29 giugno 2009

Sogno n. 80

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Mi trovavo dentro una caverna che era in comunicazione con il mare. Il pavimento si trovava ad un livello tale che l'acqua del mare entrava, ma restava ad un livello molto basso, tanto che io ci camminavo dentro tranquillamente. Avevo il desiderio fortissimo di uscire dalla caverna per andare ad esplorare il mare aperto che stava là fuori, ma avevo paura e non lo facevo, restavo dove l'acqua era bassa.

Interpretazione

In questo caso il mare rappresenta il mondo esterno che, per il fatto di essere sconosciuto, produce una doppia reazione, da un lato incuriosisce e attira, dall'altro mette paura e respinge.
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La caverna con l'acqua bassa è il mondo già conosciuto che, in quanto tale, protegge e fa sentire sicuri, ma che in cambio esige il pagamento di un prezzo altissimo cioè rimanere pulcini, condannati a restare sotto le ali materne della chioccia (la caverna).
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Il sognatore vorrebbe diventare adulto, ma in lui ha il sopravvento il timore del nuovo, del mare aperto, dell'acqua alta, con la conseguenza che si condanna a restare immaturo. Tuttavia a livello cosciente non se ne rende conto. Allora interviene la funzione integratrice del sogno il quale gli manda una fotografia fedele della situazione in modo che possa rendersi conto di quale comportamento sta mettendo in atto.
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Possiamo dire che i sogni forniscono quelle informazioni che normalmente sfuggono alla coscienza. La loro utilità consiste appunto in questo dal momento che possiamo fare scelte appropriate solo quando abbiamo a disposizione tutte le informazioni necessarie per avere un quadro completo della situazione.

23 giugno 2009

Sogno n. 79

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Sto facendo la mia seduta ma ci sono altre persone, due uomini e due donne. L'analista parla con loro, allora io mi secco perché lui sta sprecando il tempo che appartiene a me e mi toglie la sua attenzione. Lo minaccio dicendo: "Se continui così, io non vengo più" e mi aspetto le sue scuse che però non arrivano.
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Interpretazione

Qui vediamo in azione la rivalità e la gelosia che spesso caratterizzano i rapporti tra fratelli e sorelle. L'analista è assimilato al padre e gli altri pazienti sono assimilati agli altri figli del padre: vorremmo tutta la sua attenzione (e quella della madre) concentrata soltanto su di noi. Quando questo non avviene - o ci sembra non avvenire - si scatena la reazione di gelosia-rabbia-delusione che però non viene mai percepita a livello cosciente. Il sogno rimedia a questa lacuna e consente al paziente di elaborare e superare questi sentimenti disapprovati dalla coscienza.
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A volte la rimozione di questi sentimenti disapprovati è così totale che la loro energia si riversa sulla polarità opposta e la alimenta fino a renderla ipertrofica e patologica. Allora compaiono quelle forme di amore eccessivo e morboso che risultano subito evidenti agli occhi degli altri.
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È bene che io precisi che non ho mai sottratto neanche un secondo al tempo che apparteneva alla persona che ha fatto questo sogno. Eppure...... è proprio vero, è molto difficile essere genitori!
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PS - Si potrebbe obiettare che il sognatore aveva tutto il diritto di pretendere l’attenzione piena dell’analista dal momento che era lui a pagare la parcella. Da un punto di vista strettamente formale aveva ragione, ma non bisogna dimenticare che il creatore del sogno è stato il paziente stesso. In altre parole, lui ha scelto oniricamente una situazione in cui il suo diritto all’attenzione esclusiva dell’analista fosse incontestabile.

10 giugno 2009

Sogno n. 78

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Vado al Monte di pietà per impegnare alcune cose di famiglia. Conosco la strada, ma faccio finta di ignorarla per non fare brutta figura. Ci sono due scale, una a destra interrotta per delle riparazioni e una a sinistra. Un inserviente mi accompagna su quest'ultima che, però, al dunque si rivela non essere una scala ma un passaggio intricatissimo dove si incontrano continui ostacoli che costringono a zigzagare. Alla fine bisogna calarsi con una corda e in ultimo, poiché questa non arriva fino in fondo, bisogna proprio saltare. Io dico al mio accompagnatore di scendere per primo poiché lui ha una corda più grossa della mia, pertanto potrà passarmela una volta arrivato giù. Arriva un'altra persona ed io cerco di farla scendere prima di me. Tergiverso, trovo mille scuse, ho paura di scendere. Dico all'altra persona: "E' strano quanti pretesti siamo capaci di trovare quando abbiamo paura di qualcosa".
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Interpretazione

Il Monte di pietà rappresenta lo stato di bisogno in cui si trova la sognatrice, bisogno di energie e di risorse. Per procurarsele è costretta a fare una cosa di cui si vergogna e che la umilia doppiamente: deve servirsi delle "cose di famiglia" (cioè i fatti intimi) e deve far vedere agli altri che non è capace di farcela "da sola", con le proprie capacità. A farla sentire ancora più a disagio è il fatto che non è la prima volta che si trova in quella situazione di bisogno (conosco la strada).
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La destra è la direzione della coscienza, la sinistra quella dell'inconscio e lei si dirige da quella parte. È quello che sta facendo grazie all'analisi.

Chi mi ha seguito fin qui oramai sa cosa significa il resto del sogno, è la resistenza che incontriamo quando decidiamo di entrare nel profondo di noi stessi, nell'inconscio. I dettagli di questa parte del sogno sono così eloquenti che non riuscirei a spiegarli meglio di quanto non faccia il sogno stesso.

Da notare il crescendo di difficoltà mano a mano che lei procede: prima è una scala, poi un passaggio intricatissimo e con ostacoli continui, bisogna zigzagare e infine calarsi lungo una corda che, oltretutto, non arriva nemmeno fino in fondo per cui si rende necessario addirittura un salto. Un salto rappresenta il massimo di assenza di sostegno-sicurezza e il massimo prevalere di una forza cieca che ci tira verso il basso (la gravità). E nel nostro immaginario il basso è sempre associato a qualcosa di negativo, infatti diciamo: "Basso istinto" in contrapposizione a: "È persona di elevati sentimenti".
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L'inserviente è l'analista nel suo ruolo di accompagnatore che rassicura in quanto può andare avanti e in quanto possiede mezzi di discesa più solidi (corda più grossa). L'altra persona probabilmente è un altro paziente.
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Quello che il sogno non dice è che "laggiù", invece, si trovano cose preziose, indispensabili per vivere meglio. Ma questo lo si scopre solo in una fase successiva dell'analisi, lo abbiamo già visto in altri sogni e lo vedremo anche in molti altri ancora.

5 giugno 2009

Sogno n. 77

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C'era un gioco nuovo, ci si lanciava di corsa contro una tavola verticale con il pugno chiuso e il braccio teso in avanti. Il gioco consisteva nell'arrivare velocemente il più vicino possibile alla tavola, ma senza toccarla. Io ci riuscivo bene.

Interpretazione


Qui vediamo espresso un problema di gestione della propria aggressività e della sua forma attenuata che potremmo chiamare "grintosità”. Nella vita reale infatti il sognatore evita molto spesso di arrivare alla fase conclusiva delle attività che intraprende. Investe molte energie nel tentativo di realizzare i suoi progetti, ma si arresta proprio nella fase finale, nel momento in cui potrebbe "vendemmiare". Perfino nel dare la mano parte con decisione ma, al dunque, evita di stringerla con energia.

In questa fase dell’analisi le ragioni di questo comportamento non sono ancora emerse. Per conoscerle bisognerà aspettare altri sogni. Potremmo fare parecchie ipotesi interessanti ma, senza il supporto "concreto" di qualche sogno a convalida, non sarebbero di nessuna utilità per aiutare il paziente a cambiare, resterebbero allo stadio di “ruminazioni” sterili in quanto sviluppate su un piano esclusivamente razionale.

Fin qui l’interpretazione che proposi al tempo in cui il paziente fece il sogno. Adesso che l’analisi di questo paziente si è conclusa, posso aggiungere che in seguito non arrivarono mai altri sogni chiarificatori, ragion per cui in questo campo la nostra curiosità rimase insoddisfatta e dovemmo “accontentarci” di una maggiore, nuova capacità di portare a compimento le attività iniziate.