14 dicembre 2011

Sogno n. 206


Ero in una sezione del partito comunista. Parlavo con alcuni di loro che stavano seduti attorno ad un tavolo. Il clima era sereno. Io ero fascista o comunque un loro avversario. Si trattava di un incontro per conoscersi, ma rimanendo ognuno nella propria posizione. Ne arrivavano degli altri ed io li avvertivo, quasi scherzando, che non avrebbero dovuto darmi il loro nome vero perché avrei potuto fare delle rappresaglie. Dicevo chi ero e perché ero lì. I comunisti erano per lo più operai, vestiti male, poveramente, forse anche brutti. Mi rendevo conto che, stando così le cose, era logico che fossero comunisti.

Interpretazione

Chi ha familiarità con il significato simbolico dei sogni si rende conto che qui i termini politici sono usati per indicare la scena interiore. Le varie componenti psichiche che prima si combattevano aspramente, ora invece si confrontano in un'atmosfera di incontro sereno, di pacifico scambio di idee, parlando seduti attorno ad un tavolo per conoscersi meglio. L’atmosfera è così rilassata che il sognatore può permettersi perfino una battuta scherzosa.

Da notare che è lui a recarsi nel "covo degli ex nemici", evidenziando così che adesso la parte cosciente-luminosa non ha più paura della parte inconscia (Ombra), ma va a cercarla e stabilisce con essa un rapporto positivo basato sul desiderio di approfondire la conoscenza reciproca, sia pure restando ognuno con le proprie convinzioni. Non si tratta quindi di una fusione totale che fa scomparire pericolosamente le differenze e la diversità delle funzioni. Siamo mille miglia lontani dagli scenari che fanno da sfondo a tanti altri sogni cioè scenari di guerra, popolati da mostri terrificanti, caratterizzati da eruzioni vulcaniche, da onde gigantesche che sommergono tutto, ecc. 

C'è ancora un residuo di pregiudizio (gli "altri" sono poveri, vestiti male e brutti), ma la strada già percorsa verso l'equilibrio interiore è tanta.

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