13 giugno 2010

Sogno n. 132

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Mi trovo ad assistere ad un controllo. Una donna (forse una suora) apre con autorità la porta di un bagno (forse è un asilo). Dentro ci sono tanti ragazzi e ragazze che si stanno divertendo molto.... si spogliano tranquillamente senza vergogna, ma non ci sono implicazioni sessuali.
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A me fa piacere guardarli, mi dà un senso di euforia e di gioia, ma la donna che poco prima aveva aperto la porta per controllare cosa stesse accadendo pensa che questo non si deve fare. Credo sia una suora perché rimane sconvolta alla vista di questi giovani che stanno insieme nel bagno pur essendo di sesso diverso.
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Arriva anche il sindaco per controllare ed anche lui è arrabbiato e dice che prenderà provvedimenti. Io sono angosciata da tutta questa severità nei confronti di una cosa così innocente e ingenua.
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Il sindaco si allontana, allora io decido di raggiungerlo, di scendere le scale per affrontarlo e bloccarlo. Sono un po' preoccupata perché in fin dei conti è il sindaco e quello che gli dirò potrà ritorcersi contro di me. Superata la prima fase di incertezza, però, comincio a sputargli in faccia una serie di rimproveri miranti a difendere la libertà dei ragazzi di divertirsi. Sono ben altre le cose per le quali un sindaco dovrebbe arrabbiarsi!
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Da parte sua non c'è la reazione catastrofica che mi aspettavo, nessuna punizione, anzi rimane sconcertato e pensoso. Nel frattempo viene raggiunto da sua moglie.
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Nella realtà questa donna esiste davvero, anche se non è la moglie del sindaco, e vende speciali strofinacci in microfibra la cui particolarità consiste nel rimuovere lo sporco in profondità usando solo acqua. Ammiro molto questa donna perché trasuda simpatia e gioia di vivere nonostante abbia una malattia grave. L'ammiro perché affronta il suo male cercando i rimedi adatti, ma senza ribellarsi, senza rifiutare aprioristicamente la possibilità di ammalarsi.
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Mentre il sindaco l'abbraccia affettuosamente, io gli dico che ha vicino a sé una donna meravigliosa e se la deve tenere ben stretta. Mentre gli dico queste parole ci commuoviamo tutti e tre e ci abbracciamo teneramente. Mi sento felice come quando si assiste ad uno spettacolo che coinvolge persone e sentimenti nobili.
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Interpretazione
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Il sindaco e la suora rappresentano il Super-io, il giudice interno, l'autorità, i genitori (una suora viene chiamata anche MADRE). La loro reazione a quanto accade nel bagno ci fa capire quale tipo di educazione i genitori avessero impartito alla sognatrice, un'educazione troppo severa che vede il male (sesso) anche là dove non c'è, dove ci sono semplice innocenza e divertimento senza malizia.
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La sognatrice però non è più disposta ad accettare passivamente questa istanza morale troppo severa perciò la contesta con decisione, anche se ancora con un residuo di timore.
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Da notare che la sognatrice per raggiungere il sindaco SCENDE dei gradini. Questo sta ad indicare almeno due cose: il giudice interno sta in basso cioè nell’inconscio; non occupa più una posizione elevata quindi non sovrasta più, non incombe più, non opprime più.
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Il modo in cui reagisce il sindaco - imprevedibilmente pacato - è indicativo di molte scoperte analoghe che si fanno durante l'analisi: le aspettative catastrofiche rispetto ad una nostra azione immaginata sono sempre smentite dai fatti, quello che succede effettivamente è sempre meno terribile di quanto avevamo immaginato e temuto.
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Il significato della figura della moglie del sindaco diventa comprensibile appena si viene a sapere che la sognatrice fino a poco tempo prima rifiutava tutto quello che in se stessa non era perfetto, tutto quello che poteva rappresentare una MACCHIA capace di sciupare l'immagine di se stessa che si era creata, un'immagine perfetta, troppo idealizzata. Adesso invece quella donna che accetta la propria malattia compare nel sogno come moglie del sidaco e al suo fianco. La sua presenza sta a significare che il Super-Io è diventato più tollerante cioè capace di accettare anche le parti “malate”.
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Nella realtà, inoltre, lei si ribellava alla malattia e si aspettava di guarire per il solo fatto di venire alle sedute cioè senza metterci niente di suo come impegno diretto, personale. Secondo lei, la guarigione era un peso che doveva gravare esclusivamente sulle spalle dello psicoterapeuta. Il sogno, invece, le indica quale dovrebbe essere l'atteggiamento appropriato da assumere nei confronti di una malattia vale a dire quello assunto dalla moglie del sindaco: non ribellarsi alla malattia e nello stesso tempo curarla.
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Il sogno dice anche che lo sporco in profondità (quello che si trova nell'inconscio) può essere rimosso impiegando solo ACQUA cioè le EMOZIONI (vedi gli speciali strofinacci in microfibra venduti dalla donna che nel sogno fa la parte della moglie del sindaco).
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Questo sogno è comparso in una fase dell'analisi in cui la paziente ha cominciato a rendersi conto che la sua aspettativa di guarire senza fare niente era più adatta ad una bambina che ad una persona adulta cioè che equivaleva a pretendere che il mal di pancia scomparisse senza prendere la purga. La moglie del sindaco, invece, si comporta da persona adulta, cura la sua malattia e nello stesso tempo non perde la gioia di vivere perché sa che il rischio d'ammalarsi fa parte della vita. Lei non rifiuta a priori la malattia, non la considera un torto, un'ingiustizia, una macchia di cui vergognarsi, una ferita narcisistica.
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Il sogno si svolge probabilmente in un ASILO. Questo ci induce a pensare che i conflitti emotivi non risolti ai quali si riferisice il sogno risalgono al periodo in cui la sognatrice era molto piccola.
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Quando noi assumiamo un atteggiamento sbagliato nei confronti delle vicende della nostra vita, molto spesso l'inconscio ci manda un sogno come questo in cui viene indicato l'atteggiamento giusto da assumere, offrendoci così la possibilità di prendere coscienza dell'errore e di correggerlo.
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Come terapeuta avrei potuto richiamare l'attenzione della paziente su questo suo atteggiamento non appropriato nei confronti della propria nevrosi, ma non avrei avuto lo stesso potere di persuasione posseduto invece da questo sogno in quanto esso non era una voce che veniva da fuori, da un'altra persona, da un estraneo, esso proveniva dall’interno della sognatrice, era farina del suo sacco quindi lei lo sentiva intimamente “suo” e per ciò stesso difficilmente contestabile. L’efficacia della psicoterapia basata sui sogni deriva soprattutto da questo.

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