11 maggio 2010

Sogno n. 127

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Non ricordo molto del sogno. Ricordo solo che, almeno in due casi, qualcuno che sembrava essere il più sporco (in senso morale), poi si rivelava essere il migliore o, per lo meno, quello utilizzabile.

Interpretazione

Ecco il punto di svolta di un'analisi: finalmente si scopre che lo sporco, quello che si sentiva di avere dentro, non lo è affatto, anzi è addirittura la parte migliore di noi stessi o, per lo meno, qualcosa che può essere utilizzato, quindi qualcosa da non rifiutare e buttare via.

Da questo momento in poi, nell'analisi le resistenze diminuiscono progressivamente perché non si è più convinti, come si era prima, di dover mettere le mani in una pattumiera, in un pozzo nero, ma si comincia a sentire che le mani possono essere affondate in un forziere contenente ricchezze e risorse.

I pazienti la cui analisi sta attraversando una fase di rallentamento, quando leggono i sogni simili a questo, pensando a chi li ha fatti, in un primo momento qualche volta si deprimono perché pensano: “Beati loro che ce l’hanno fatta, io invece non ci riesco”. Per aiutarli ad uscire da questo pessimismo, allora, è utile precisare che anche quei sognatori da loro ritenuti “fortunati e capaci” avevano attraversato in precedenza periodi di apparente scarsa produttività simili a quello che stanno attraversando loro in quel momento. Allora il pensiero pessimistico riportato sopra viene sostituito da quest’altro improntato all’ottimismo e alla fiducia: “Se ce l’hanno fatta loro, perché non dovrei farcela anch'io?”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ce la faremo..

D