30 novembre 2011

Sogno n. 204


Avevo rotto delle cose e per questo fatto provavo un senso di colpa. Arrivava un prete che mi trovava molto malata e cercava di guarirmi dicendomi di sbattere le palpebre. All'inizio io non ce la facevo. Poi, però, piano piano riuscivo a farlo e lui mi diceva che doveva far uscire dal mio corpo una specie di diavolo.

Interpretazione

Ecco di nuovo il senso di colpa prodotto da una emozione "cattiva" che ha infranto qualche tabù.

Ho già pubblicato molti sogni in cui compare la figura del diavolo come simbolo del “male”. In questo caso credo sia utile ripetere quanto ho detto nell'interpretazione del sogno n. 2 aggiungendo però una considerazione:

.... Qui si vede in azione il classico meccanismo della PROIEZIONE, il male viene localizzato all'esterno cioè nel DIAVOLO anziché nel proprio interno, nelle emozioni-pulsioni considerate cattive. È come se il sognatore si rassicurasse pensando a livello inconscio: "Io sarei buono se non ci fosse quel tanghero lì a tentarmi!".

Nei due sogni il meccanismo di difesa è leggermente diverso. Là il male-diavolo veniva scacciato direttamente dal sognatore (tracciando croci bianche dappertutto), qua invece la sognatrice ricorre all'azione di un'altra persona (il prete esorcista). Evidentemente ritiene di non possedere i mezzi per liberarsi. Questo vuol dire che si sente più debole e vulnerabile dell'altro paziente, che si trova in uno stato di dipendenza maggiore. Si tratta di una indicazione utile per il terapeuta perché gli suggerisce di usare un'azione più "soft".

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