29 marzo 2009

Sogno n. 68

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Percorro in auto una strada completamente ricoperta di terra scavata di recente. Noto che riesco a procedere lo stesso anche se c'è questa terra. Poi, all'improvviso, mi rendo conto che i lavori sono stati terminati e che il fondo stradale è fatto di asfalto ben messo. Mi rendo anche conto che il lavoro è stato fatto di notte.
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Io credevo che la terra fosse ancora tutta lì, invece mi sbagliavo. La cosa mi meraviglia, ma è proprio così.

Interpretazione

Abbiamo già incontrato un sogno analogo a questo (n. 49), ma ho voluto inserirlo lo stesso perché qui sono presenti alcune varianti di notevole interesse. Primo, in questo sogno c'è un coinvolgimento più diretto e personale in quanto il sognatore passa proprio sopra la terra smossa e non si limita a guardarla da lontano come invece faceva la sognatrice dell'altro sogno. Secondo, anche se più coinvolto, il sognatore riesce ugualmente a conservare la capacità di muoversi. Terzo, la conclusione dei lavori viene scoperta all'improvviso e con meraviglia.
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In analisi può capitare anche questo, si aspetta ansiosamente e a lungo la soluzione dei propri problemi, poi la soluzione arriva all'improvviso, quando uno meno se l'aspetta.
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Prendiamo atto, ancora una volta, che il lavoro di sistemazione è stato fatto di notte cioè nell'inconscio. Siamo lontani mille miglia dalla convinzione che invece di solito ci portiamo dentro di poter trovare la soluzione dei nostri problemi utilizzando solamente la parte RAZIONALE del nostro cervello.

23 marzo 2009

Sogno n. 67

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.... Poi mi trasformo in due chicchi d'uva attaccati tra loro, uno è la parte superiore del corpo, l'altro quella inferiore, ma la parte che sta in mezzo è vuota. Mi sento moribonda, malata in questa parte mancante.

Interpretazione

L'abitudine di dividere l'essere umano in tre parti è millenaria: pensiero, emozioni, istinti. Queste tre aree sono localizzate nel corpo anche spazialmente, in alto, in mezzo, in basso cioè la testa, il torace, le viscere (infatti diciamo, per esempio: "È stata una reazione viscerale").
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La sognatrice sentiva che in lei queste tre parti non erano fuse armoniosamente in modo da formare una unità. Sentiva che le mancava la parte che si riferisce alle emozioni e viveva questa condizione come una malattia, addirittura come un essere vicina alla morte.
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Lei aveva preso le distanze dalle emozioni nella speranza (illusoria) di proteggersi da quelle spiacevoli. Il risultato era stato, invece, quello di cadere in una depressione molto forte, tanto da trascorrere giorni interi sdraiata sul letto con le finestre della camera chiuse, e al buio. Tutto questo si era verificato nel mese di agosto, con il caldo che contraddistingue questo periodo dell'anno perciò possiamo immaginare lo stato di malessere profondo in cui si trovava.
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Si potrebbe anche aggiungere che il sogno parla di due chicchi d'UVA, frutto immediatamente associabile al vino, all'energia, all'eccitazione, al piacere, al perdere le inibizioni. Lei infatti aveva rapporti sessuali, ma li viveva solo a livello mentale e fisico, senza nessun coinvolgimento emotivo.

19 marzo 2009

Sogno n. 66

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Decido di uscire di casa e sto percorrendo il corridoio che conduce al portone. Nel fare questo passo davanti alla porta della camera da letto dei miei genitori e, siccome è socchiusa, vedo papà che sta spogliando mamma con lo scopo evidente di fare l'amore con lei. Allora penso: "Mamma è ancora una donna desiderabile, beato papà che 'se la cucca'. Ma, d'altra parte, se non se la cucca lui, chi dovrebbe cuccarsela?". Dopo avere fatto questa riflessione proseguo verso il portone di casa per andare fuori.
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Interpretazione
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Il sogno illustra in modo perfetto il superamento del complesso di Edipo (per chi non lo sapesse, si tratta dell'attrazione che un figlio prova verso la madre. L'equivalente per la figlia si chiama "complesso di Elettra").
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Adesso infatti il sognatore non ha più difficoltà a riconoscere che la madre "appartiene" al padre perciò è giusto che faccia l'amore con lui. La competizione con il padre per possedere la madre è finita e lui oramai è diretto verso il mondo esterno (sta uscendo di casa) dove incontrerà altre donne sulle quali indirizzare il suo desiderio sessuale.
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Questi discorsi suscitano perplessità e disagio in molte persone, lo so, ma di fronte a sogni espliciti come questo le perplessità dovrebbero scomparire. Qui infatti non compaiono "simboli" la cui interpretazione può legittimamente lasciare scettici o increduli. Qui le cose appaiono senza mascheramenti simbolici cioè per quello che sono.
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Per rendere più convincente l'interpretazione aggiungo che lo stesso paziente aveva fatto in precedenza sogni in cui era lui a "possedere" la madre.
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A me non piacciono le dispute teoriche basate sui bizantinismi e sulle "sofisticherie" astratte perciò qui sotto riporto quattro racconti scritti da un bambino di sei anni che dimostrano al di là di ogni ragionevole dubbio l'ostilità che un figlio può nutrire nei confronti del proprio padre (nei quattro racconti: il bandito, il cattivo, il cane cattivo, il leone, l'elefante cattivo) a causa della competizione per il possesso della madre (nei racconti: la leonessa bellissima):
  1. Il paracadute

    C'era una volta un signore che era un bandito e questo bandito aveva un cane e quel cane era molto cattivo. Un giorno il bandito si lanciò pensando di avere il paracadute ma non ce l'aveva e morì.
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  2. Senza titolo

    C'era una volta un cattivo che stava facendo un combattimento con un topo. Si scaricò una tempesta e il cattivo morì.
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  3. Il leone

    C'era una volta un leone che aveva una cuccia. La leonessa moglie era molto bella ma il leone era invidioso della sua bellezza. Era una giornata splendida e il leone, distratto per la contentezza di questa giornata, si buttò nel fiume e affogò.
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  4. Racconto di un castello e di un cattivo

    C'era una volta un cattivo che abitava in un castello e aveva un elefante che era molto cattivo. Un giorno si riposò sopra una botola che si aprì e lui cadde dentro.

Nei racconti è da notare la presenza dei seguenti elementi:

  • Una figura di sesso maschile che è sempre CATTIVA (il padre).
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  • Questa figura fa sempre una brutta fine, muore, affoga, cade dentro una botola (pulsioni aggressive rivolte verso il padre).
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  • La differenza nelle dimensioni che rimanda subito a quella esistente tra un uomo-padre e un bambino-figlio: un uomo combatte con un topo; un leone o addirittura un ELEFANTE la cui imponenza esprime, oltre che le dimensioni fisiche, anche l'intensità della cattiveria perché è evidente che la cattiveria di un elefante è più pericolosa di quella che può manifestare ad esempio una gallina o un gatto.
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  • A fronte delle caratteristiche tutte negative possedute dalla figura maschile, spicca invece la bellezza della figura femminile (la leonessa) che è ribadita due volte nella stessa riga.

15 marzo 2009

Sogno n. 65

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Ci sono tanti ragazzi, in particolare vedo un mio vecchio compagno di scuola. Mi sdraio sul letto, nuda e pronta a ricevere il suo pene. Lui mi penetra ed io sento dentro di me una cosa fredda, allora lo allontano con le mani per guardare il suo pene e vedo che lui, nell'orifizio dal quale esce l'urina, aveva infilato un proiettile con la punta rivolta contro di me. La faccenda mi sembra molto strana, ma vedo che anche tutti gli altri ragazzi hanno questo proiettile infilato nel pene.

Interpretazione

Per l'interpretazione vedere il sogno precedente. Qui possiamo capire bene il motivo per il quale il linguaggio onirico può associare il pene alle armi da fuoco quando il rapporto sessuale viene vissuto come "aggressione violenta". Quando invece questo rapporto viene vissuto in modo positivo, al posto delle armi da fuoco potremmo trovare, per esempio, un tubo di gomma dal quale esce un getto d'acqua che innaffia e fa crescere le piante.

12 marzo 2009

Sogno n. 64

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Suonano alla porta di casa mia e io vado ad aprire. Non faccio in tempo a socchiudere la porta che subito si infila dentro un braccio peloso che tiene una pistola puntata contro di me.
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Interpretazione

Il sogno è stato fatto da una donna che in una delle primissime sedute mi aveva detto: "Tutta la mia vita è stata una rincorsa inutile all'orgasmo". Lei spiegava questo insuccesso dicendo: "Non ho mai incontrato l'uomo giusto", ma il motivo vero è rivelato da quanto avviene nel sogno: la porta di casa è il simbolo dell'altra porta, la vagina, e il braccio che entra è il simbolo del pene nell'atto di penetrare nella vagina.
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Questa donna percepiva la penetrazione come violenza e come atto "animalesco" (il braccio era peloso) quindi non ci si può meravigliare che non riuscisse a provare piacere nel rapporto sessuale.
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Alcune donne contesteranno questa interpretazione dicendo: "Non è colpa della donna se molti uomini fanno l'amore come animali!". Questo può essere anche vero in molti casi, ma nel caso in questione l'obiezione viene a cadere in quanto la sognatrice aveva avuto rapporti sessuali con MOLTI uomini quindi era altamente improbabile che proprio TUTTI si fossero dimostrati non all'altezza.della situazione.
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Alle donne alle quali verrà in mente l'obiezione di cui sopra consiglio di leggere un libro scritto da una donna (quindi niente fallocrazia) che racconta la propria analisi e dà una spiegazione molto convincente del vissuto femminile descritto in questo sogno, vissuto che è comune a molte donne:
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"Le parole per dirlo", Marie Cardinal, Bompiani.
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Nel prossimo sogno, di un'altra donna, il significato è ancora più esplicito, quindi non equivocabile o contestabile.

7 marzo 2009

Sogno n. 63

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Trafficavo con dei grovigli di fili elettrici. In uno dei grovigli c'erano due fili, uno bianco e uno nero. Tagliavo i fili e li mettevo insieme per ottenere un unico filo di due colori. .

Interpretazione

L'elettricità è uno dei tanti simboli che si prestano a rappresentare l'energia psichica. Infatti entrambe le energie hanno bisogno di due polarità per poter fluire: il filo bianco (coscienza) e il filo nero (inconscio).
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Il sognatore sta seguendo una psicoterapia perciò è impegnato in un lavoro che gli consentirà di mettere insieme COSCIENZA e INCONSCIO in modo da ottenere come risultato un'unità BIPOLARE. Egli arriva a questo risultato partendo da una condizione di confusione (il groviglio).
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L'analogia tra elettricità ed energia psichica può essere spinta anche più oltre. Basta prendere in considerazione quel particolare tipo di energia elettrica che utilizziamo nelle nostre case e che si chiama corrente ALTERNATA. Il suo nome dipende dal fatto che fluisce nei due fili cambiando continuamente direzione in un senso e nell'altro. È appunto quello che accade anche nel campo della psiche: l'energia fluisce dall'inconscio verso la coscienza e da questa verso l'inconscio. Durante il giorno il flusso nei due sensi è ininterrotto. Di notte invece dormiamo e il polo cosciente lascia momentaneamente il posto a quello inconscio e noi entriamo nel mondo dei sogni (nella miniera d'oro).

3 marzo 2009

Sogno n. 62

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Mi trovo sul tetto del palazzo in cui abito. Il palazzo crolla tutto tranne le fondamenta ed i muri maestri. All'inizio sono molto preoccupata perché non so fino a che punto arriverà il crollo, ma so anche che poi tutto sarà ricostruito completamente e che, anzi, i muri saranno rinforzati.
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Mentre il palazzo crolla penso: "Era ora di rifarlo nuovo, era vecchio, rovinato ed anche bruttino!".

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Interpretazione
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Il palazzo è il simbolo della personalità della sognatrice la quale si trova nella fase dell'analisi in cui si sentono crollare le vecchie certezze, i vecchi punti di riferimento e di sostegno. Questa fase-esperienza è caratterizzata da una doppia sensazione:
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· Paura: perché vengono a cadere i valori nei quali si è creduto per tanto tempo e in base ai quali si sono fatte le scelte più importanti della vita. Questa paura è maggiore all'inizio del processo di trasformazione perché in quella fase non si sa fino a che punto arriverà il cambiamento.
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· Soddisfazione e compiacimento: perché adesso ci si rende conto che il vecchio che scompare era inadeguato e insoddisfacente. C'è anche la certezza che il nuovo rinforzerà la struttura della personalità senza modificare i valori di fondo (i muri maestri e le fondamenta non crollano).

1 marzo 2009

Sogno n. 61

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Sto in casa mia e c'è anche mia madre. Lei dice: "Sento dei rumori, sono i ladri". Allora io dico subito: "Chiudiamo tutto!".

Interpretazione

Appena ha terminato di raccontarmi il sogno, la paziente fa il seguente commento con il tono assorto di chi parla a se stesso e vede per la prima volta una realtà che pure era stata sempre lì, davanti agli occhi: "È proprio quello che ho fatto per tutta la vita". Nel tono della sua voce c'è sorpresa e contemporaneamente rammarico per essere stata cieca per così tanto tempo.
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Questo atteggiamento di paura di fronte alla vita le era stato trasmesso dalla madre come un modello che lei aveva fatto proprio senza rendersene conto, almeno fino al momento in cui l'inconscio le ha inviato questo sogno che le permette di diventarne consapevole. Ecco la miniera d'oro dei sogni! Lo ripeto spesso, ma mai abbastanza.
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La paura l'ha indotta a interporre una barriera, una chiusura difensiva tra se stessa e la vita quindi a rinunciare a tutte le opportunità che le aveva offerto fino a quel momento.
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Una casa tutta chiusa PROTEGGE, è vero, ma è altrettanto vero che IMPRIGIONA e taglia fuori da tutto il mondo infinitamente vario che sta all'esterno. Senza considerare poi lo stato d'animo di paura, tensione e frustrazione in cui è costretto a vivere chi si rifugia in una casa completamente chiusa e vive lì tutta la sua esistenza.
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Anche se molto diverso nella forma, il sogno n. 2 sviluppa una tematica analoga.