20 marzo 2014

Sogno n. 293 (bis)


Camminavo su una strada in mezzo a un bosco. La strada era bella e io percepivo questa bellezza però il fatto era che stavo cercando di sfuggire al diavolo. Non lo vedevo, ma sapevo che c'era e mi aspettavo il suo attacco.

Cambia scena. Mi trovavo in un appartamento che era di mia proprietà. Anche qui mi preoccupavo per l'arrivo del diavolo, ma mi sentivo più sicuro perché lì c'era qualcosa che mi consentiva di sentirmi così, ma non ricordo cosa fosse. In ogni caso, il pericolo adesso era minore rispetto a quello che percepivo prima.

Cambia scena di nuovo. Mi ritrovavo nel bosco di prima e ad un certo punto mi accorgevo che c'era un ragazzo in piedi. Realizzavo che era una parte del diavolo, in qualche modo, ma mi rendevo conto che aveva un ruolo protettivo e che mi aiutava. Anche sorridendo, direi.


Interpretazione

Qui ci troviamo di fronte ad un passaggio cruciale di ogni psicoterapia basata sull'interpretazione dei sogni. I contenuti rimossi nell'inconscio (bosco) che prima ci spaventavano, adesso cambiano radicalmente di polarità e si trasformano in presenze amiche che ci sorridono e che sono animate dall'unico proposito di aiutarci e proteggerci. Da ora in poi i vecchi fantasmi potranno anche comparire di nuovo, ma lo faranno solo occasionalmente e sempre più di rado. Significa forse che da qui in avanti la vita ci presenterà solo rose e fiori? No. Significa che ci siamo liberati del carico aggiuntivo di sofferenze prodotto dalla nevrosi e che rimarranno solo quelle insite nel normale mestiere di vivere.

PS - Nei sogni, l'appartamento in cui viviamo rappresenta la nostra personalità.