13 luglio 2016

Sogno n. 308 (bis)



Mi trovavo in un campo in cui erano parcheggiate delle roulotte. Per terra c’era un paio di scarpe da uomo. Ero tentato di prenderle, ma alla fine decidevo per il no perché erano di qualcun altro. Erano anche usate quindi non mi sembravano dignitose. 


Decidevo di entrare in una roulotte che non era mia, lo avevo già fatto altre volte, ma vedevo che c’era un lucchetto nuovo e io non avevo la chiave. Giravo attorno e trovavo una porta dalla quale potevo ancora entrare, ma decidevo di non farlo. 


Poi entravo in una tenda grande e buia. Nemmeno questa era mia, ma la usavo lo stesso e decidevo di andare in bagno, ma vicino alla tazza del WC pestavo un escremento. Anche qui decidevo che non era il caso di continuare ad usare quella tenda non mia. 


Interpretazione 


Cominciamo subito con il notare i luoghi del sogno. Si tratta di un “campo”, di alcune “roulotte” e di una “tenda” cioè tutti luoghi abitativi che evocano l’idea della provvisorietà. Una casa, una città o un paese sono ben altra cosa rispetto ad essi. 


Le scarpe servono per camminare quindi per “fare strada” perciò figurativamente indicano la capacità di affermarsi nella vita. Diciamo infatti abitualmente: “Quella persona ne ha fatta di strada”. 


Il sogno rappresenta un importantissimo punto di svolta nella vita di questo paziente, una sua maturazione decisiva: fino a quel momento era vissuto usando una personalità che non era propriamente la sua (roulotte e tenda), per giunta anche “provvisoria”. Adesso si rende conto che fare strada usando le scarpe di un altro non è dignitoso. Adesso però decide finalmente che non vuole farlo più, decide di vivere secondo i suoi bisogni, i suoi desideri, la sua volontà, le sue scelte.  Questa decisione viene agevolata dall’analisi che sta seguendo (andare in bagno per liberarsi dello “sporco”) la quale gli permette di scoprire la sgradevolezza (pesta un escremento e la tenda è buia) del vivere secondo i punti di vista e i valori degli altri.