17 luglio 2011

Sogno n. 188

Ero una tassista. Una mattina uscivo di casa per andare a lavorare ma, arrivata sul marciapiede, mi rendevo conto che non mi ero truccata. Allora restavo un attimo incerta se tornare indietro per truccarmi oppure proseguire. Se fossi tornata indietro, infatti, sarei arrivata tardi al posto di lavoro. Alla fine decidevo che non me ne fregava niente di arrivare tardi e rientravo in casa per truccarmi.

Interpretazione

Basta possedere un minimo di spirito d’osservazione per rendersi conto che fare il tassista non è un tipo di lavoro molto diffuso tra le donne poiché è considerato tipicamente maschile. In quanto tale, allora, questo lavoro può essere interpretato come una conferma del rifiuto da parte di questa paziente dell'aspetto frivolo della femminilità di cui parlavo nel sogno precedente, oppure addirittura della femminilità tout court.

Adesso però questo atteggiamento negativo comincia a modificarsi e compare la tendenza opposta: adesso nei suoi pensieri il primo posto è occupato dal desiderio di truccarsi, anche a costo di arrivare tardi al lavoro.

Alcune donne hanno contestato questa interpretazione obiettando: "Allora per te essere donna significa essere un'oca giuliva in perenne ammirazione di se stessa davanti allo specchio". Vi sembra che abbia detto proprio questo? A voi giudicare.

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