16 maggio 2012

Sogni nn. 234, 235, 236, 237


Ricevo e pubblico:

Ciao Romano, sono V.... Ci siamo scambiati qualche e-mail tempo fa. Ora ti scrivo per conto di una mia cara amica che gradirebbe il tuo parere sui seguenti sogni. Il primo risale alla fine dell'anno scorso, gli altri tre sono comparsi in sequenza nell'arco di tre mesi.

Spero tu possa farci sapere qualcosa, grazie.

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234.  Vedo una carrozza antica con due uomini a bordo che chiacchierano e dietro hanno, trainati a rimorchio in una carrozzina, due bruttissimi bambini che io immagino loro figli, anche se non mi torna tanto per il fatto che sono due uomini. I bambini piangono e urlano, ma i genitori sembra non ci facciano caso.
Arrivano al loro appartamento, una bella casa con una grande vetrata dalla quale si vede la strada. Mentre entrano comincia a piovere e loro lasciano i bambini fuori senza far caso minimamente al fatto che piangono, completamente fradici. Vorrei rimproverare gli uomini perché non mi sembra giusto quello che hanno fatto, ma mi accorgo che loro vivono in un mondo diverso, infatti non fanno caso alla sofferenza e continuano a gioire.

Interpretazione

Considerati i pochi elementi che ho a disposizione, posso fare solo un'ipotesi molto fragile, tutta da verificare: la carrozza è antica quindi il sogno si riferisce al passato. I due uomini rappresentano una coppia di genitori in cui la parte della madre è sostenuta da una donna che non possiede molta femminilità, oppure la madre è addiruttura assente.

Sono persone benestanti, ma non si prendono nessuna cura dei figli: loro stanno in carrozza, ma si limitano a TRAINARE i figli, come se fossero un peso, cioè li lasciano DIETRO e, soprattutto, li lasciano FUORI di casa, indifferenti al fatto che i bambini piangano e siano completamente fradici di pioggia.

Il loro distacco dai figli è totale, vivono addirittura in un mondo diverso. La loro indifferenza non potrebbe essere maggiore, sono capaci di gioire nonostante la sofferenza che li circonda, anzi non la vedono neppure.

La tua amica non dovrebbe avere avuto un'infanzia molto felice. E adesso non può togliersi nemmeno la soddisfazione di far nascere dei sensi di colpa nei genitori rimproverandoli per quello che hanno fatto, o che non hanno fatto al tempo della sua infanzia. Infatti loro stanno emotivamente da un'altra parte, potremmo dire che non la vedono proprio!

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235.  Sono in una casa che so abitata da demoni che uccidono massacrando e torturando. So che c'è una famiglia i cui genitori sono già stati uccisi. Io devo salvare un bambino di circa tre anni. Salgo la prima rampa di scale e vedo un demone (ciò che li distingue è l'aspetto imponente, lo sguardo, la personalità che emanano. Fisicamente sono esseri umani), allora mi nascondo nel box doccia che è proprio lì e, con fare naturale, apro l'acqua e faccio la doccia vestita. Uno di loro sposta la tendina e io mi arrabbio. Mentre la sposta mi accorgo che il demone precedente mi guarda dall'alto e cerca di avvisare il collega che io sono una da uccidere.
Comunque riesco ad uscire dal box e afferrare il bambino per la mano, comincio a correre verso l'uscita, sapendo che i demoni sono dietro di me. Ho la sensazione di riuscire a salvarmi, riprendo fiato e lascio la mano del bambino il quale trova un sonaglio e comincia a fare chiasso. Vorrei abbandonare il bambino perché non mi aiuta e invece lo trascino... girandomi vedo i demoni che escono di casa per cercarmi, ma so di essere salva insieme al bambino. Mi sveglio.

Interpretazione 

La casa rappresenta la personalità di chi sogna e i demoni simboleggiano le pulsioni "cattive" che si agitano dentro di noi. Ripetiamolo per chi non avesse letto quanto ho già scritto. 

In questo caso, visto il sogno precedente, non è difficile immaginare quali possano essere queste pulsioni:  una figlia che è stata trattata in quel modo, quale reazione emotiva dovrebbe avere nei confronti dei propri genitori? È una domanda retorica, ovviamente.

La conferma che i demoni non siano altro che le NOSTRE pulsioni scaturisce dal fatto che essi hanno un aspetto UMANO, come viene confermato anche dal sogno successivo.

Il tentativo di NASCONDERSI nel box doccia e di fare la doccia VESTITA potrebbe far pensare ad una psicoterapia iniziata con lo scopo di DISSIMULARE i propri conflitti anziché metterli a NUDO. 

Può capitare anche questo, non bisogna meravigliarsi, ma l'esito di una psicoterapia di questo tipo è facilmente immaginabile.

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236.  Stessa casa del sogno n. 235, con i soliti demoni "umani". Questa volta io sono fuori, la vedo dall'esterno, è isolata. Apro la porta e entro cercando di apparire come una di loro per poter avvisare del pericolo i restanti abitanti della casa e farli allontanare. Mi imbatto in un demone e con fare naturale gli dico che vado a fare una passeggiata, ma quando sono fuori capisco che non mi ha creduto e comincio a correre finché arrivo ad un molo dove, per salvarmi, devo scendere una scala e salire su una barca. Mentre scendo vedo il demone che mi ha quasi raggiunto e mi sveglio.

Interpretazione 

Variazione sul tema. La tua amica si illude di poter fare la furba con queste emozioni, cioè di poterle evitare usando dei trucchetti anziché affrontarle e riconoscerle per quello che realmente sono.

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237.  Stessa casa, con stessi demoni. Avvicinandomi scopro che c'è un bambino solo, i genitori sono andati via.
Nel tentativo di scappare, per impedire ai genitori di rientrare nella casa, il bambino si imbatte in due donne-demoni nella mansarda della casa. A quel punto so che il bambino è prigioniero. Entro in casa facendo finta di essere un demone e incontro subito una delle donne che chiede a una persona che non riesco a vedere: "Quanto ci vuole per la cottura?". Io rimango di stucco e chiedo: "Ma come, l'hai già messo in forno, non potevi aspettare?".

Mi sveglio con la brutta sensazione di non aver potuto salvare il bambino.

Interpretazione 

Questo sogno non è interpretabile così su due piedi, avrebbe bisogno di un lavoro di approfondimento che non si può fare con le semplici e-mail. Quello che noto, comunque, è che la tua amica rimane di stucco più per la rapidità con la quale il bambino è stato messo nel forno che per il fatto in sé di mettere al forno un bambino

Significa qualcosa, non c'è dubbio, ma non sono in grado di dire cosa possa essere.

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Grazie, Romano, per gli spunti di riflessione che ci hai offerto. 

Siamo rimaste "di stucco" quando hai evidenziato il fatto che la sognatrice si stupisce non tanto dell'azione di fare arrosto un bambino quanto della subitaneità dell'avvenimento. 

Abbiamo parlato a lungo di come sia possibile apprendere a considerare "normale" l'orrore se questo è l'unico ossigeno che possiamo respirare.

Ancora grazie e buon lavoro.... ti aggiorno sui miei studi: ho dato 11 esami e ho più di 30 di media, mica male, no?


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