10 ottobre 2010

Sogno n. 148

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Dopo avere scorso alcune pagine del suo sito ho pensato di proporle un mio sogno che negli ultimi mesi si è fatto piuttosto frequente.
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"Sono inseguita da un killer che ha il volto coperto da un cappuccio nero oppure non ha volto. Vuole uccidermi e io fuggo continuamente o mi nascondo".
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In genere questo sogno è accompagnato da altri, strettamente correlati, in cui vengo esortata ad affrontare il nemico perché, mi si dice, ne ho la possibilità.
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Ho tentato di farlo, anche in sogni in cui sono consapevole che sto sognando, ma l'angoscia che provo quando sono sul punto di affrontarlo (una vera e propria angoscia di morte) mi ha sempre distolto dal farlo, almeno fino ad ora. Credo che la mia paura sia l'ostacolo più grosso.
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Ultimamente in questi sogni mi vengono mostrati oggetti magici e molte armi che, contrariamente a quello che penso, dimostrano la mia "forza".
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Mi piacerebbe molto conoscere il suo parere perché apprezzo l'equilibrio con cui tratta l’argomento dei sogni. Personalmente sono molto interessata ai sogni (tengo da anni un diario onirico) e ho cercato di leggere testi seri per poter lavorare un po', da sola, sui miei contenuti onirici: il risultato è che si è stabilita una specie di "collaborazione" tra la coscienza e l’inconscio che si manifesta sotto forma di consigli e di suggerimenti, tipo quello che ho descritto sopra.
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Concludo dicendole brevemente qualcosa di me: ho.... anni; sono sposata da....; con.... figli; ho avuto un rapporto molto difficile con la mia famiglia d'origine che mi ha creato dei problemi per superare i quali ho dovuto ricorrere ad una psicoterapia.
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Spero che questi pochi cenni le siano d'aiuto. Per ora la ringrazio e le faccio i migliori auguri per il nuovo anno. Spero di poter leggere presto una sua risposta.

Interpretazione

Sull'immagine del killer si potrebbero fare molte ipotesi, ma non ho elementi sufficienti per avvalorarne una piuttosto che un'altra. Posso dire soltanto che nei sogni queste figure minacciose rappresentano spesso la nostra aggressività che proiettiamo all'esterno poiché non siamo capaci di riconoscerla come nostra. Ecco perché il killer è privo di volto oppure ne ha uno coperto dal cappuccio.
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Nel tuo caso, dal momento che sei riuscita a stabilire questa preziosa collaborazione tra la coscienza e l'inconscio, la cosa migliore da fare è aspettare che si produca spontaneamente la capacità di affrontare la situazione. Questo dovrebbe verificarsi molto presto visti gli oggetti magici, le armi e la forza di cui disponi. Li possiedi, il sogno te lo dice, ma ancora non ne sei convinta. Dici di credere che l'ostacolo più grosso sia rappresentato dalla PAURA. In questi casi di solito la paura svanisce quando "sentiamo" di possedere i mezzi (armi, forza, mezzi magici o qualunque altro mezzo adatto alla bisogna) per poter fare fronte alla situazione. Ho scritto "sentiamo" perché non si tratta di convincersene a livello puramente razionale. Un aiuto potentissimo per raggiungere questo risultato è rappresentato proprio dai sogni in quanto agiscono soprattutto a livello profondo-inconscio. A condizione però che siano anche interpretati. Altrimenti non ci sarebbe bisogno di andare in analisi.

Quando finalmente smettiamo di fuggire e guardiamo in faccia il "killer" che ci insegue, si verifica un fatto straordinario che è documentato da una caterva di sogni: si scopre che il presunto killer in realtà scompare oppure che è inoffensivo. Spesso vuole addirittura aiutarci, per cui finiamo per diventare amici e volergli anche bene!
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Se non l'hai già fatto, ti invito a leggere il sogno n. 33, soprattutto la conclusione. Meglio ancora, leggi il sogno seguente che descrive in modo esemplare il processo che trasforma in positivo la paura che ci incute la nostra aggressività prima dell'analisi ed anche durante un suo discreto tratto.

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