché la scoperta che la medicazione non fa male può essere fatta solo dopo che si è accettato di farsi medicare. Lo si può scoprire solo con una esperienza personale, diretta. Le rassicurazioni dell'analista possono solo facilitare la scoperta, non possono determinarla o sostituirla. La difficoltà sta nello spezzare la catena rappresentata dal cosiddetto ragionamento circolare: "Non so nuotare perché ho paura dell'acqua e ho paura dell'acqua perché non so nuotare. Quindi non posso imparare a nuotare”. In un certo senso, questo è l'alibi perfetto perché ci consente di liberarci dal senso di colpa prodotto da tutte le nostre ignavie, paure, pigrizie. Il ragionamento circolare, però, sembra inconfutabile solo se lo consideriamo unicamente dal punto di vista formale. Nella realtà concreta esso è smentito dal fatto che le persone imparano a nuotare. E imparano perché non esistono solo le due condizioni estreme e separate del non saper nuotare e del saper nuotare. Esiste anche una fase intermedia in cui si passa gradualmente dalla prima condizione alla seconda. È la fase dell’apprendimento che il ragionamento circolare commette l’errore di non prendere in considerazione.

La sognatrice dice: "Le bolle non spariscono immediatamente". Questo implica che comunque spariranno, prima o poi.

Per valutare adeguatamente il cammino percorso da questa paziente, basta confrontare la funzione terapeutica (quindi positiva) che lei attribuisce al fallo in questo sogno con la "minaccia" che invece esso rappresentava in un suo sogno precedente in cui, mentre faceva l'amore con il suo partner, si accorgeva che nel meato urinario di lui era infilata una pallottola che, per giunta, era anche del tipo esplosivo!

Dopo questa interpretazione l'accusa di "fallocrate" è quasi scontata. Mi dispiace, ma questo sogno l'ha fatto una donna. "Sì, ma plagiata da te". I pregiudizi sono duri da schiodare!

Questo sogno fa anche giustizia di una delle tante scempiaggini che si dicono e si scrivono a proposito del ruolo svolto dallo psicoterapeuta durante l'analisi. Mi riferisco a quella secondo la quale noi psicoterapeuti “aiuteremmo semplicemente il paziente a guarire da solo perché solo lui possiede i mezzi per guarire”. In sintonia con questa tesi, in una conferenza mi è capitato di sentire una psicoterapeuta americana affermare con enfasi: "Il paziente è un Dio". Io invece ho pensato: “Dio ci scampi da questi terapeuti” :-)

3 settembre 2010

Sogno n. 141

.
Scendo una scala che si trova all'aria aperta e dalla quale si vede il mio giardino. Penso: "Quando torno voglio dare uno sguardo d'insieme al giardino perché sono sicura che deve essere bellissimo con tante rose fiorite".

Quando poi torno, vado in giardino e vedo dei pezzi di legno che possono essere utilizzabili. Stando essi all’aperto ho paura che possano rovinarsi, ma in seguito mi accorgo che sono protetti da una tettoia.
.
Interpretazione
.
Un giardino può essere ordinato o disordinato, fiorito o stepposo e arido, proprio come la nostra mente e la nostra vita interiore. In questo caso non è soltanto ordinato, è anche bellissimo grazie alle rose in fiore.
.
L’associazione “legno-albero-frutti-bambini” ci permette di considerare il legno come un simbolo che rappresenta la femminilità. In questo sogno, essendo il legno protetto dalla tettoia, la femminilità non corre alcun pericolo di essere sciupata, rovinata.
.
La sognatrice si trova nella fase dell'analisi in cui si scopre che dentro di noi non ci sono soltanto i sensi di colpa e la sensazione di sporco dovuta alle pulsioni negative. A questo punto la strada è in discesa in quanto scompare il comprensibile rifiuto di entrare in contatto con i contenuti psichici sgradevoli.
.
Si può aggiungere che lei "scende" una scala perciò entra nelle profondità di se stessa.

28 agosto 2010

Sogno n. 140

.
Sto scendendo una scala alla quale mancano alcuni scalini nella parte terminale ma, sapendo che sono reduce da un incidente, qualcuno tira fuori i gradini facendoli ruotare da sotto la scala.
.
Interpretazione

Per l'interpretazione di questo sogno vedi l'ultima frase di quello precedente. La sognatrice si aspetta che sia qualcun altro ad eliminare la difficoltà da lei incontrata nello scendere nel proprio inconscio. Facile supporre che questo qualcun altro sia rappresentato dall'analista.
.
Si potrebbe obiettare: "Ma se il paziente non viene aiutato dall'analista, chi altri dovrebbe aiutarlo?". In questo sogno, però, l'analista non "aiuta", esegue concretamente l'operazione! Il che corrisponde all'aspettativa errata della paziente. Ben diverso sarebbe stato se il sogno avesse detto: "Qualcuno mi indica come devo fare per tirare fuori i gradini facendoli ruotare da sotto la scala".
.
Il vantaggio offerto dalla psicoterapia basata sull’interpretazione dei sogni è questo: se l’interpretazione di un sogno è quella giusta, i sogni successivi la confermano; se invece è sbagliata, i sogni successivi la smentiscono consentondo così di tornare sulla strada corretta. In questo modo è possibile evitare di perdere tempo correndo appresso a quelle che a volte sono soltanto fantasie dell'analista.

2 agosto 2010

Sogno n. 139

.
Andavo in banca per incassare un assegno ma, dopo due ore di attesa, ancora non mi avevano pagato. Allora protestavo con il direttore, anche perché sapevo che i fondi c'erano.

Interpretazione

L'analisi è lunga. Questa paziente invece vorrebbe goderne i benefici con la stessa facilità e con la stessa rapidità con le quali si incassa un assegno in banca. Allora protesta - lo fa anche con me durante le sedute perché, dice, i risultati tardano ad arrivare - con l'atteggiamento tipico e infantile delle persone che PRETENDONO dalla vita, ma senza impegnarsi e senza lavorare. Non è un semplice caso, infatti, che il sogno cominci proprio nel momento in cui lei vuole INCASSARE, senza fare alcun riferimento al "come" sia arrivata a possedere quell’assegno. Lei dà per scontato che ci sia da INCASSARE qualcosa.

La situazione sarebbe stata molto diversa se, raccontando il sogno, lei avesse detto: "Mi avevano pagato lo stipendio con un assegno e stavo per incassarlo".

Con questo tipo di pazienti ci vuole molta pazienza perché sono inclini a "fermarsi" continuamente per protestare che "non si arriva mai". Non si rendono conto che, fermandosi per protestare, non fanno altro che ritardare ulteriormente l'arrivo. Si tratta di una “difesa” come tante altre. Difesa nel senso tecnico-psicoanalitico.

Questo comportamento si accompagna spesso con la convinzione che, per guarire, basti andare alle sedute e pagarle. È la concezione "medica" della psicoterapia. Il paziente pensa: "Io lo pago quindi sta a lui guarirmi". Purtroppo non è così, anche il paziente deve metterci del suo, oltre il tempo e i soldi.

Si potrebbe obiettare che due ore di attesa per incassare un assegno sono oggettivamente troppe, ma l'errore di partenza sta nel credere che una psicoterapia sia equiparabile alla semplice operazione di incassare un assegno.

Il lato positivo del sogno consiste nel fatto che lei ha fiducia nell'analisi: i fondi ci sono. Si tratta solo di modificare le aspettative errate circa il modo in cui possono essere incassati.

Si potrebbe cercare di capire cosa o chi rappresenti il direttore della banca presso il quale lei va a protestare (il Super-Io, l'analista?), ma l'operazione aggiungerebbe poco al significato centrale del sogno che è quello descritto sopra.

Nel prossimo sogno troveremo la conferma che la sognatrice si aspetta che siano "altri" a eliminare una difficoltà che lei incontra nello scendere nel suo inconscio.

28 luglio 2010

Sogno n. 138

.
Spesso mi capita di sognare situazioni e ambienti attuali in cui però agiscono vecchi amici e compagni di scuola che non vedo più da anni e con i quali non sono più in contatto. Ad esempio, ora che sono uno studente universitario, sogno che frequentano le lezioni con me i miei vecchi compagni delle medie o addirittura delle elementari. Non sogno mai i miei attuali compagni nonostante li veda tutti i giorni e, dei vecchi compagni, sogno con più frequenza quelli con cui sono rimasto meno in contatto. Non penso sia semplice nostalgia dei vecchi amici dal momento che ho un rapporto migliore con quelli attuali.

Interpretazione

Questo sogno mi è stato spedito da un visitatore del mio sito quando ancora interpretavo on-line alcuni sogni particolari. Non conoscendo niente della sua vita, posso solo azzardare delle ipotesi molto generiche.

Sembrerebbe che in lui sia rimasto qualcosa che continua ad attirarlo verso il passato, verso la sua infanzia (parla delle sue scuole elementari), verso qualcosa di non sperimentato fino in fondo a quel tempo e che, proprio per questo, ora chiede insistentemente (questo tipo di sogno è ricorrente) di essere vissuto per consentire il passaggio alle fasi successive della crescita-maturazione.

Questo materiale inconscio appartiene al passato, ma influenza anche il presente. Infatti le situazioni e gli ambienti del sogno appartengono al presente.

Il fatto che i compagni sognati più spesso siano quelli con i quali il giovane è rimasto meno in contatto mi fa pensare che i contenuti infantili da recuperare siano quelli più lontani dalla sua coscienza.

21 luglio 2010

Sogno n. 137

.
Premessa al sogno: nella realtà, quando cerco di caricare la batteria del mio telefonino utilizzando la presa di casa mia, spesso non si ricarica. Quando invece uso la presa dell'ufficio, la batteria si ricarica regolarmente. Detto questo, ecco il sogno che ho fatto:
.
In ufficio provavo a caricare la batteria del mio telefonino servendomi dello spinotto di un collega. Questa volta tutto funzionava alla perfezione. Evidentemente il guasto stava nel mio spinotto.
.
Interpretazione
.
Qui possiamo prendere in considerazione parecchi simboli: la casa, il telefonino, la batteria, lo spinotto, la presa, il collega.
  • La casa è la personalità di chi sogna, lo sappiamo.
  • La batteria è l'energia, perciò una batteria che non si ricarica = depressione (di cui la sognatrice in effetti soffre).
  • Il telefonino rappresenta la capacità di comunicare (scomparsa a causa della mancanza di energia psichica, cioè a causa della depressione).
  • Lo spinotto è un evidente simbolo fallico.
  • La presa è un altrettanto evidente simbolo femminile.
  • Il collega è una figura maschile che perciò possiede uno spinotto-pene che funziona.

Prima di tutto bisogna rilevare che la spiegazione del malfunzionamento con la quale si chiude il sogno è diversa da quella sperimentata dalla sognatrice nella vita reale. Vediamo in che senso è diversa: nella realtà lei sa che la causa del mancato funzionamento sta nella PRESA, invece nel sogno crede che stia nello SPINOTTO. Perché questa discrepanza? Perché il suo inconscio, nel fabbricare il sogno, si è servito della situazione reale adattandola però al contenuto del messaggio-fotografia che voleva inviare.
.
Sembra una spiegazione piuttosto “stiracchiata” che però diventa subito comprensibile se si pensa che ci sono donne che considerano (a livello profondo) la propria clitoride come un pene malriuscito quindi imperfetto, quindi un pene che non funziona. Ecco perché nel sogno lo spinotto-pene del collega, invece, funziona alla perfezione.
.
Ho precisato "a livello profondo" perché queste donne a livello cosciente quasi sempre invece pensano e dicono con tono convinto:
"Io sono orgogliosa di essere donna". Purtroppo per loro le cose stanno diversamente e i sogni come questo lo dimostrano in modo difficilmente confutabile.
.
Quando ho fatto notare alla paziente che
l'ENERGIA sta nella PRESA e non nello SPINOTTO, mi ha guardato con sorpresa come se si rendesse conto solo in quel momento di una evidenza addirittura ovvia, ma mai percepita prima.
.
Queste donne cominciano ad apprezzare i propri genitali e la propria femminilità solo nel momento in cui fanno questa scoperta:
l'energia sta nella PRESA.
.
Messaggio contenuto nel sogno: "A livello inconscio sei convinta che la tua depressione derivi dal possedere uno spinotto-pene fasullo. Confronta questa tua convinzione inconscia con quanto ti risulta dalla realtà, vale a dire che è la PRESA che bisogna riparare, non lo spinotto".
.
La PRESA che compare nel sogno sta ad indicare il modo in cui la sognatrice ha finora vissuto la propria femminilità.
.
La solita persona super-razionale, sempre a caccia di contraddizioni, potrebbe obiettare: "Ma come, allora nell'inconscio di questa donna sono presenti contemporaneamente una convinzione errata e la capacità di rendersene conto?". Sissignore, l'inconscio non conosce la contraddizione! A ben guardare, comunque, quella che a volte può sembrare una contraddizione "logica", in realtà è soltanto la presenza contemporanea di due contenuti opposti, per esempio l'amore e l'odio rivolti ad una stessa persona.
.
Ultima considerazione: ecco dimostrato come un sogno di sole due righe possa contenere l'indicazione di come risolvere un problema che condiziona pesantemente l'intera vita di una persona.