20 settembre 2011

Sogno n. 194

Antonio R. aveva subito un processo. Ora si trattava di seppellire qualcosa per chiudere quel processo. Però il problema era che, seppellendola in quel posto, avrebbero trovato altri reperti archeologici che non dovevano trovare.

Interpretazione

Il significato di questo sogno non è del tutto chiaro, i vari elementi non sono collegabili in un tutto coerente. Il che è abbastanza normale in un sogno, almeno finché ci limitiamo a prendere in considerazione soltanto la sua forma apparente. Abbiamo però molte indicazioni importanti che vale la pena di registrare come tasselli che torneranno utili in seguito, quando si avrà a disposizione ulteriore materiale.

Riferisco questo sogno per dare un'idea del modo in cui si procede quando si cerca di "cavare" il significato dai sogni: non è facile come estrarre il contenuto da una scatola; il significato non sta lì, bello e pronto, ma spesso bisogna costruirlo faticosamente, mettendo insieme i pezzi che sono emersi da più sogni, anche a distanza di tempo. Non è un caso che Freud fosse un appassionato di archeologia e che il suo studio fosse pieno di reperti archeologici. L’archeologo si trova spesso nella condizione di dover ricostruire un reperto rimettendo insieme i suoi vari pezzi recuperati un po’ qua e un po’ là.

Veniamo al sogno. C'è stato un processo cioè una procedura che evoca parecchi concetti:  accusa, accusato, giudice, difensore, colpa, prove, assoluzione, condanna, pena, espiazione.

Diciamo di sfuggita che sono questi i concetti che rendono una psicoterapia diversa da una terapia di tipo “medico”: il malato che ha un disturbo nel corpo non si sente "processato" come invece accade nelle psicoterapie che lavorano sui sogni e con i sogni. È per questo che molte persone preferiscono pensare che i loro disturbi sono prodotti da qualcosa che non funziona nel corpo. Pensarla in questo modo infatti permette loro di non risvegliare i sensi di colpa. Senza rendersene conto, queste persone pensano: "Se si ammala il mio corpo io non ne sono responsabile e il compito di guarirmi spetta per intero al medico. Se è  ammalata la mia mente, invece, la colpa è mia perciò sono chiamato a renderne conto e a darmi da fare personalmente".

Tornando al sogno, il processo in questione non viene percepito come MERITATO, ma come INGIUSTO. Infatti il sognatore lo percepisce come un processo SUBITO.

Il punto più importante, però, è che lui sta compiendo un'operazione che è l'esatto contrario di quello che si deve fare in una psicoterapia: seppellisce cioè sottrae alla vista anziché portare alla luce, portare a galla. Il tutto per chiudere la questione cioè per non doverne parlare mai più.

Lui vorrebbe seppellire il tutto in un certo posto, ma è proprio da lì che verrebbero fuori altri elementi che invece vuole che restino nascosti. Forse perché lo incriminerebbero?. È una ipotesi da tenere presente.

Come si vede, c'è qualcosa di non limpido. Ma intendiamoci, non si tratta di malafede, di insincerità consapevole da parte del paziente. Lui è convinto di dare piena collaborazione. Ed è vero, ma solo a livello cosciente. Purtroppo c'è la solita resistenza che entra in azione all'insaputa della coscienza.

Conclusione: per usare ancora la metafora archeologica, si richiedono ulteriori scavi.   :-)

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