12 dicembre 2018

Sogno n. 341


Ero con delle persone e dovevamo scappare da terribili mostri alieni che erano enormi, voraci e simili a dei polipi con più teste dentate. 

Ci rifugiavamo in una grande stanza che quasi sicuramente era l'ufficio di mio padre. Appena i mostri sfondavano la porta d'acciaio, io mi riparavo dietro una poltrona di pelle (nella realtà è stata per molti anni nella mia cameretta, da bambino).

Interpretazione

Ecco, di nuovo e sotto altra forma, le immancabili pulsioni "cattive" che popolano la nostra psiche. Ed ecco anche la figura del padre vissuto come colui che dovrebbe proteggere da queste presenze paurose, ma non lo fa (probabilmente perché è morto quando il paziente era molto piccolo).

La porta d’acciaio che viene sfondata dai mostri ci fa capire che le difese sono insufficienti pur essendo poderose.

Il periodo della vita al quale fa riferimento il sogno è quello solito di sempre cioè l’infanzia. Durante l’analisi è bene sottolineare al paziente che queste pulsioni hanno avuto origine nel suol passato anche se le avverte ancora come un vissuto del presente. In questo modo lo si aiuta a considerarle lontane nel tempo quindi più facili da superare.

Vedere anche l'interpretazione del sogno 183.