.... ma, mentre rido felice, mia madre, irritata
dalla mia gioia (come spesso accade anche nella realtà), mi impone il silenzio
e mi rovina la festa! Io mi alzo
di scatto sotto lo sguardo perplesso dei presenti che si sono fatti muti e
provo una rabbia
indescrivibile che mi spinge ad afferrare una sedia di legno che sollevo violentemente.
Sto per lanciarla contro una parete, ma poi temo la reazione violenta di papà e
penso anche che quella sedia è un oggetto che appartiene a loro quindi non ho
il diritto di romperla, così la poso a terra e corro nella mia camera. Vorrei
sbattere la porta fino a
schiantarla, ma mi trattengo per gli stessi motivi, così la accosto piano.
Là, chiuso
nella mia stanza, lancio
un urlo SILENZIOSO e subito dopo emetto un fortissimo "Shhhhhhhh… non si
può urlare… shhhhhhhhh !!! ".
Provo ODIO
verso mia madre che mi ha
sempre impedito di GRIDARE, GIOIRE, PARLARE, GODERE, RIDERE !!!
PS - Non
so bene se nel sogno o da sveglio, ma in me è scoppiata la voglia di urlare a
squarciagola.
Interpretazione
Premessa:
anche in questo caso le maiuscole e i punti esclamativi sono del sognatore. Il sogno ha anche una parte iniziale che qui non riporto in quanto riguarda un altro tipo di problema meno interessante dal punto di vista generale..
Ecco
una descrizione magistrale del conflitto violento che si
instaura tra la PULSIONE che vorrebbe emergere e il DIVIETO che viene opposto
dal Super-Io. Si tratta di una battaglia che di solito ci
coinvolge fin nelle fibre più profonde. Il sognatore è dilaniato da questo conflitto in cui è sempre lui ad avere, alternativamente, i ruoli dei due
contendenti. In una frazione di secondo passa, dalla RABBIA che vorrebbe
esplodere fragorosamente, alla INIBIZIONE che dice: "Non si può, non si
deve!". E subito dopo, di nuovo alla rabbia.
Il
risultato finale è rappresentato da quell'ossimoro "URLO
SILENZIOSO" in cui sono presenti, fuse insieme, le due componenti del
dramma psichico che il sognatore sta soffrendo.
Tra
gli psicologi, qualcuno crede che i pazienti debbano rivivere le emozioni
emettendo urla, picchiando cuscini, rotolandosi per terra, piangendo e magari
schiumando dalla bocca. Ho già avuto
modo di dire che queste tecniche non mi piacciono. Oltre ad essere alquanto
"rozze", a mio avviso permettono soltanto uno scarico
"momentaneo" della pressione accumulata, senza spegnere il fuoco che ha prodotto
l'aumento della pressione. C’è poi da considerare anche il rischio che il
sollievo momentaneo prodotto dall’esplosione dell’aggressività e della rabbia
venga associato dal paziente all’idea di una RICOMPERNSA che perciò andrebbe a
rinforzare il desiderio di esplodere di nuovo per procurasi ancora quella ricompensa apportatrice di sollievo sia pure passeggero.
Questo
sogno dimostra che le emozioni, anche quelle molto forti, possono essere rivissute
in tutta la loro intensità anche in un modo diverso da quello descritto qui sopra. Diverso e soprattutto più "pulito", meno grossolano. Un modo che consente di ELABORARE le emozioni cioè di integrarle nell'area della coscienza, eliminando
così il loro potenziale patogeno che diversamente tornerebbe a ripresentarsi
prima o poi.
Come
valvola di sfogo, inoltre, il sogno è infinitamente più efficiente del
cosiddetto "acting-out" (scaricare le emozioni, specialmente quelle
aggressive, compiendo azioni al di fuori della seduta o anche al suo interno)
poiché nei sogni possiamo permetterci di compiere anche tutte quelle azioni aggressive che non
compiremmo mai nella realtà vera e propria. In sogno, per esempio, possiamo
spellare viva una persona, cavarle gli occhi, rosolarla a
fuoco lento sulla
graticola, ecc. E tutto questo senza che la persona da noi aggredita abbia a
soffrirne alcunché, meglio ancora senza che ne sappia assolutamente nulla..
Questo
sogno dimostra che è possibile liberarsi delle emozioni "cattive"
facendole riaffiorare nella dimensione onirica, rivivendole in tutta la loro
intensità, ma senza AGGREDIRE nessuno nella vita da svegli, cioè senza
complicare ulteriormente i rapporti con le persone che ci vivono attorno.
Di
solito - una volta dissoltasi la componente "esplosiva" delle
emozioni "cattive" rivolte contro le stesse persone alle quali
vogliamo anche molto bene - affiorano le emozioni "buone" che
prima erano rimaste sopraffatte e nascoste.
Quindi:
aggredendo (ma solo nei sogni) una persona, si finisce col volerle più bene di
prima oppure, nella peggiore delle ipotesi, sviluppiamo nei suoi confronti una maggiore capacità di comprensione e di accettazione.
In questo sogno ancora non c'è questa fase compensatrice, ma c'è la sua
premessa necessaria cioè la presa di contatto con l'emozione
"cattiva".
A
volte la rimozione delle pulsioni "cattive" produce l'ipertrofia
della polarità opposta, l'amore, e allora assistiamo a tutte quelle forme di
amore "patologico" che finisce per rendere molto difficile la vita
delle persone.... "amate".
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