25 luglio 2021

Sogno n. 364

Mi trovo nel parco giochi del mio paese. C'è un campo da tennis (che però nella realtà non esiste) e devo fare una partita amichevole con il campione Jury Chechi. Lui mi insegna a giocare. Su un lato del campo c'è un mobile simile a quello che ho realmente a casa. Non so cosa contiene perché non lo apriamo da molto tempo.

Il campo da tennis è anche un sito etrusco ed è il migliore del mondo. 

Inizia la partita ed io sono avvantaggiato perché possiedo una lancia che mi permette di sollevarmi in aria (si tratta di un'arma che nella realtà fa parte di un videogioco). La partita va avanti con alterne vicende ma il punteggio è confuso, in ogni modo è a vantaggio di Jury Chechi e lo conferma anche un arbitro che però aveva segnato i punti in modo strano.

Ad un certo punto penso di lasciare la lancia perché tanto non mi serve.

Jury mi dice che nel mobile c'è un cassetto che contiene tutto quello che mi serve, poi lo apre con una chiave che possiede solo lui. Io ci guardo dentro e ci vedo solo oggetti normali anche se mi dicono che si tratta di cose etrusche e molto importanti. 

Interpretazione

Come prima cosa ho chiesto al paziente chi o cosa associava alla persona di Jury Chechi . Ci ha pensato un po' poi ha detto che gli venivo in mente io. Incuriosito, visto che non ho niente di atletico nell'aspetto, gli ho chiesto perché. Mi ha risposto: "E' basso come te, ha pochi capelli come te e pochi giorni fa l'ho visto in TV mentre eseguiva un esercizio agli anelli con uno stile ancora impeccabile. Allora ho pensato che è vecchio ma è ancora bravo".

Signori miei, vi ho raccontato diversi sogni ascoltati nel corso di analisi interrotte quasi subito (forse anche per colpa mia) perciò non vedo perché dovrei tacervi, per falsa modestia, un sogno dal quale esco gratificato professionalmente. Non si lavora soltanto per i soldi....  :-)

Vengo al sogno. 

  • L'analisi viene vissuta dal paziente in modo piacevole (è una partita di tennis).
  • L'analisi viene vissuta come un'esperienza dalla quale si impara. C'è una certa rivalità con l'analista, ma non supera i limiti del dovuto, non diventa contrapposizione ostile.
  • Anche se l'insegnante è l'analista, il paziente sente di occupare una posizione dalla quale può "rispondere" (il via-vai della palla).
  • L'analisi va a toccare materiali riconducibili all'infanzia e non riportati in superficie da molto tempo (mobile e cassetto chiusi).
  • Lì dentro c'è "tutto quello che serve" al paziente, però questo solo a detta dell'analista, infatti il paziente ancora ci vede soltanto oggetti banalmente normali.
  • All'inizio il paziente ritiene necessario farsi aiutare da uno strumento magico che uccide i mostri (la lancia è la stessa che è presente in un videogioco reale). Questo fatto rimanda a una dimensione ancora ludico-infantile (lo fa pensare anche la presenza del "parco-giochi") che però alla fine viene superata e abbandonata in quanto il paziente si rende conto che non ne ha bisogno. Uguale a sinonimo di maturazione-crescita.
  • La certezza che si tratti di materiale che appartiene al passato viene confermata dal riferimento ai siti etruschi che sono anche molto importanti.
  • L'analista viene ancora visto come essere l'unico capace di aprire il cassetto (la chiave ce l'ha soltanto lui) quindi il paziente ha fiducia nell'analisi, ma ha ancora bisogno dell'analista.

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