Ero con delle persone e dovevamo
scappare da terribili mostri
alieni che erano enormi, voraci e simili a dei polipi con più teste dentate.
Ci
rifugiavamo in una grande stanza
che quasi sicuramente era l'ufficio di mio padre.
Appena i mostri
sfondavano la porta
d'acciaio, io mi riparavo dietro una poltrona di pelle
(nella realtà è stata per molti anni nella mia cameretta, da bambino).
Interpretazione
Ecco, di
nuovo e sotto altra forma, le immancabili pulsioni "cattive" che
popolano la nostra psiche. Ed ecco anche la figura del padre vissuto come colui
che dovrebbe proteggere da queste presenze paurose, ma non lo fa (probabilmente
perché è morto quando il paziente era molto piccolo).
La porta d’acciaio
che viene sfondata dai mostri ci fa capire che le difese sono insufficienti pur
essendo poderose.
Il periodo
della vita al quale fa riferimento il sogno è quello solito di sempre cioè
l’infanzia. Durante l’analisi è bene sottolineare al paziente che queste pulsioni
hanno avuto origine nel suol passato anche se le avverte ancora come un vissuto
del presente. In questo modo lo si aiuta a considerarle lontane nel tempo
quindi più facili da superare.
Vedere
anche l'interpretazione del sogno 183.