17 gennaio 2013

Sogno n. 268


Per la prima volta in vita mia sogno che, nel fare l'amore con un uomo, lui è sopra di me. Fare l'amore è bello, è normale. Provo delle sensazioni bellissime, ma non arrivo all'orgasmo perché ad un certo momento lo avverto come pericoloso, lo percepisco come nemico. Ho paura di lui, può uccidermi. Più esattamente, percepisco il suo pene come un'arma che può uccidermi, un'arma metallica.

Interpretazione 

Fino a quel momento, a questa paziente non era mai piaciuto avere l'uomo SOPRA di lei mentre faceva l'amore. Lo percepiva come un essere costretta a stare SOTTO cioè sottomessa e vittima di una prepotenza.

Adesso questa reazione istintiva comincia a cambiare, lei sente che fare l'amore è bello e normale indipendentemente dalla posizione reciproca. Però il cambiamento ancora non è permanente, stabile. Poi, infatti, ricompare la reazione antica.

In questi casi i pazienti sono portati a concludere che, però, nella vita di veglia non è cambiato niente. Allora sta al terapeuta sottolineare che il cambiamento avviene per gradi e secondo lo schema: 5 passi avanti e 3 indietro perciò due restano comunque acquisiti, ma il paziente non li vede perché la sua attenzione è catturata dai tre passi fatti nella direzione antica, ed anche perché vorrebbe liberarsi della sofferenza in un colpo solo. E chi non lo vorrebbe?

Mentre lavoravamo su questo sogno, la paziente ha disegnato su un foglio di carta due immagini del pene molto diverse, addirittura opposte: una rappresentava l'organo così come  glielo suggerivano le sue sensazioni, l'altra rappresentava l'organo così come se lo figurava la sua parte razionale. Sotto ogni immagine, poi, aveva elencato le parole che le veniva spontaneo associarvi:



AcuminatoMetallico, Freddo, Pericoloso, Minaccioso, Aggressivo, Mortale.




Rotondo, Fatto di carne, Morbido, CaldoAmico, Vulnerabile, dà la vita, dà il piacere.


A questo punto era facile ipotizzare che la sognatrice avesse avuto un'esperienza negativa della figura maschile, ma la domanda vera da porsi era: "Se la figura maschile era stata "cattiva" con lei, perché lei aveva trasferito questa cattiveria sul pene? Qualcuno/a di voi penserà: "Ma è inevitabile che questo trasferimento avvenga".

In realtà il trasferimento non è così scontato e automatico come potrebbe sembrare a prima vista, tanto è vero che ci sono donne che riescono ad avere rapporti sessuali appaganti anche con uomini violenti e maneschi con loro. Per alcune donne, poi, questo comportamento risulta addirittura eccitante. 

In questo caso la mia ipotesi era stata che lei avesse esteso al fallo l'aggressività maschile perché aveva avuto un padre violento e, nello stesso tempo, un forte complesso edipico non superato che la legava ancora a lui. In effetti, il padre si ubriacava e quando tornava a casa ubriaco picchiava sia lei che la madre. In precedenza, inoltre, la paziente aveva avuto sogni dal contenuto edipico-sessuale molto esplicito.

Lavorando in questa direzione la paziente a poco a poco si liberò da questo condizionamento negativo e cominciò ad avere rapporti "normali" con gli uomini anche sul piano sessuale.

Nessun commento: