29 giugno 2009

Sogno n. 80

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Mi trovavo dentro una caverna che era in comunicazione con il mare. Il pavimento si trovava ad un livello tale che l'acqua del mare entrava, ma restava ad un livello molto basso, tanto che io ci camminavo dentro tranquillamente. Avevo il desiderio fortissimo di uscire dalla caverna per andare ad esplorare il mare aperto che stava là fuori, ma avevo paura e non lo facevo, restavo dove l'acqua era bassa.

Interpretazione

In questo caso il mare rappresenta il mondo esterno che, per il fatto di essere sconosciuto, produce una doppia reazione, da un lato incuriosisce e attira, dall'altro mette paura e respinge.
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La caverna con l'acqua bassa è il mondo già conosciuto che, in quanto tale, protegge e fa sentire sicuri, ma che in cambio esige il pagamento di un prezzo altissimo cioè rimanere pulcini, condannati a restare sotto le ali materne della chioccia (la caverna).
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Il sognatore vorrebbe diventare adulto, ma in lui ha il sopravvento il timore del nuovo, del mare aperto, dell'acqua alta, con la conseguenza che si condanna a restare immaturo. Tuttavia a livello cosciente non se ne rende conto. Allora interviene la funzione integratrice del sogno il quale gli manda una fotografia fedele della situazione in modo che possa rendersi conto di quale comportamento sta mettendo in atto.
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Possiamo dire che i sogni forniscono quelle informazioni che normalmente sfuggono alla coscienza. La loro utilità consiste appunto in questo dal momento che possiamo fare scelte appropriate solo quando abbiamo a disposizione tutte le informazioni necessarie per avere un quadro completo della situazione.

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