Ero
con una donna che sentivo essere mia madre, anche se non lo era per l'aspetto
fisico. L'aiutavo a soccorrere un bambino piccolo che era in pericolo. Era suo
figlio ed io sentivo che era mio fratello. Il
bambino si trovava in una grotta e lei non
riusciva a staccarlo dalla roccia, ma io ci riuscivo facilmente.
Era
un neonato nudo e completamente congelato. Me lo
stringevo al petto mentre ci allontanavamo dalla grotta. Era un cubetto di
ghiaccio, tanto che, nel muovergli un braccino, emetteva il sinistro
scricchiolio del ghiaccio che si rompe. Allora decidevo di non muoverlo più
sapendo che ogni scricchiolio corrispondeva ad una frattura.
Sapevo
che sarei riuscito a rianimarlo anche se mia madre lo dava per morto. Infatti mi fermavo
al sole e il piccolino si scioglieva quasi
subito e sporgeva la testa verso il sole, apriva gli occhi e sorrideva per il calore che lo stava
riportando in vita. Provavo amore e gioia per il piccolino e lo stringevo a me.
Poi
tutto era confuso, ma sapevo che il bimbo era nuovamente in pericolo in un
posto cupo e non più caldo. Con lui c'erano 2-3 donne maldestre che lo tenevano
pericolosamente vicino ad un pozzo. Temevo per lui e non facevo in tempo a
riprenderlo, una di loro lo faceva cadere nel pozzo con un gesto maldestro del braccio.
Interpretazione
Il
sognatore aveva avuto un'infanzia caratterizzata da un rapporto materno da
lui vissuto come molto FREDDO. Solo
quando rifletteva razionalmente arrivava alla conclusione che, in fondo, sua
madre aveva fatto
anche dei sacrifici per crescerlo. Diceva: "Se si è sacrificata così vuol
dire che mi voleva bene". Ma arrivava a questa conclusione solo per
via logica, come deduzione, non si
trattava della sensazione immediata di calore prodotta dall'amore quando viene manifestato
apertamente.
Era
cresciuto in un ambiente di donne che, secondo lui, non si erano prese cura della
sua infanzia nella maniera giusta. Dal momento che lui è ancora vivo, però, la morte che gli procurano è quella emotiva, non quella fisica.
Poiché la caverna è un simbolo materno e anche dell'inconscio, a quel livello il sognatore sente che è riuscito a raggiungere la sua autonomia di individuo solo grazie alle proprie capacità. Senza di queste, la madre lo avrebbe ancora tenuto attaccato a sé.
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