28 marzo 2018

Sogno n. 332


Stavo facendo una seduta di psicoanalisi. Davo una risposta, dicevo qualcosa, ma mi rendevo conto che mi "incartavo" con le parole, sbagliavo, non riuscivo a dare la risposta vera. Mi rendevo anche conto che la cosa era talmente difficile che non potevo venirne fuori con le parole. Allora pensavo che sarebbe stato utile farmi somministrare il Pentothal.

Interpretazione

Il Pentothal è un barbiturico che produce un abbassamento del livello di coscienza, quindi una diminuzione delle funzioni inibitorie di controllo. Al di fuori della psicoterapia basata sull’interpretazione dei sogni, a volte viene usato per consentire l'emergere dei contenuti inconsci o di quelli volutamente tenuti nascosti.

Essendo un farmaco, il desiderio da parte del paziente di ricorrere al suo uso sta a dimostrare o che sente di non farcela con le sue sole forze oppure, più probabilmente, che vorrebbe prendere una scorciatoia meno faticosa per lui delegando al farmaco il compito di portare a termine il lavoro più difficile e gravoso.

Di solito i pazienti che provano lo stesso desiderio espresso in questo sogno non chiedono di ricorrere all’uso del Pentothal, ma a sedute di ipnosi dalle quali ci si aspetta lo stesso effetto del farmaco. Si tratta di un desiderio molto umano e comprensibile, ma l'analista ha il compito di mostrare al paziente che si tratta di un desiderio non terapeutico in quanto il traguardo da raggiungere non è rappresentato dall’arrivare in vetta prendendo una funivia, ma dall'acquisizione della capacità di camminare con le proprie gambe. 


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