15 novembre 2010

Sogno n. 153 (bis)

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Sto nella mia camera da letto e vedo un serpentello che fa rumore muovendosi e mi impedisce di dormire. Allora cerco di ucciderlo colpendolo con un martello di legno ma, nel momento in cui sto per colpirlo, lui si divide in due serpenti di cui si vede solo il contorno e che implorano con voce piagnucolosa: “Dai, facciamo pace, facciamo pace!”. Allora io rispondo: “Va bene, d’accordo, facciamo pace ma basta che non mi diate più fastidio”. Sono molto soddisfatto per questa soluzione perché anch’io volevo la pace.

Interpretazione

Notiamo prima di tutto che il fattore di disturbo è rappresentato da un serpente di piccole dimensioni. È già un miglioramento poiché in precedenti sogni questo paziente veniva disturbato da animali di dimensioni ben più grandi. Si tratta del ridimensionamento che abbiamo incontratto in molti altri sogni e che caratterizza una fase avanzata della terapia.

Anche qui vediamo il passaggio da una situazione iniziale di pericolo, o comunque di fastidio, ad una di tranquillità e di pace. In questo caso la richiesta di pace viene addirittura dai serpenti.

In questa fase dell’analisi ancora non è dato sapere cosa rappresenti la divisione in due del serpente. In ogni modo, quando si arriva a questo punto, la qualità della vita psichica del sognatore migliora molto perchè scompare l’atmosfera di pericolo permanente che c’era in precedenza e le energie che prima venivano sperperate per tenere in piedi le difese si rendono disponibili per impieghi piacevoli e gratificanti.

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