19 marzo 2009

Sogno n. 66

.
Decido di uscire di casa e sto percorrendo il corridoio che conduce al portone. Nel fare questo passo davanti alla porta della camera da letto dei miei genitori e, siccome è socchiusa, vedo papà che sta spogliando mamma con lo scopo evidente di fare l'amore con lei. Allora penso: "Mamma è ancora una donna desiderabile, beato papà che 'se la cucca'. Ma, d'altra parte, se non se la cucca lui, chi dovrebbe cuccarsela?". Dopo avere fatto questa riflessione proseguo verso il portone di casa per andare fuori.
.
Interpretazione
.
.
Il sogno illustra in modo perfetto il superamento del complesso di Edipo (per chi non lo sapesse, si tratta dell'attrazione che un figlio prova verso la madre. L'equivalente per la figlia si chiama "complesso di Elettra").
.
Adesso infatti il sognatore non ha più difficoltà a riconoscere che la madre "appartiene" al padre perciò è giusto che faccia l'amore con lui. La competizione con il padre per possedere la madre è finita e lui oramai è diretto verso il mondo esterno (sta uscendo di casa) dove incontrerà altre donne sulle quali indirizzare il suo desiderio sessuale.
.
Questi discorsi suscitano perplessità e disagio in molte persone, lo so, ma di fronte a sogni espliciti come questo le perplessità dovrebbero scomparire. Qui infatti non compaiono "simboli" la cui interpretazione può legittimamente lasciare scettici o increduli. Qui le cose appaiono senza mascheramenti simbolici cioè per quello che sono.
.
Per rendere più convincente l'interpretazione aggiungo che lo stesso paziente aveva fatto in precedenza sogni in cui era lui a "possedere" la madre.
.
A me non piacciono le dispute teoriche basate sui bizantinismi e sulle "sofisticherie" astratte perciò qui sotto riporto quattro racconti scritti da un bambino di sei anni che dimostrano al di là di ogni ragionevole dubbio l'ostilità che un figlio può nutrire nei confronti del proprio padre (nei quattro racconti: il bandito, il cattivo, il cane cattivo, il leone, l'elefante cattivo) a causa della competizione per il possesso della madre (nei racconti: la leonessa bellissima):
  1. Il paracadute

    C'era una volta un signore che era un bandito e questo bandito aveva un cane e quel cane era molto cattivo. Un giorno il bandito si lanciò pensando di avere il paracadute ma non ce l'aveva e morì.
    .
  2. Senza titolo

    C'era una volta un cattivo che stava facendo un combattimento con un topo. Si scaricò una tempesta e il cattivo morì.
    .
  3. Il leone

    C'era una volta un leone che aveva una cuccia. La leonessa moglie era molto bella ma il leone era invidioso della sua bellezza. Era una giornata splendida e il leone, distratto per la contentezza di questa giornata, si buttò nel fiume e affogò.
    .
  4. Racconto di un castello e di un cattivo

    C'era una volta un cattivo che abitava in un castello e aveva un elefante che era molto cattivo. Un giorno si riposò sopra una botola che si aprì e lui cadde dentro.

Nei racconti è da notare la presenza dei seguenti elementi:

  • Una figura di sesso maschile che è sempre CATTIVA (il padre).
    .
  • Questa figura fa sempre una brutta fine, muore, affoga, cade dentro una botola (pulsioni aggressive rivolte verso il padre).
    .
  • La differenza nelle dimensioni che rimanda subito a quella esistente tra un uomo-padre e un bambino-figlio: un uomo combatte con un topo; un leone o addirittura un ELEFANTE la cui imponenza esprime, oltre che le dimensioni fisiche, anche l'intensità della cattiveria perché è evidente che la cattiveria di un elefante è più pericolosa di quella che può manifestare ad esempio una gallina o un gatto.
    .
  • A fronte delle caratteristiche tutte negative possedute dalla figura maschile, spicca invece la bellezza della figura femminile (la leonessa) che è ribadita due volte nella stessa riga.

Nessun commento: