18 gennaio 2010

Sogno n. 112

.
Sto al mare e c'è un'atmosfera allegra. Sono con mio padre e prendiamo il sole. C'è tanta gente e il mare è favoloso. Dentro di me nasce una forte voglia che però ho paura di confessare a mio padre: voglio togliermi il costume e prendere il sole nuda. Tuttavia il desiderio supera la paura e vado da mio padre anche se immagino già un severo rifiuto da parte sua. Infatti mi dice che non è morale, ma io insisto e alla fine arriviamo ad un compromesso: io mi godrò il sole nuda ma quando torneremo a casa dovrò essere pronta a ricevere tante energiche sculacciate. Io allora torno in spiaggia, mi tolgo il costume e sto veramente bene. Dopo torno a casa e ho in mano una bacchetta per essere sculacciata (so di avere commesso una colpa), ma resto molto male perché mio padre non vuole più punirmi. D'altra parte sono convinta che la punizione non sarebbe servita a niente perché ho intenzione di ripetere comunque quel comportamento.

Interpretazione

Qui troviamo innanzitutto l'esibizionismo, poi la figura del padre come autorità che proibisce o permette, rimprovera e punisce. In questo caso però la punizione è tale solo in apparenza in quanto la sognatrice nella vita reale si eccita sessualmente quando viene sculacciata. È per questo motivo che resta molto male quando scopre che suo padre non vuole più punirla.

E resta male anche per un altro motivo: la punizione le avrebbe consentito di neutralizzare il senso di colpa in quanto nel sogno lei associa le sculacciate al peccato-colpa, non al piacere sessuale. Un bell’intreccio di componenti psichiche, non c’è che dire.

Voi direte: "Ma insomma, le sculacciate rappresentano per lei una punizione o un piacere?". La risposta è: "Rappresentano sia l'una che l'altro" perché l'inconscio non conosce la contraddizione e può quindi permettersi questi strani giochetti che farebbero inorridire i cultori della logica.

Tralascio le implicazioni edipiche del sogno perché risultano meno evidenti agli occhi di chi non è smaliziato come deve essere uno psicoterapeuta.

Nessun commento: