23 giugno 2009

Sogno n. 79

.
Sto facendo la mia seduta ma ci sono altre persone, due uomini e due donne. L'analista parla con loro, allora io mi secco perché lui sta sprecando il tempo che appartiene a me e mi toglie la sua attenzione. Lo minaccio dicendo: "Se continui così, io non vengo più" e mi aspetto le sue scuse che però non arrivano.
.
Interpretazione

Qui vediamo in azione la rivalità e la gelosia che spesso caratterizzano i rapporti tra fratelli e sorelle. L'analista è assimilato al padre e gli altri pazienti sono assimilati agli altri figli del padre: vorremmo tutta la sua attenzione (e quella della madre) concentrata soltanto su di noi. Quando questo non avviene - o ci sembra non avvenire - si scatena la reazione di gelosia-rabbia-delusione che però non viene mai percepita a livello cosciente. Il sogno rimedia a questa lacuna e consente al paziente di elaborare e superare questi sentimenti disapprovati dalla coscienza.
.
A volte la rimozione di questi sentimenti disapprovati è così totale che la loro energia si riversa sulla polarità opposta e la alimenta fino a renderla ipertrofica e patologica. Allora compaiono quelle forme di amore eccessivo e morboso che risultano subito evidenti agli occhi degli altri.
.
È bene che io precisi che non ho mai sottratto neanche un secondo al tempo che apparteneva alla persona che ha fatto questo sogno. Eppure...... è proprio vero, è molto difficile essere genitori!
.
PS - Si potrebbe obiettare che il sognatore aveva tutto il diritto di pretendere l’attenzione piena dell’analista dal momento che era lui a pagare la parcella. Da un punto di vista strettamente formale aveva ragione, ma non bisogna dimenticare che il creatore del sogno è stato il paziente stesso. In altre parole, lui ha scelto oniricamente una situazione in cui il suo diritto all’attenzione esclusiva dell’analista fosse incontestabile.

Nessun commento: