30 aprile 2009

Sogno n. 72

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Sto guardando una foto in bianco e nero, per lo meno io la vedo così, ma altre persone mi fanno notare che è a colori. Allora io la guardo meglio e riesco a vedere il colore, ma solo per un breve attimo.
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Interpretazione
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Molto spesso nei sogni il bianco e il nero stanno ad indicare rispettivamente la Coscienza e l'Inconscio. In questo caso invece il linguaggio onirico li usa per rappresentare l'assenza del colore cioè una visione della vita caratterizzata dal pessimismo, dalla tristezza e dalla depressione. Ci viene spontaneo infatti associare il nero al lutto e a tutto quello che ne consegue.
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Quando ci si trova in questo stato, è facile vedere gli altri come persone più fortunate alle quali è stato concesso di gustare il lato piacevole della vita cioè quello che si presta ad essere rappresentato “a colori”. In questi casi non serve a molto fare appello alla volontà e SFORZARSI di vedere i colori: non funziona! L'unico modo per uscire dallo stato depressivo è risalire alla radice che l’ha prodotto. Volendo usare il simbolo contenuto nel sogno precedente, in molti casi la radice perde il suo potere patogeno solo quando affrontiamo il FRATE smettendo di fuggire di fronte a lui. A quel punto si scopre che i capi d'imputazione che contestavamo a noi stessi sono molto meno gravi di quanto credevamo. A volte, poi, spariscono del tutto.
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Poiché scrivo queste mie interpretazioni anche per le persone che non sono pratiche di psicologia del profondo, è il caso di aggiungere che i capi d’imputazione che contestiamo a noi stessi non sono accessibili alla coscienza senza un adeguato lavoro sui sogni perciò è inutile cercare di farli affiorare con un semplice lavoro d’introspezione razionale “a freddo”.
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Tornando al sogno in questione, la paziente sta cominciando a percepire e assaporare i primi segni di uscita dalla depressione. Per adesso sono soltanto brevi attimi, ma per lei si tratta comunque di un’esperienza nuova che le consente di prospettarsi il seguito dell’analisi come un percorso promettente.

24 aprile 2009

Sogno n. 71

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C'erano stati dei morti ed io ne ero stata ritenuta direttamente responsabile. A quel punto so che verrà a prelevarmi un frate per punirmi, ma non so dove nascondermi perché sto in una casa in cui tutte le porte sono senza chiavi.... il frate arriva.... sento che non ho più difese.

Interpretazione

I sensi di colpa – nel caso di questa paziente dovuti alle pulsioni aggressive, ma in altri casi potrebbero essere anche di natura sessuale o altro - stanno arrivando al momento della resa dei conti. Il frate è il simbolo dell'autorità morale che giudica, condanna e punisce. Per molti anni le difese hanno retto, ma adesso stanno crollando e la sognatrice ha la sensazione di non avere più nessuna possibilità di scampo. Non è vero, ma lei vive la situazione in questo modo.
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Questo è un momento molto delicato dell'analisi perché bisogna evitare il rischio di interruzione non concordata della terapia. Interruzione che sarebbe da attribuire alla paura che induce a ricostituire le difese. Nello stesso tempo, però, bisogna trovare il modo di convincere il paziente che può farcela, che possiede le risorse necessarie per interrompere la fuga, per fermarsi, girarsi e guardare in faccia ciò che fino a quel momento è stato considerato temibile. Solo a quel punto si scopre che la paura era infondata. Di più, si scopre che si trasforma in risorse preziose.
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Volendo usare un gergo automobilistico si potrebbe dire che in questa fase dell'analisi il terapeuta deve lavorare alternativamente di freno e di acceleratore. Il dosaggio di queste due azioni non è facile perché richiede contemporaneamente sensibilità ed esperienza. Quest'ultima può essere acquisita con il tempo. La sensibilità, invece, al massimo può essere affinata.... se ce l'hai!

16 aprile 2009

Sogno n. 70

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Stavo scappando spaventata, ma non dalla situazione esterna bensì da quello che poteva venire fuori dal mio stesso interno.

Interpretazione

Ecco spiegata - meglio che in tanti trattati specialistici, pesanti ed ostici - la ragione per la quale l'analisi incontra tante resistenze e dura così a lungo: abbiamo la sensazione di avere dentro il Male, il Mostro, la Belva, il Diavolo, ecc. perciò abbiamo paura che questi contenuti profondi possano emergere, venire fuori e farci perdere il controllo di noi stessi. Basta che abbassiamo la guardia anche di poco e subito compare l'angoscia. Gli attacchi di panico sono prodotti da questo meccanismo psicologico.
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Se si ha sufficiente costanza, però, si finisce con lo scoprire che dal nostro interno non emergono mostri, ma incredibili e insospettate risorse. Sensa considerare, poi, che scappare non serve quando la causa della nostra paura risiede dentro di noi: meglio affrontarla e rendersi conto che non ha motivo di essere.

4 aprile 2009

Sogno n. 69

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Sono all'interno di una sezione del mio partito, con altre persone. Stiamo aspettando una possibile aggressione dall'esterno. Mi chiedo cosa ci stia a fare io lì, a più di 40 anni.... e che senso abbia per me fare queste cose da ragazzi.

Interpretazione

L'inconscio di questa persona sa perfettamente quello che invece sfugge alla sua parte cosciente cioè che nella vita si comporta da adolescente pur avendo raggiunto da un bel po' l'età adulta.
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In precedenza l'inconscio aveva già mandato a questa persona un altro messaggio dello stesso tenore (sogno n. 25). Possiamo interpretare questa duplicazione del messaggio come un chiaro segno che il problema non è stato ancora superato del tutto. Tuttavia un miglioramento della situazione c'è stato: là si parlava del girello di un BAMBINO, qui si parla di un comportamento da RAGAZZI. Anche se ancora insufficiente, c'è stata una crescita.