Mi
trovavo in un campo in cui erano parcheggiate delle roulotte. Per terra c’era
un paio di scarpe da uomo. Ero tentato di prenderle, ma alla fine decidevo per
il no perché erano di qualcun altro. Erano anche usate quindi non mi sembravano
dignitose.
Decidevo
di entrare in una roulotte che non era mia, lo avevo già fatto altre volte, ma
vedevo che c’era un lucchetto nuovo e io non avevo la chiave. Giravo attorno e
trovavo una porta dalla quale potevo ancora entrare, ma decidevo di non
farlo.
Poi
entravo in una tenda grande e buia. Nemmeno questa era mia, ma la usavo lo
stesso e decidevo di andare in bagno, ma vicino alla tazza del WC pestavo un
escremento. Anche qui decidevo che non era il caso di continuare ad usare
quella tenda non mia.
Interpretazione
Cominciamo
subito con il notare i luoghi del sogno. Si tratta di un “campo”, di alcune
“roulotte” e di una “tenda” cioè tutti luoghi abitativi che evocano l’idea della provvisorietà. Una casa, una città o un paese sono ben
altra cosa rispetto ad essi.
Le
scarpe servono per camminare quindi per “fare strada” perciò figurativamente
indicano la capacità di affermarsi nella vita. Diciamo infatti abitualmente:
“Quella persona ne ha fatta di strada”.
Il
sogno rappresenta un importantissimo punto di svolta nella vita di questo
paziente, una sua maturazione decisiva: fino a quel momento era vissuto usando
una personalità che non era propriamente la sua (roulotte e
tenda), per giunta anche “provvisoria”. Adesso si rende conto che fare strada
usando le scarpe di un altro non è dignitoso. Adesso però decide finalmente che
non vuole farlo più, decide di vivere secondo i suoi bisogni, i suoi
desideri, la sua volontà, le sue scelte. Questa decisione viene agevolata dall’analisi che sta seguendo (andare
in bagno per liberarsi dello “sporco”) la quale gli permette di scoprire la
sgradevolezza (pesta un escremento e la tenda è buia) del vivere secondo i
punti di vista e i valori degli altri.