29 giugno 2011

Sogno n. 182

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Ricevo e pubblico:

Innanzitutto voglio dire che il tuo sito mi piace, è essenziale, veloce e utile. Mi chiamo....., mi sono iscritto quest'anno a Psicologia presso l'Università degli Studi di Cagliari.

Questa notte ho fatto un sogno che mi ha lasciato perplesso. Io ho una mia interpretazione, ma preferisco non fornirtela per non influenzare il tuo giudizio.

Ti ringrazio già da ora. 

Ero al mare, al Poetto (spiaggia di Cagliari ) e avevo in mano una bomba che era simile ad un missile Maverick con le alette, il muso colorato di rosso. La bomba era marrone.

In un primo momento lasciavo la bomba in acqua, libera, ed essa si avvicinava a dei  bambini che stavano facendo il bagno. Allora correvo a riprenderla perchè non volevo che facesse loro del male.

Poi diventava tutto buio ed io nuotavo con la bomba in braccio, un masso tra le mani ed una corda per legare la bomba al masso e farla affondare. Mi colpiva il nero totale che mi avvolgeva, ma senza farmi paura. Mentre lasciavo scendere l'ordigno sul fondo, sulla destra ho scorto delle luci che si avvicinavano. Era un autobus che curvava a tutta velocità passando sotto la Sella del Diavolo (promontorio cagliaritano). Allora sono uscito dall'acqua e mi sono svegliato con la sensazione di avere commesso un errore. 

Interpretazione

Il Maverick è un ordigno esplosivo e in quanto tale si presta perfettamente a  rappresentare l'aggressività.

Sei in acqua, al mare, quindi questa aggressività si trova ancora a livello inconscio e sembrerebbe essere indirizzata verso i bambini (rivalità fraterna?) in quanto è verso di loro che si dirige quando la lasci libera. A quel punto emerge l’impulso opposto, ti preoccupi per loro e la riprendi cioè la riporti dentro di te e cerchi di seppellirla in profondità nel tuo inconscio (masso, corda, fondale).

Quando si vuole rendere inoffensiva una bomba, però, questa non è la soluzione più appropriata. L'unico modo per ottenere questo risultato, infatti, consiste nel rivolgersi agli artificieri (tecnici) perché soltanto loro sanno come DISINNESCARE una bomba senza provocare danni. Nasconderla non serve a niente. Forse è questo l'errore che, quando ti svegli, hai la sensazione di avere commesso.

Non sto a dirti quali siano gli artificieri che possono liberarti dalla tua bomba...

P.S. - Conosco bene la zona del Poetto e la sua sabbia rosa. Ho vissuto per un anno nella caserma che si trova a Calamosca. Ma forse oggi non c'è più.

23 giugno 2011

Sogno n. 181

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Sono innamorata di un uomo, ma lui è innamorato di un'altra. Io accetto questa situazione come se fosse scontata cioè come se lui fosse sposato con l'altra donna.

Una sera andiamo a teatro e dopo lo spettacolo lui mi dice che con l'altra è tutto finito. Sono contenta perché adesso c'è una possibilità in più per me.

In tutto il sogno c'è una grande tenerezza filiale, dolcissima, bellissima. Io gli accarezzo la mano.

Interpretazione

C’è ancora qualcuno che nega l'esistenza del complesso di Edipo?


16 giugno 2011

Sogno n. 180

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Sono in un paese tropicale, davanti al mare. È un posto recintato, sembra un porto. Sono sulla spiaggia e c'è mio cugino G.... che mi propone di immergermi e di nuotare. Nel sogno io lo vedo come uno che sa nuotare bene e che mi propone qualcosa che io ho paura di fare o non so fare bene. Poi, però, ci penso bene e mi rendo conto che lo posso fare. Mi immagino immerso nell'acqua profonda e girarmi in quell'acqua.

Nel contesto di questo stesso episodio, improvvisamente ho un flash, un'immagine che si apre. Vedo un grande cartellone sul quale è raffigurata una donna nuda che, a pancia sotto, sale su una collinetta strisciando. Io sto dietro la donna e tengo davanti a lei una farfallina che è legata ad un bastone con un lungo spago.

Nella donna c'è un senso di sofferenza e di fatica. In me, invece, c'è l'atteggiamento di chi sfotte.

Interpretazione

Nella prima parte del sogno compaiono sia il blocco dell'azione dovuto alla paura di essere incapace, sia il superamento di questo blocco grazie alla raggiunta consapevolezza delle proprie capacità.

Nella seconda parte c'è la rivalsa che il paziente si prende sulla figura femminile in generale. Il bisogno di rivalsa deriva dal fatto che nella realtà quest'uomo vede le donne come figure potenti alle quali è costretto a rivolgersi per farsi proteggere ed accudire. Le vede potenti ma le invidia anche, proprio per questa loro potenza. E le odia perché lo costringono a sentire il bruciore della frustrazione e dell'impotenza. Di tutto questo si vendica umiliando la donna, immaginandola nuda a strisciare, a faticare. E per giunta la sfotte anche trattandola come un cagnolino di fronte al quale si agita un oggettino qualsiasi (farfallina) per stimolarlo a correre.

8 giugno 2011

Sogno n. 179

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Arrivava Giovanni e mi dava un foglio scritto dicendo che ormai avevo il diploma ed anche i clienti, quindi aggiungeva: "Adesso datti da fare".

Ero scocciato perché il senso del discorso era che adesso possedevo tutto quello che serviva, sia il diploma che un altro fattore indispensabile cioè i clienti. Era quindi il caso che mi mettessi a lavorare senza perdere tempo o altre scuse del genere.

Interpretazione

Il paziente che ha fatto questo sogno incontra qualche difficoltà a staccarsi dalle "gonne della madre" (analista) e incominciare a camminare con le proprie gambe. Sente avvicinarsi la fine dell'analisi, ma tergiversa, cerca di prolungarla per poter continuare ad usufruire dell'appoggio dell'analista. Il suo inconscio, però, sa come stanno veramente le cose, sa che il paziente oramai possiede quanto è necessario per procedere autonomamente perciò lo incita a "darsi da fare", ad uscire dal bozzolo protettivo ed affrontare la vita senza menare più il can per l'aia.

Sarà capitato anche a voi di sentir dire come critica alla psicoterapia: "Si finisce col diventare dipendenti dall'analista". Ecco, questo sogno smentisce questo pregiudizio molto diffuso. 

È vero, da un lato a questo paziente piacerebbe continuare ad appoggiarsi alla stampella rappresentata dall'analista ma, dall'altro, compare la tendenza opposta (Giovanni) che lo esorta a pedalare visto che adesso la bicicletta ce l'ha. Superfluo dire quale di queste due tendenze viene favorita dal terapeuta onesto e capace.

Qualche anno fa, la RAI mandò in onda una serie di interviste televisive a persone famose che avevano seguito una psicoterapia. Tra queste interviste c'era anche quella dell'attrice Adriana Asti la quale, dopo aver detto di essere stata in analisi col celebre Cesare Musatti, aggiunse: "Chi va dall'analista non pensa niente e non fa niente senza di lui, si è totalmente dipendenti. E questa mi sembra una cosa bellissima". Posso citare tra virgolette le sue parole perché ho conservato la registrazione di quella intervista. Ebbene, credo che difficilmente si potrebbe descrivere meglio quello che una psicoterapia NON è e NON deve essere
Sul perché Adriana Asti abbia parlato in quel modo posso azzardare soltanto un'ipotesi. Dovendo ovviamente escludere  l'inadeguatezza professionale del grande Cesare Musatti, resta solo da ipotizzare che l’attrice abbia interrotto l’analisi quando si trovava nella sua fase iniziale, quando cioè il paziente è davvero dipendente dall'analista in quanto ancora non ha imparato a camminare con le proprie gambe.

2 giugno 2011

Sogno n. 178

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Ricevo e pubblico:

Trovo la sua ricerca molto interessante e soprattutto, essendo estremamente curioso, mi chiedevo se avesse tempo e voglia di interpretare alcuni miei sogni. Infatti fino a qualche tempo fa avevo l'abitudine di scrivere (al mattino appena sveglio o addirittura in occasione di un risveglio notturno) i sogni appena fatti su un pezzo di carta messo a bella posta sul comodino per non correre il rischio che il sogno evaporasse prima di trovare carta e penna. Ne è risultata una raccolta di una ventina di sogni alcuni dei quali angosciosi, altri eccitanti, altri pieni di speranza, altri legati alla mia infanzia. Adesso non riesco più a continuare quest'opera di trascrizione perché i miei tempi al mattino non mi danno quei cinque-dieci minuti di serenità e concentrazione per poter ricordare il sogno fatto e trascriverlo.

Se gentilmente volesse interpretare iIl sogno che le invio e inserirlo nella sua rubrica, Le sarei molto grato. In caso contrario, accetti comunque i miei complimenti per il lavoro serio ed interessantissimo che sta svolgendo. La saluto cordialmente.

Ecco il sogno:

Sono con altri in un posto molto affollato. Dobbiamo attraversare i doppi binari della metropolitana o di un grosso tram. La cosa è piuttosto pericolosa e noto con terrore una sorta di lama che ogni treno ha davanti al muso. In realtà mi spiegano che è una piccola piattaforma su cui il povero pedone che sta per essere investito può saltare per non farsi spezzare le gambe.

Proviamo ad attraversare, ma i treni non accennano a rallentare e dobbiamo tornare indietro di corsa per non essere investiti. Allora decidiamo di abbandonare quella zona e salire su un pendio per aggirare i binari e ricollegarci alla strada più avanti. Ma il percorso non è molto facile, il pendio è ripido e l’erba bagnata. Ad un certo punto troviamo un piccolo torrente da superare e la corrente è molto forte: non troviamo il modo di passare senza correre dei rischi (mi ricorda un sogno ricorrente di quando ero ragazzo: in campagna mi avvicinavo troppo al bordo di un fosso largo e profondo e scivolavo lentamente dentro, senza più riuscire ad uscirne).

La conclusione è che restiamo lì, senza passare.

Interpretazione

Lei sente di dover compiere un'operazione molto importante. Se non fosse così importante infatti rinuncerebbe al compito e non ci penserebbe più. Invece mette in atto diversi tentativi per riuscire. Probabilmente si tratta del passaggio alla fase successiva del suo processo di crescita. Lei sente di dover passare dall'altra parte, ma viene bloccata dal pericolo che comporta l’operazione. Qui mi consenta una piccola parentesi: questo pericolo non esisterebbe se l'attraversamento delle rotaie o del torrente venisse compiuto con l’aiuto di uno psicoterapeuta. Chiusa parentesi.

I binari sono quelli sui quali scorre la vita perciò il tram-metropolitana è una metafora della vita stessa: la stazione di partenza è la nascita, quella di arrivo è la morte, le fermate intermedie sono i traguardi parziali che raggiungiamo, le persone che salgono e scendono sono quelle che incontriamo casualmente lungo il percorso, alcune restano con noi per poco tempo, altre fino alla fine.

Possiamo notare alcune cose:

La lama che spezza le gambe è presente davanti ad OGNI treno quindi lei sente che il pericolo è sistematico, non occasionale. Questa lama però è anche una piattaforma di salvataggio per i pedoni quindi esiste almeno una possibilità di salvarsi. Comunque sia, lei ha la sensazione che la situazione resti ugualmente drammatica.

Rispetto al suo sogno ricorrente fatto da ragazzo, qui la situazione è migliorata. Là, lei cadeva dentro il fosso e non riusciva più ad uscire perciò accadeva l'irreparabile. Qua invece può scegliere di non attraversare i binari o il torrente. Non si tratta della soluzione perfetta, ma è pur sempre un miglioramento notevole rispetto alla situazione precedente.

Il significato che l'acqua ha nei sogni oramai è ben noto a chi ha avuto la pazienza di seguirmi fin qui perciò non sto a ripetermi.

Solo un lavoro sistematico sui sogni potrebbe far emergere le emozioni che le mettono così tanta paura e la bloccano sulla strada della crescita. In ogni modo, tenga presente quello che ho già detto più volte: questa paura è così forte solo perché oggi la viviamo ancora come la vivevamo da bambini, quando eravamo ancora deboli, vulnerabili e indifesi. Può rileggersi, a questo proposito, l'interpretazione del sogno n. 175.

Per finire, si può facilmente comprendere perché i treni con la lama mettono paura, ma è il caso di farsi bloccare da un piccolo torrente? Ha una corrente molto forte, d’accordo, ma resta pur sempre un PICCOLO torrente!