3 settembre 2016

Sogno n. 310



Ero al comando di un piccolo carro armato che sparava. Inseguivo i miei nemici e sparavo a più non posso. Riuscivo a bloccarli, ma era molto faticoso muovere la macchina e spesso i miei colpi erano inefficaci, come se fossero a salve. Facevo una grande fatica per avanzare e sparare. Avevo la sensazione che ci fosse qualcosa che mi rallentava.

Interpretazione

Anche qui, come nel sogno precedente, c'è una situazione di conflitto, ma lo scenario è molto diverso, non c'è più la fuga, c'è l'attacco compiuto personalmente cioè senza il ricorso a fattori esterni come la magia o le “canne”. Solo che il sognatore sente di non possedere tutta la potenza e l'efficacia che sarebbero necessarie per neutralizzare rapidamente il pericolo rappresentato dal nemico (il carro armato è piccolo e i colpi sembrano a salve). Lui riesce nel suo intento, ma deve fare molta fatica, c'è qualcosa che lo rallenta.

Il sognatore si trova in una fase di crescita più avanzata rispetto a quella in cui si trova chi fugge e chiede aiuto a ciò che sta all’esterno della propria persona, ma anche lui ha ancora altra strada da percorrere prima di arrivare al traguardo. Traguardo che è rappresentato dalla condizione in cui non è più necessario sparare contro il presunto “nemico” dal momento che questo è stato metabolizzato e integrato nella personalità.  


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