18 maggio 2010

Sogno n. 128

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Vedevo una scala lunga, mi pare metallica. In ogni modo era robusta. Era posta verticalmente lungo una parete liscia. Notavo che era faticoso arrampicarsi. Questa fatica derivava dal fatto che fosse così verticale. In questo modo infatti il proprio peso era sbilanciato all'indietro perciò si era costretti a fare forza solo con le braccia. Direi che avevo il timore di non farcela. Sarebbe stata meglio una scala inclinata. In questo modo il peso avrebbe gravato sulla scala e non verso l'esterno: non ci sarebbe stato bisogno quindi della forza aggiuntiva delle braccia.

Interpretazione

Salire una scala è simbolo dell'elevarsi, del crescere, del maturare, quindi del processo che si verifica durante l'analisi. Questo processo non è una passeggiata e in certi momenti può far comparire il timore di non farcela. Talvolta c'è proprio il rifiuto esplicito di crescere. Una volta una paziente mi disse chiaro e tondo all'inizio dell'analisi: "Fammi pure tutto ma non farmi crescere, io non voglio crescere". A parte l'ingenua convinzione che l'analista possa fare tutto, c'era l'idea che la guarigione e la crescita possano essere disgiunte, come se non fossero due facce della stessa medaglia.

Tornando a questo sogno, di positivo ci sono due cose: il paziente è consapevole che può fare affidamento soltanto sulle proprie forze e ha comunque la sensazione che la scala sia robusta. Lui l'avrebbe preferita anche un po' più comoda. Come dargli torto?

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