22 febbraio 2013

Sogno n. 276



BIMBA NUOVA, NEONATA !  FEMMINA !

Me la ritrovo in braccio, nuda. Tra le sue gambe manca qualcosa e in principio sono un po' delusa, ma poi capisco che non è una MANCANZA. è una IDENTITÀ specifica. Lei è femmina e questo significa semplicemente che è diversa dal maschio, non significa che vale di meno.

La devo nutrire, devo vestirla e darle carezze, devo cambiarla perché fa i suoi bisogni. Insomma, me la trovo lì e lei è da accudire. Per me è una ricchezza averla.

Mi colpiscono i suoi genitali da femmina. Dopo la delusione iniziale, però, mi rendo conto che  sono fatti così perché hanno la funzione di RICEVERE.

Interpretazione

Qui possiamo vedere il passaggio - dalla reazione iniziale di delusione prodotta in alcune donne dai genitali femminili - ad un nuovo modo di percepirli e di considerarli. Mentre prima erano sentiti come una MANCANZA, adesso hanno un loro valore specifico e autonomo cioè ESISTONO PER SE STESSI, indipendentemente da ogni riferimento ai genitali del maschio.

Soprattutto, dice la sognatrice, non valgono di meno rispetto al pene.

In questo caso la femminilità viene associata alla maternità, ma non è detto che questo debba essere sempre lo sbocco obbligato, altri se ne possono avere. L'importante è che l'INVIDIA sia stata sostituita dall'ORGOGLIO di essere donna. Un orgoglio sano, non quello ipertrofizzato e nevrotico di certe donne che cercano di compensare in questo modo la delusione cocente prodotta dalla sensazione che "laggiù" manca qualcosa che invece possiedono i maschi.

Questa donna, adesso, possiede anche l'idea precisa di quale sia la funzione degli organi genitali femminili: RICEVERE. Significa che da ora in poi smetterà di scimmiottare il maschio con la pretesa di PENETRARE e, se del caso, competerà con lui solo in quanto rivale in un campo specifico, senza alcun riferimento al sesso. Le altre invece, quelle che continuano a invidiare il maschio, non smettono mai di competere con lui perché in loro la rivalità è di fondo, non è circoscritta a un campo specifico e allora non si placa nemmeno quando la donna ha raggiunto nella vita successi anche notevoli.

Vedere anche il sogno n. 269

9 febbraio 2013

Sogni nn. 270, 271, 272, 273, 274, 275



270.  Ho sognato che avevo tra le gambe una specie di escrescenza. Hai presente un fungo senza cappella?

271.  Avevo tra le gambe una canna da pesca, di quelle che si allungano e si accorciano come un cannocchiale. Però c'era un uomo che la prendeva tra le dita, sulla punta, e la muoveva in su e in giù con un sorriso ironico e sfottente.

272.  Volavo sopra un marciapiede, a qualche metro d'altezza, e avevo paura che la gente che vi camminava potesse alzare la testa e vedere il buco enorme che io avevo tra le gambe.

273.  Avevo una pistola che funzionava in modo stranissimo, il proiettile cadeva per terra appena uscito dalla canna.

273 bis. Sparavo con la mia pistola, ma non si sentiva il BUM del colpo.

274.  Provavo a scrivere con una matita, ma ogni volta la punta si rompeva, immancabilmente.

275.  Avevo in mano una pistola, ma attorno a me c'erano degli uomini che ridevano e mi prendevano in giro.


28 gennaio 2013

Sogno n. 269


Adesso che ho imboccato la strada del "porno" non mi ferma più nessuno!  :-)

Ecco quello che mi ha detto una giovane paziente durante una seduta:

Ieri ho sentito come una pugnalata quando ho udito un uomo pronunciare la frase seguente: "LA FICA È COME UN TAGLIO".

Interpretazione

Le maiuscole non sono mie, le ha messe lei quando l'ho invitata a scrivere la frase su un foglio di carta. 

Non si tratta di un sogno, ma queste parole si collegano perfettamente con il materiale che ho analizzato nel sogno precedente, in quanto anche in questo caso rivelano la presenza di un problema molto serio a livello di identità sessuale.

Il sogno n. 268 contiene le immagini che una donna si può creare dell'organo sessuale maschile. Qui invece si tratta dell'immagine che una donna può avere del "proprio" sesso. Si tratta di un problema, ho detto. Per quale motivo  infatti la giovane avrebbe dovuto provare una sensazione così fortemente negativa e spiacevole (usa addirittura il termine "pugnalata") ?

Se fosse stata convinta di avere "lì"  una cosa preziosa, le parole di quell'uomo l'avrebbero lasciata indifferente oppure avrebbe anche potuto pensare: "Povero imbecille, non hai capito proprio niente!".

A me sembra evidente che era rimasta così colpita da quelle parole perché evocavano un'immagine e una sensazione che già stavano dentro di lei e che avevano fatto la loro comparsa quando lei aveva cominciato a fare i confronti tra quello che i maschietti hanno in mezzo alle gambe e quello che invece aveva lei. O meglio, quello che lei NON aveva! In altre parole, la vagina vissuta come un TAGLIO-FERITA-MUTILAZIONE.

Molte donne si sono affannate a negare l'esistenza dell'invidia del pene. Un episodio come questo, da solo, basterebbe a dimostrare che hanno torto e che cercano di negare l'evidenza.

Altre donne ammettono l'esistenza dell'invidia del pene, ma la intendono come invidia del POTERE posseduto dagli uomini e non come invidia di quel "pezzo di carne" in sé e per sé. Questo è senz'altro vero, ma l'episodio di cui sto parlando dimostra che in alcune donne esiste anche una delusione-mortificazione-umiliazione che fa la sua comparsa ancora prima che la bambina sia capace di porsi il problema del POTERE. Questo infatti è un concetto "astratto" e noi sappiamo, dopo gli studi di J. Piaget, che nei primi anni di vita i bambini riescono a pensare solo i concetti che si riferiscono alle cose CONCRETE, cioè quelle che si vedono e si toccano. E un taglio, appunto, è una cosa che si vede e si tocca, il potere invece no! E un taglio evoca subito l'idea del DOLORE, della FERITA, dell'AMPUTAZIONE.

La sensazione provata dalla paziente nell'udire la frase pronunciata dall'uomo è terribile perché ha le sue radici nella fase iniziale della vita, quella in cui non si possiede ancora la capacità di fare "ragionamenti astratti" e c'è, invece, l'idea semplice, elementare e primaria del POSSESSO o del NON-POSSESSO di una cosa concreta.

Chi ha familiarità con i bambini, del resto, sa quali aspre competizioni si scatenino a volte tra di loro per il possesso di un semplice pezzo di carta. Figuriamoci l'importanza e il valore che può dare una bambina ad una cosa che "fa parte del proprio corpo". Una cosa che, oltretutto, lei pensa di avere in precedenza posseduto, una cosa che qualcuno le ha sottratto con un atto violento che ha lasciato tra le sue gambe un segno inequivocabile, il taglio-ferita, appunto.

Voglio precisare che non sto dicendo che tutte le donne hanno questa invidia, sto dicendo solo che ce l'hanno alcune donne. Di queste, molte riescono a compensarla con il raggiungimento di traguardi di vario tipo. Altre  invece se la portano dentro per tutta la vita e allora sono guai seri per i loro partner maschili. A meno che si uniscano con uomini che lasciano a loro il controllo del TIMONE.

Il problema di cui sto parlando non compare nella bambina la cui madre dice, la prima volta che la figlia si lamenta di quella differenza con i maschietti: "Loro hanno tra le gambe il pisellino, ma noi donne abbiamo queste, le tette, che loro non hanno".  Questa semplice frase è alla portata della comprensione della bambina poichè fa riferimento a cose che si vedono e si toccano cioè al pensiero "concreto" che è tipico dei bambini nei primi anni della loro vita, come ho più volte ripetuto.


I sogni nn. 270, 271, 272, 273, 273 bis, 274, 275 sono stati fatti da donne che ancora non avevano trovato il modo di rimarginare l'antica ferita, il TAGLIO. Infatti o percepivano la vagina come un "BUCO ENORME" di cui si vergognavano o il fallo che sognavano di possedere, per un motivo o per un altro era sempre "fasullo" oppure oggetto di derisione da parte dei maschi. 

 

17 gennaio 2013

Sogno n. 268


Per la prima volta in vita mia sogno che, nel fare l'amore con un uomo, lui è sopra di me. Fare l'amore è bello, è normale. Provo delle sensazioni bellissime, ma non arrivo all'orgasmo perché ad un certo momento lo avverto come pericoloso, lo percepisco come nemico. Ho paura di lui, può uccidermi. Più esattamente, percepisco il suo pene come un'arma che può uccidermi, un'arma metallica.

Interpretazione 

Fino a quel momento, a questa paziente non era mai piaciuto avere l'uomo SOPRA di lei mentre faceva l'amore. Lo percepiva come un essere costretta a stare SOTTO cioè sottomessa e vittima di una prepotenza.

Adesso questa reazione istintiva comincia a cambiare, lei sente che fare l'amore è bello e normale indipendentemente dalla posizione reciproca. Però il cambiamento ancora non è permanente, stabile. Poi, infatti, ricompare la reazione antica.

In questi casi i pazienti sono portati a concludere che, però, nella vita di veglia non è cambiato niente. Allora sta al terapeuta sottolineare che il cambiamento avviene per gradi e secondo lo schema: 5 passi avanti e 3 indietro perciò due restano comunque acquisiti, ma il paziente non li vede perché la sua attenzione è catturata dai tre passi fatti nella direzione antica, ed anche perché vorrebbe liberarsi della sofferenza in un colpo solo. E chi non lo vorrebbe?

Mentre lavoravamo su questo sogno, la paziente ha disegnato su un foglio di carta due immagini del pene molto diverse, addirittura opposte: una rappresentava l'organo così come  glielo suggerivano le sue sensazioni, l'altra rappresentava l'organo così come se lo figurava la sua parte razionale. Sotto ogni immagine, poi, aveva elencato le parole che le veniva spontaneo associarvi:



AcuminatoMetallico, Freddo, Pericoloso, Minaccioso, Aggressivo, Mortale.




Rotondo, Fatto di carne, Morbido, CaldoAmico, Vulnerabile, dà la vita, dà il piacere.


A questo punto era facile ipotizzare che la sognatrice avesse avuto un'esperienza negativa della figura maschile, ma la domanda vera da porsi era: "Se la figura maschile era stata "cattiva" con lei, perché lei aveva trasferito questa cattiveria sul pene? Qualcuno/a di voi penserà: "Ma è inevitabile che questo trasferimento avvenga".

In realtà il trasferimento non è così scontato e automatico come potrebbe sembrare a prima vista, tanto è vero che ci sono donne che riescono ad avere rapporti sessuali appaganti anche con uomini violenti e maneschi con loro. Per alcune donne, poi, questo comportamento risulta addirittura eccitante. 

In questo caso la mia ipotesi era stata che lei avesse esteso al fallo l'aggressività maschile perché aveva avuto un padre violento e, nello stesso tempo, un forte complesso edipico non superato che la legava ancora a lui. In effetti, il padre si ubriacava e quando tornava a casa ubriaco picchiava sia lei che la madre. In precedenza, inoltre, la paziente aveva avuto sogni dal contenuto edipico-sessuale molto esplicito.

Lavorando in questa direzione la paziente a poco a poco si liberò da questo condizionamento negativo e cominciò ad avere rapporti "normali" con gli uomini anche sul piano sessuale.

9 gennaio 2013

Sogno n. 267



Sono un poliziotto, scopro un serial killer e cerco di catturarlo. C'è la sensazione di un assedio, il pericolo viene dal serial killer che potrebbe colpire qualcuno di noi, qualcuno della mia famiglia.

Interpretazione

Ecco l'ennesima versione del solito dramma:  da un lato c'è la nostra parte "buona" (il poliziotto) con la quale ci identifichiamo senza difficoltà, dall'altro lato c'è la nostra parte "cattiva" che in questo caso è particolarmente "cattiva" in quanto è rappresentata da un SERIAL killer,  cioè da un assassino che uccide non una sola volta, ma RIPETUTAMENTE e in modo "programmato".

Da rilevare che questa pulsione "cattiva" è diretta contro qualcuno della famiglia del sognatore. Questo particolare oramai non rappresenta più una novità per chi mi ha seguito fin qui e ha, perciò, già letto più di un sogno di questo tipo. 

A spaventarci non è l'aggressività in sé o quella che dirigiamo verso gli estranei, ma quella rivolta contro le stesse persone alle quali vogliamo anche molto bene, l'ho già detto. Da un punto di vista strettamente logico questo fatto suscita perplessità perché la logica è basata sull' AUT-AUT, la nostra psiche invece è basata sull' ET-ET.


14 dicembre 2012

Sogno n. 266


Ciao Romano, stavo navigando in rete quando ho scoperto il tuo sito, allora ho pensato di descriverti un mio sogno nella speranza che tu abbia il tempo di darmi una risposta che mi possa rassicurare.

Sono una donna di.... anni, sposata e ho una bambina di.... anni. Mi sta capitando spesso di fare questo sogno che mi lascia piuttosto turbata quando mi sveglio. Ti ringrazio anticipatamente, ciao. 

Nella realtà conosco una donna che francamente mi è molto antipatica. Il solo pensarla mi innervosisce e infatti cerco di dimenticarla, ma da un po' di tempo mi capita di sognarla e nel sogno le "strappo" letteralmente la testa. Stranamente però lei non muore.


Al risveglio mi sento sempre molto scossa. Vorrei tanto sapere se c'è una spiegazione a tutto ciò.

Interpretazione

Mettiti seduta e tieniti forte...  :-) 

Si tratta della parte di te che non ti piace e verso la quale nutri la stessa antipatia che provi per la donna del sogno. È molto probabile che a livello cosciente tu non sappia a quale parte di te si riferiscea il sogno. Visto che le stacchi la TESTA, però, è probabile che si tratti di un tuo modo di PENSARE oppure di un tuo pensiero particolare che non ti piace e dal quale cerchi di liberarti, ma che non vuole saperne di morire- sparire.

Penso converrai facilmente che il sogno non può riferirsi a quella donna che ti risulta così antipatica nella vita da sveglia poiché, se così fosse, la reazione che hai nel sogno apparirebbe francamente eccessiva. Non si stacca la testa ad una persona solo perché ci è antipatica. Deve trattarsi di qualcosa che ti riguarda da vicino, molto da vicino e che consideri anche assai importante. Solo così si spiega l'intensità della tua reazione.

Se tu mi chiedessi di fare delle ipotesi sulla sua identità, sarei costretto a riconoscere che non ne ho la minima idea. Anche a rischio di apparire noioso, ripeto ancora una volta che in questo sito posso solo interpretare (quando ci riesco) dei sogni isolati. Non posso, invece, iniziare e portare avanti un discorso continuativo con la stessa persona. Non è questione di scortesia, vi prego di credermi. Chi sa anche poco di psicologia sa che le cose stanno davvero in questi termini.

Tu potresti dirmi: "Ma io non ti ho chiesto niente". Verissimo, ma so per esperienza che, una volta stuzzicata la curiosità, sorge spontaneo il desiderio di saperne sempre di più. Perciò sono convinto che è meglio prevenire una richiesta anziché respingerne una già avanzata.


5 dicembre 2012

Sogno n. 265


.... ma, mentre rido felice, mia madre, irritata dalla mia gioia (come spesso accade anche nella realtà), mi impone il silenzio e mi rovina la festa! Io mi alzo di scatto sotto lo sguardo perplesso dei presenti che si sono fatti muti e provo una rabbia indescrivibile che mi spinge ad afferrare una sedia di legno che sollevo violentemente. Sto per lanciarla contro una parete, ma poi temo la reazione violenta di papà e penso anche che quella sedia è un oggetto che appartiene a loro quindi non ho il diritto di romperla, così la poso a terra e corro nella mia camera. Vorrei sbattere la porta fino a schiantarla, ma mi trattengo per gli stessi motivi, così la accosto piano. 

Là, chiuso nella mia stanza, lancio un urlo SILENZIOSO e subito dopo emetto un fortissimo "Shhhhhhhh… non si può urlare… shhhhhhhhh !!! ". 

Provo ODIO verso mia madre che mi ha sempre impedito di GRIDARE, GIOIRE, PARLARE, GODERE, RIDERE !!!

PS - Non so bene se nel sogno o da sveglio, ma in me è scoppiata la voglia di urlare a squarciagola.

Interpretazione

Premessa: anche in questo caso le maiuscole e i punti esclamativi sono del sognatore. Il sogno ha anche una parte iniziale che qui non riporto in quanto riguarda un altro tipo di problema meno interessante dal punto di vista generale..

Ecco una descrizione magistrale del conflitto violento che si instaura tra la PULSIONE che vorrebbe emergere e il DIVIETO che viene opposto dal Super-Io. Si tratta di una battaglia che di solito ci coinvolge fin nelle fibre più profonde. Il sognatore è dilaniato da questo conflitto in cui è sempre lui ad avere, alternativamente, i ruoli dei due contendenti. In una frazione di secondo passa, dalla RABBIA che vorrebbe esplodere fragorosamente, alla INIBIZIONE che dice: "Non si può, non si deve!". E subito dopo, di nuovo alla rabbia.

Il risultato finale è rappresentato da quell'ossimoro "URLO SILENZIOSO" in cui sono presenti, fuse insieme, le due componenti del dramma psichico che il sognatore sta soffrendo.

Tra gli psicologi, qualcuno crede che i pazienti debbano rivivere le emozioni emettendo urla, picchiando cuscini, rotolandosi per terra, piangendo e magari schiumando dalla bocca. Ho già avuto modo di dire che queste tecniche non mi piacciono. Oltre ad essere alquanto "rozze", a mio avviso permettono soltanto uno scarico "momentaneo" della pressione accumulata, senza spegnere il fuoco che ha prodotto l'aumento della pressione. C’è poi da considerare anche il rischio che il sollievo momentaneo prodotto dall’esplosione dell’aggressività e della rabbia venga associato dal paziente all’idea di una RICOMPERNSA che perciò andrebbe a rinforzare il desiderio di esplodere di nuovo per procurasi ancora quella ricompensa apportatrice di sollievo sia pure passeggero.

Questo sogno dimostra che le emozioni, anche quelle molto forti, possono essere rivissute in tutta la loro intensità anche in un modo diverso da quello descritto qui sopra. Diverso e soprattutto più "pulito", meno grossolano. Un modo che consente di ELABORARE le emozioni cioè di integrarle nell'area della coscienza, eliminando così il loro potenziale patogeno che diversamente tornerebbe a ripresentarsi prima o poi.

Come valvola di sfogo, inoltre, il sogno è infinitamente più efficiente del cosiddetto "acting-out" (scaricare le emozioni, specialmente quelle aggressive, compiendo azioni al di fuori della seduta o anche al suo interno) poiché nei sogni possiamo permetterci di compiere anche tutte quelle azioni aggressive che non compiremmo mai nella realtà vera e propria. In sogno, per esempio, possiamo spellare viva una persona, cavarle gli occhi, rosolarla a fuoco lento sulla graticola, ecc. E tutto questo senza che la persona da noi aggredita abbia a soffrirne alcunché, meglio ancora senza che ne sappia assolutamente nulla..

Questo sogno dimostra che è possibile liberarsi delle emozioni "cattive" facendole riaffiorare nella dimensione onirica, rivivendole in tutta la loro intensità, ma senza AGGREDIRE nessuno nella vita da svegli, cioè senza complicare ulteriormente i rapporti con le persone che ci vivono attorno.

Di solito  - una volta dissoltasi la componente "esplosiva" delle emozioni "cattive" rivolte contro le stesse persone alle quali vogliamo anche molto bene -  affiorano le emozioni "buone" che prima erano rimaste sopraffatte e nascoste.

Quindi: aggredendo (ma solo nei sogni) una persona, si finisce col volerle più bene di prima oppure, nella peggiore delle ipotesi, sviluppiamo nei suoi confronti una maggiore capacità di comprensione e di accettazione. 

In questo sogno ancora non c'è questa fase compensatrice, ma c'è la sua premessa necessaria cioè la presa di contatto con l'emozione "cattiva".

A volte la rimozione delle pulsioni "cattive" produce l'ipertrofia della polarità opposta, l'amore, e allora assistiamo a tutte quelle forme di amore "patologico" che finisce per rendere molto difficile la vita delle persone.... "amate".


28 novembre 2012

Sogno n. 264


È sera e mi trovo in un posto che non riesco a identificare bene. Ad un tratto entro in un edificio che si compone di due piani, piano terra e seminterrato. Quest'ultimo mi viene da definirlo CRIPTA. Entrambi i piani sono bui e polverosi, due grandi stanzoni che sembrano magazzini in abbandono. Al piano terra, qua e là, cocci di bottiglie e vecchi tavoli rotti danno l'idea che si tratta di locali già usati in passato.

Sempre al buio o quasi (sul soffitto ci sono fioche luci giallicce che consentono appena di vedere l'ambiente), decido di scendere nella cripta, però tentenno perché ho paura. Si tratta di una situazione e di un luogo estremamente inquietanti, soprattutto la discesa al piano di sotto. Però ci arrivo lo stesso, sia pure rimanendo vicino al muro, come per proteggermi.

Arrivata finalmente di sotto, sempre lottando con la mia paura che però non do a vedere, parlo personalmente con il Papa, di non so cosa. Una volta che lui ha lasciato la scena all'improvviso, io esulto e vado saltando per tutta la cripta dicendo: "Ce l'ho fatta, ho parlato col Papa e sono stata io a dominare la situazione!". Questo perché ero stata io a condurre la conversazione. Continuo a saltare per tutta la stanza esultando, anche se continuo ad averne paura. Avverto invisibili presenze sinistre  che sono lì nella stanza come pure dietro le tante e grosse porte di legno pesante che ci sono nelle pareti. Continuo la  mia "danza" che, anche nei movimenti, mi sembra una danza tribale con la quale cerco di esorcizzare la mia paura.

Poi, sempre esultante e dopo avere trascorso nella cripta un tempo sufficiente per dimostrare che sono coraggiosa, torno al piano di sopra dove l'inquietudine persiste, ma è più lieve ed esco sentendomi liberata. So che non ritornerò lì dentro, ma perché non ce n'è bisogno, altrimenti potrei farlo e l'ho dimostrato. Torno fuori....

Interpretazione

Ci troviamo di fronte all'ennesima versione della discesa nell'inconscio, sempre uguale nella sostanza ma sempre diversa nella forma dal momento che non si danno mai due esperienze di vita perfettamente identiche. 

In questo caso notiamo innanzitutto che si tratta di scendere in un SEMINTERRATO e che la sognatrice è portata istintivamente a chiamarlo CRIPTA. Il seminterrato si chiama così perché si trova per metà sotto terra (nascosto) e per metà sopra (visibile) quindi sta ad indicare una situazione in cui l'inconscio non è più seppellito laggiù in fondo e comincia a venire alla luce-coscienza.

La sognatrice ha studiato il greco e sa che CRIPTA significa NASCOSTA (come ci appare sempre la nostra parte INCONSCIA). Ha anche associato questa parola al locale che si trova sotto l'altare delle chiese. Noi sappiamo che la Chiesa è associabile alla Madre (“nostra madre chiesa”) quindi è molto probabile che il Papa del sogno non indichi una figura maschile, ma l'aspetto POTENTE della MADRE la quale domina per virtù SPIRITUALI  (proprio come il Papa, appunto, che possiede un'autorità non basata sulla forza materiale).

A livello di consapevolezza-coscienza questo dominio non era mai stato avvertito, infatti l'incontro con il Papa avviene in una CRIPTA, che significa NASCOSTA, come già detto. Ma a livello inconscio era stato vissuto con una insofferenza  la cui intensità diventa evidente appena veniamo a sapere quanto è grande la GIOIA-ESULTANZA prodotta dall'essere stata capace di AFFRONTARE il Papa e di DOMINARE la conversazione.

Nel sogno lei torna a rivivere una situazione nella quale si era già trovata in passato ("si tratta di locali già usati in passato"), ma adesso il modo in cui si rapporta con la madre potente è completamene diverso, addirittura capovolto, adesso il ruolo direttivo ce l'ha lei.

Da notare che il Papa lascia la scena all'improvviso, dopo che lei è stata capace di "affrontarlo" con decisione e sicurezza: una volta affrontata e superata la prova, l'ostacolo sparisce.

Il cambiamento che si verifica nel sogno ha avuto un riscontro anche nella vita da sveglia. Infatti il suo rapporto "difficile" con la madre è sparito del tutto per lasciare il posto ad una confidenza amichevole che la riempie di gioia e la trova ancora quasi incredula.

C'è stato un cambiamento radicale anche nel modo in cui vive le situazioni di lavoro, adesso è più tranquilla e sicura, affronta senza palpitazioni di cuore anche le persone "importanti" con le quali viene a contatto.

La paura delle pulsioni (presenze sinistre) non è scomparsa del tutto, ma adesso può fare affidamento sul nuovo coraggio che ha scoperto di possedere. Il coraggioso è colui che ha paura ma sa fronteggiarla.

Lei sente che non avrà bisogno di ripetere la prova di coraggio in quanto avverte che la conquista ottenuta è definitiva.

20 novembre 2012

Sogni nn. 262 e 263



Ricevo e pubblico:

Salve, come prima cosa i complimenti per il sito. L'ho trovato qualche mese fa, mi sono letta velocemente tutte le interpretazioni dei sogni da lei pubblicate e ogni tanto mi ricollego per vedere se ce ne sono di nuovi. Questa volta vorrei mandarle due sogni che ho fatto questa notte. Non so perché, ma mi sono rimasti in mente per tutta la giornata. Grazie!

262. Ho l'impressione che qualcuno sia entrato in casa mia. Ho paura, non so bene cosa fare, credo che sia solo un falso allarme, ma non ne sono certa. Poi decido di andare al piano di sotto per controllare. Era vero, c'è qualcuno nascosto. Con me c'è anche una mia amica. Nel tempo che ci guardiamo un attimo in silenzio, come a chiederci "E adesso che facciamo?", l'intruso sgattaiola via e scappa in strada. Noi lo seguiamo. La mia amica lo rincorre e grida "Al ladro! Al ladro! Fermatelo!". Anche io vorrei farlo, ma è come se non avessi voce. Comunque poco dopo arriva la polizia e lo sconosciuto viene catturato. Adesso mi sento più tranquilla.

263. Torno a casa e, sento che c'è qualcosa che non va (non so cosa), temo che sia entrato qualcuno. Mi guardo un po' intorno, tutto sembra a posto, pare che ci sia solo io a casa. Però non sono a mio agio. Anche se apparentemente sembra tutto normale, io ho ancora paura.

Interpretazione

Il caso ha voluto che i suoi due sogni capitassero proprio subito dopo quello che ho appena interpretato. Non ho altro da fare, pertanto, che invitarla a leggere quanto ho scritto sopra.

10 novembre 2012

Sogno n. 261


Ricevo e pubblico:

Girovagando per i vari siti ho trovato il tuo che mi è sembrato subito molto interessante, tanto che ti chiedo un parere su un mio sogno che ricorre da qualche tempo. Cosa può significare? Grazie in anticipo per la tua risposta.

Sono in casa e mi accorgo che qualcuno (un ladro o un delinquente) cerca di entrare. Allora corro a controllare porte e finestre e ne trovo immancabilmente qualcuna ancora aperta. Corro sperando di arrivare in tempo a chiuderle tutte. A questo punto, di solito, mi sveglio in preda a una forte ansia.

Interpretazione

I significati possibili sono due
  • Paura di essere violata sessualmente. 
  • Paura che un contenuto inconscio, avvertito come pericoloso, possa irrompere nell'area della coscienza superando le difese approntate per bloccarlo.  
Il guaio è che queste benedette difese sono sempre e comunque insufficienti, non riescono mai a farci sentire del tutto sicuri, cioè a garantirci totalmente nei confronti del pericolo rappresentato da certe emozioni che spingono per emergere a livello della coscienza.

Nei casi in cui questo blocco completo ha successo sul piano psichico, le emozioni si scaricano sul piano somatico sotto forma di malattie psicosomatiche, quelle malattie che oggi anche la medicina riconosce ed ammette, almeno quella più moderna e aperta.

La mia risposta è molto generica, lo so, ma il significato specifico di questo tipo di sogni può essere trovato soltanto compiendo un lavoro sistematico sui propri sogni, cioè grazie ad una psicoterapia vera e propria. Lo ripeto sempre.

Voglio ribadire ancora una volta che un sogno isolato è come la tessera di un mosaico il cui contenuto si va precisando solo mano a mano che il lavoro procede e si aggiungono nuove tessere.

Il più delle volte, i sogni di ladri sono fatti dalle donne e questo fa pensare che il loro significato più probabile sia quello che si riferisce alla sfera sessuale. Per le donne, infatti, vale l'equazione SESSO = ESSERE PENETRATE. Se la donna desidera essere penetrata, allora per lei SESSO = PIACERE. Se invece la donna rifiuta la penetrazione per un motivo qualsiasi, allora per lei SESSO = PAURA, VIOLENZA. Da qui nascono i sogni femminili di ladri che si introducono in casa, di assassini che inseguono con un "coltello" in mano, ecc.

Voglio precisare che mi riferisco ad un particolare rifiuto della penetrazione, quello che agisce a livello inconscio e che può avere le sue cause, per esempio, nei motivi illustrati nel sogno n. 268. 

I ladri fanno paura proprio perché ENTRANO nelle case contro la volontà di chi ci abita. 

Ti consiglio di rileggere i sogni nn. 64 e 65.

I sogni di ladri sono molto frequenti, come puoi constatare leggendo i due che seguono.

__________________

Dopo la pubblicazione di questa interpretazione la sognatrice mi ha scritto quanto segue:

"Ho letto l'interpretazione del mio sogno e ti ringrazio. Dato che sul piano sessuale ho un rapporto molto soddisfacente col mio partner, penso che sia giusta la seconda ipotesi, quando alludi cioè a un contenuto inconscio che temerei "possa irrompere nell'area della coscienza". Non so di cosa si tratti, ovviamente, ma leggendo le tue interpretazioni a vari sogni riportati nella tua "bacheca" mi ha colpito molto vedere che quello che si teme, poi si rivela spesso essere qualcosa di positivo, se non di prezioso".

Positivo e prezioso risulta sicuramente l'effetto FINALE. Quello immediato può essere un po' sgradevole sul momento, ma dura poco e in ogni caso si scopre essere molto meno drammatico di quanto si fosse temuto. Mi riferisco, si capisce, solo a quanto avviene nell'ambito di una psicoterapia. Il terapeuta, infatti, è in grado di valutare se, quando e in che misura proporre una determinata interpretazione. In questa valutazione gioca un ruolo determinante la solidità dell'Io del paziente. Se l'Io è debole, compito primario è lavorare per rafforzarlo

"Allora mi chiedo: questo contenuto inconscio che temo è davvero pericoloso per il mio equilibrio psicologico o sono io che, reputandolo tale, lo allontano".

Tu lo allontani perché inconsciamente lo consideri inaccettabile e, in quanto tale, pericoloso per il tuo equilibrio psichico o, più semplicemente, per l'immagine che hai di te stessa. 

"Ora, questo pericolo è OGGETTIVO o soltanto IMMAGINATO?". 

Dipende dal tipo di paziente che si ha in cura:  se si ha a che fare con uno psicotico, il pericolo è oggettivo;  nel caso dei nevrotici, invece, si può dire che è sempre immaginato. Ci sono, poi, pazienti che stanno sulla linea di confine tra le due categorie, anche con questi è meglio abbondare in cautela. 

"Potrebbe essere un aspetto di quella che tu chiami "Ombra", o qui l'Ombra non c'entra nulla?".

C'entra eccome, è proprio di lei che stiamo parlando! A chiamarla OMBRA, comunque, non sono io ma Jung.

Come mai lei preme continuamente per "entrare"? Perché è la sua natura intrinseca, perché è fatta di PULSIONI e pulsione significa SPINTA, in tedesco "Trieb", direbbe Freud.

Leggi il sogno n. 265 che è molto esplicativo a questo proposito.

"Come potrei superare la paura e accettare di far entrare questo "ladroin casa cioè nel regno della consapevolezza? Dato che non so molto di psicologia, magari sorriderai per questa mia domanda, comunque ti ringrazio in anticipo per la risposta e ti faccio molti auguri per la tua attività di terapeuta".

Mi hai anticipato, in effetti ho sorriso davvero perché il superamento di quella paura rappresenta il traguardo al quale tende il lavoro quotidiano di ogni psicoterapeuta che lavori con le stesse tecniche che uso io. Ti ringrazio per gli auguri e li ricambio di tutto cuore.