9 settembre 2012

Sogno n. 254


Mi trovo a passeggiare per la mia città. Sono in corso i lavori di ristrutturazione totale dei marciapiedi. Certo, ci vorrà molto tempo per finire ma finalmente i marciapiedi saranno sistemati e si potrà camminare senza inciampare.

Durante la passeggiata incontro un vecchio amico d'infanzia che si drogava, ma adesso è diventato un medico. Ci fermiamo a parlare proprio dei lavori e notiamo che, invece di rifare col catrame il manto dei marciapiedi, li stanno piastrellando con  mattonelle molto belle.

Attorno c'è ancora parecchia terra da togliere, ma si vede già che stanno facendo un ottimo lavoro, questo nuovo tipo di marciapiede darà un tocco di eleganza all'ambiente urbano.

Interpretazione

Anche in questo caso abbiamo un esempio della fase positiva e costruttiva della psicoterapia. Intanto la sognatrice passeggia. Questo significa che la situazione psichica è distesa, tranquilla e piacevole. 

Adesso l'attenzione non è più focalizzata sul pensiero che il tempo delle sedute trascorre inutilmente, senza che si veda nessun miglioramento. Adesso la paziente comincia a gustare o almeno a pregustare il risultato finale, quello desiderato a lungo cioè la sistemazione dei problemi, il camminare senza inciampare, il muoversi agevolmente nella vita e in mezzo agli altri (il marciapiede).

È quasi banale notare che c'è un'enorme differenza tra il pensare: "Non si arriva mai" e il pensare, come in questo sogno: "Ci vorrà del tempo, ma già comincio a vedere i risultati positivi e alla fine otterrò quello che desidero".

Io, come psicoterapeuta, ho apprezzato ancora di più questo cambiamento in positivo nel modo di pensare della paziente in quanto per mesi e mesi mi aveva martellato con incessanti proteste del tipo "Ma qui non si arriva mai!". Ora è evidente che, se ci si ferma per protestare, si arriverà ancora più tardi. D'altra parte, però, questa è una delle tante forme di RESISTENZA alle quali ricorriamo per non affrontare la "cosa" che sentiamo di avere dentro e che rifiutiamo perché non ci piace.

Come nel sogno precedente, anche qui si parla della capacità di muoversi, ma si tratta di un muoversi diverso, con le proprie gambe, cioè con le proprie energie e non con quelle fornite dal motore dell'auto.

Le parti "cattive" (il drogato) adesso si sono trasformate in parti "buone" (il medico) e questa trasformazione rende possibile il dialogo interno tra le parti e il contatto che invece prima erano evitati in quanto incutevano paura (si veda il sogno n. 252). Il drogato è un vecchio amico d'infanzia. Questo particolare ci consente di localizzare nel tempo l'origine degli "ex" problemi.

Il risultato finale sarà addirittura più gradevole di quanto si aspettava la sognatrice. I marciapiedi infatti avranno come copertura mattonelle dall'aspetto piacevole anziché il solito catrame di colore "nero" e dall’odore acre. Il lavoro che è in corso, pertanto, si presenta come ottimo anche dal punto di vista estetico oltre che da quello funzionale. Cosa si può volere di più da una psicoterapia?   :-)

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