26 settembre 2009

Sogno n. 92

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Stavo in ascensore e avevo premuto il pulsante 3 ma, arrivato a quel piano, l'ascensore non si fermava e continuava a salire aumentando progressivamente la velocità fino a che, arrivato al tetto, lo sfondava come un proiettile.

Interpretazione


I tre sogni precedenti sono di tre persone diverse e vanno visti come un crescendo di chiusura-rifiuto-paura nei confronti dell'inconscio: nel n. 90 ci sono solo il disappunto e la rabbia; nel n. 91 compare la sensazione del pericolo, ma questo è ancora allo stato potenziale, infatti per non subire danni basta astenersi dal premere i pulsanti ; nel n. 92 invece il pericolo è già in atto ed è ben più serio del semplice prendere una scossa elettrica. Adesso c'è addirittura la sensazione che l'emergere dei contenuti inconsci aumenti progressivamente la sua velocità fino a provocare la pazzia (sfondamento del tetto-testa-mente).


Per l'analista questo è un segnale inequivocabile: prudenza, prudenza, prudenza; prima di mettere mano ai contenuti inconsci si rende necessario rafforzare adeguatamente le componenti della coscienza e dell'io .

21 settembre 2009

Sogno n. 91

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Prendo l'ascensore, ma mi accorgo che la pulsantiera è inservibile perché è stata divelta per metà ed ha tutti i fili aggrovigliati o staccati e fanno anche scintille.
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Interpretazione
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Per l'interpretazione vedere il sogno precedente. Qui ci sono alcuni elementi in più rispetto all'altro. C'è la sensazione del pericolo potenziale (le scintille) che là mancava e c'è l'impossibilità materiale di impartire ordini all'ascensore in quanto la pulsantiera è addirittura divelta. Possiamo concludere perciò che si tratta di una situazione più difficile di quella del sogno precedente. Sarà necessario un lavoro di elaborazione più impegnativo.

13 settembre 2009

Sogno n. 90

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Entravo in un ascensore e spingevo il bottone 4, ma mi ritrovavo al 7° piano. Poi spingevo il 9 e mi ritrovavo al 2° piano. La cosa si ripeteva parecchie volte e alla fine io mi arrabbiavo.
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Interpretazione
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Ho già avuto modo di dire che l'ascensore simboleggia la comunicazione tra coscienza e inconscio perché collega il sopra (coscienza) con il sotto (inconscio).

Questo sogno è indicativo della seconda fase che a volte caratterizza il nostro rapporto con l'inconscio. La prima è rappresentata dal rifiuto di ammetterne l'esistenza oppure dal rifiuto di entrarci in contatto perché ci mette paura o perché lo percepiamo come sporco.

In questa seconda fase ci arrendiamo di fronte all'evidenza che l’inconscio c'è, ma nei suoi confronti assumiamo spesso l'atteggiamento che i colonialisti avevano verso i colonizzati cioè l'atteggiamento di chi si considera civilizzato nei confronti del selvaggio, con l'inevitabile senso di superiorità che ne deriva. Si dà per scontato che a comandare debba essere la coscienza e che l'inconscio debba limitarsi a eseguire i suoi ordini. Questo atteggiamento è ben rappresentato dalla sognatrice la quale si aspetta che l'ascensore la porti ai piani che ha scelto lei, cioè la sua parte cosciente nella quale si indentifica.

Possiamo metterla anche in questo modo: in questa fase crediamo di poter programmare il contatto con l'inconscio vale a dire di poter fare in modo che questo contatto si realizzi secondo le modalità fissate e scelte dalla coscienza. Siamo convinti insomma che debba essere la coscienza a "condurre il gioco".

Quando scopriamo invece che si tratta di una comunicazione che non funziona in questo modo, ci arrabbiamo e così corriamo il rischio di perdere ogni interesse per questo ascensore che non esegue i nostri comandi impartiti con i pulsanti.

6 settembre 2009

Sogno n. 89

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Andavo a cavallo, ma lo facevo in un modo stranissimo, ero seduta al contrario, girata all'indietro cioè guardavo dalla parte della coda!

Interpretazione

Ecco un altro caso in cui si deve prendere atto che spesso l'inconscio vede meglio, prima e di più rispetto alla nostra parte cosciente. Da sveglia, infatti, questa sognatrice era convintissima di avere le idee giuste rispetto alla vita, alle persone e al mondo. Il suo inconscio invece le manda a dire che non è vero, che lei vive guardando solo al passato (la coda, cioè quello che sta dietro) il quale, proprio per questo motivo, la condiziona in modo pressoché totale.

Si può ben capire quanto possa essere inadeguato questo modo di vivere senza guardare al presente (ciò che sta attorno) e nemmeno al futuro (ciò che sta davanti). Se tutta la nostra attenzione e tutte le nostre energie sono calamitate dal passato, finiamo per non vedere più dove ci troviamo e dove stiamo andando, con tutte le conseguenze negative che questo strano comportamento implica.

Allora, se è vero che molto spesso l'inconscio vede meglio, prima e di più rispetto alla coscienza, perché di solito rinunciamo a questa risorsa preziosa e utilissima? Una delle possibili risposte a questo interrogativo è contenuta nei prossimi tre sogni.