18 aprile 2012

Sogno n. 230


Ricevo e pubblico:

Caro Romano, mi rivolgo a te direttamente con il "tu" visto che preferisci il tono amichevole e perché tra velisti di solito si usa sempre il tu. Anche io vado in barca, sia per piacere che ormai per una vera e propria necessità psicologica.

Avrei un sogno ricorrente da sottoporre al tuo esame. Premetto che sono una "talpa" e porto le lenti a contatto. Ho letto e leggo molto in tema di psicologia e aspetto di leggere il tuo commento al mio sogno. Sei in gamba ed il tuo sito è davvero interessante. Buon lavoro. Grazie.

Sogno spesso di mettermi o togliermi lenti a contatto che sono rotte, scheggiate, troppo grandi per i miei occhi, oppure sono fatte di più strati sottili sfaldabili e quindi mi permettono di averne a disposizione più di una.

Interpretazione

Guardi al mondo e alla vita in un modo che ti sembra non adeguato perciò provi ripetutamente a modificarlo, ma i tuoi tentativi non hanno successo. Essendo inoltre costretta a guardare il mondo con l'ausilio di uno strumento artificiale (le lenti), provi il desiderio di averne a disposizione più di una perché questo ti fa sentire più sicura e tranquilla.

Non dici se le lenti a più strati sono tutte uguali o se sono di tipo diverso. In quest'ultimo caso il senso sarebbe un altro: vorresti avere la capacità di considerare le cose da più punti di vista.

Il sogno n. 85 si riferisce ad un argomento analogo a questo. Può valere la pena di rileggerlo.

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Dopo avere pubblicato l'interpretazione riportata qui sopra, mi è arrivato il messaggio che segue:

Ti ringrazio moltissimo per la risposta al mio sogno relativo alle lenti a contatto. Ti preciso che di solito i nuovi strati risultanti dalla lente originale sono grandi, addirittura troppo grandi per le dimensioni dei miei occhi, ma in qualche modo riesco sempre ad inserirle.

Ho riletto il sogno n. 85 come mi suggerisci e ne deduco quindi che il mio inconscio sta cercando di suggerirmi di modificare il mio modo di "vedere" le cose. Ma in che termini?
Può essere, in fondo, la mia paura di crescere che cerco di nascondere in qualche modo rimandando alcune scelte ad un generico domani (come matrimonio, ecc.).

Grazie ancora e buon vento.

Mi sembra che la risposta alla tua domanda si trovi nella frase con la quale precisi il senso del sogno e che, del resto, era presente anche nella prima descrizione: ".... i nuovi strati risultanti dalla lente originale sono addirittura TROPPO GRANDI per le dimensioni dei miei occhi". Ti costringi a guardare le cose in un'ottica che non corrisponde alle tue oggettive capacità di visione. È come se ti imponessi di vivere una vita GONFIATA artificiosamente rispetto alle tue effettive necessità.

Anche se non ti comporti così nella concreta realtà di tutti i giorni, potresti avere questo atteggiamento a livello di aspettativa e di immaginazione. Ne risulta uno stato di insoddisfazione che ti spinge a cambiare spesso le "lenti". In un modo o nell'altro riesci sempre a farlo, ma le nuove lenti non sono mai quelle giuste cioè quelle definitive, e ricominci da capo con un altro tentativo.

In conclusione, sembra che il tuo inconscio voglia richiamare la tua attenzione sul fatto che modifichi ripetutamente questo modo di vedere, ma lo fai sempre "usandoti una certa violenza" rispetto alle tue reali necessità.

Una delle caratteristiche dell'immaturità (ma anche della depressione) consiste nel desiderare di scalare l'Everest e, di conseguenza, nel disprezzare e rifiutare le normali passeggiate "fuori porta" perché considerate troppo banali.

Questo desiderio però non è sempre indice di immaturità. In alcune persone infatti esso è accompagnato da una forte determinazione e da una volontà di ferro. Allora come possiamo capire a quale dei due gruppi apparteniamo? Ci si riesce solo "dopo" cioè quando e se la scalata dell'Everest c'è stata davvero. Se invece ci limitiamo a "desiderare" di scalare l'Everest, beh... !

In ogni caso, comunque, anche chi riesce  a salire effettivamente sull'Everest non lo fa tutto in una volta, ci arriva solo per gradi, magari cominciando proprio con le passeggiate "fuori porta" che pertanto non sono da disprezzare.

Il sogno n. 85 è solo "analogo" al tuo, non identico. Il messaggio che contiene non si applica perciò per intero al tuo caso. 

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