25 aprile 2012

Sogno n. 231


Si era formata della lanuggine sul pavimento. Cercavo di toglierla ma fuggiva sempre in avanti, non riuscivo mai ad acchiapparla.

Interpretazione

Si tratta del solito "sporco" che abbiamo incontrato molte volte nei sogni interpretati fin qui. In questo caso, lo sporco sta sul pavimento cioè sul piano che funge da APPOGGIO quindi su una struttura di primaria importanza. In compenso, però, si tratta di uno sporco leggero, di una semplice lanuggine. La sognatrice mette tutto il suo impegno per toglierla, ma non ci riesce. Si tratta della sensazione che a volte si prova in analisi, cioè che tutti gli sforzi compiuti non approdino a niente di concreto. 

In questi casi è probabile che gli insuccessi siano da attribuire proprio al fatto che siamo convinti di dover compiere degli SFORZI cioè di dover fare appello alla VOLONTÀ. Invece questa produce solo rallentamenti e intoppi. Il processo di chiarificazione-sistemazione interiore va avanti per il solo fatto di sognare e interpretare i sogni fatti. Sembra poca cosa, invece….

18 aprile 2012

Sogno n. 230


Ricevo e pubblico:

Caro Romano, mi rivolgo a te direttamente con il "tu" visto che preferisci il tono amichevole e perché tra velisti di solito si usa sempre il tu. Anche io vado in barca, sia per piacere che ormai per una vera e propria necessità psicologica.

Avrei un sogno ricorrente da sottoporre al tuo esame. Premetto che sono una "talpa" e porto le lenti a contatto. Ho letto e leggo molto in tema di psicologia e aspetto di leggere il tuo commento al mio sogno. Sei in gamba ed il tuo sito è davvero interessante. Buon lavoro. Grazie.

Sogno spesso di mettermi o togliermi lenti a contatto che sono rotte, scheggiate, troppo grandi per i miei occhi, oppure sono fatte di più strati sottili sfaldabili e quindi mi permettono di averne a disposizione più di una.

Interpretazione

Guardi al mondo e alla vita in un modo che ti sembra non adeguato perciò provi ripetutamente a modificarlo, ma i tuoi tentativi non hanno successo. Essendo inoltre costretta a guardare il mondo con l'ausilio di uno strumento artificiale (le lenti), provi il desiderio di averne a disposizione più di una perché questo ti fa sentire più sicura e tranquilla.

Non dici se le lenti a più strati sono tutte uguali o se sono di tipo diverso. In quest'ultimo caso il senso sarebbe un altro: vorresti avere la capacità di considerare le cose da più punti di vista.

Il sogno n. 85 si riferisce ad un argomento analogo a questo. Può valere la pena di rileggerlo.

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Dopo avere pubblicato l'interpretazione riportata qui sopra, mi è arrivato il messaggio che segue:

Ti ringrazio moltissimo per la risposta al mio sogno relativo alle lenti a contatto. Ti preciso che di solito i nuovi strati risultanti dalla lente originale sono grandi, addirittura troppo grandi per le dimensioni dei miei occhi, ma in qualche modo riesco sempre ad inserirle.

Ho riletto il sogno n. 85 come mi suggerisci e ne deduco quindi che il mio inconscio sta cercando di suggerirmi di modificare il mio modo di "vedere" le cose. Ma in che termini?
Può essere, in fondo, la mia paura di crescere che cerco di nascondere in qualche modo rimandando alcune scelte ad un generico domani (come matrimonio, ecc.).

Grazie ancora e buon vento.

Mi sembra che la risposta alla tua domanda si trovi nella frase con la quale precisi il senso del sogno e che, del resto, era presente anche nella prima descrizione: ".... i nuovi strati risultanti dalla lente originale sono addirittura TROPPO GRANDI per le dimensioni dei miei occhi". Ti costringi a guardare le cose in un'ottica che non corrisponde alle tue oggettive capacità di visione. È come se ti imponessi di vivere una vita GONFIATA artificiosamente rispetto alle tue effettive necessità.

Anche se non ti comporti così nella concreta realtà di tutti i giorni, potresti avere questo atteggiamento a livello di aspettativa e di immaginazione. Ne risulta uno stato di insoddisfazione che ti spinge a cambiare spesso le "lenti". In un modo o nell'altro riesci sempre a farlo, ma le nuove lenti non sono mai quelle giuste cioè quelle definitive, e ricominci da capo con un altro tentativo.

In conclusione, sembra che il tuo inconscio voglia richiamare la tua attenzione sul fatto che modifichi ripetutamente questo modo di vedere, ma lo fai sempre "usandoti una certa violenza" rispetto alle tue reali necessità.

Una delle caratteristiche dell'immaturità (ma anche della depressione) consiste nel desiderare di scalare l'Everest e, di conseguenza, nel disprezzare e rifiutare le normali passeggiate "fuori porta" perché considerate troppo banali.

Questo desiderio però non è sempre indice di immaturità. In alcune persone infatti esso è accompagnato da una forte determinazione e da una volontà di ferro. Allora come possiamo capire a quale dei due gruppi apparteniamo? Ci si riesce solo "dopo" cioè quando e se la scalata dell'Everest c'è stata davvero. Se invece ci limitiamo a "desiderare" di scalare l'Everest, beh... !

In ogni caso, comunque, anche chi riesce  a salire effettivamente sull'Everest non lo fa tutto in una volta, ci arriva solo per gradi, magari cominciando proprio con le passeggiate "fuori porta" che pertanto non sono da disprezzare.

Il sogno n. 85 è solo "analogo" al tuo, non identico. Il messaggio che contiene non si applica perciò per intero al tuo caso. 

11 aprile 2012

Sogno n. 229


Ero fuori casa con altre persone adulte. Avevo circa 30 anni. Due ragazzini cominciavano a litigare e a lottare. La loro corporatura era quella di bambini di 3-4 anni, ma il modo in cui agivano e l'espressione del loro viso li facevano sembrare più grandi. Nessuno dei presenti faceva niente per fermarli e io stesso stavo a guardare. Ero dispiaciuto, ma non intervenivo.

Ad un certo punto uno dei ragazzi buttava per terra l'altro, tirava fuori un coltello e cominciava deliberatamente a tagliargli la pelle delle gambe. Ogni colpo di coltello era lento e intenzionale, voluto. I tagli erano molto accurati, uno vicino all'altro, ma nessuno di essi era letale.

Ero arrabbiato e disgustato per quello che vedevo ma, invece di separare i due ragazzi con le mie mani, prendevo un bastone lungo più di tre metri e lo usavo per spingere il ragazzo che aveva il coltello lontano dall'altro: non volevo toccarlo o stargli vicino, avevo paura di lui.

Ho fatto questo sogno dopo avere ricevuto da una delle mie sorelle una lettera in cui mi parlava di un mio fratello, di un anno più grande di me, col quale lottavo molto spesso quando ero bambino e che oggi trovo essere una persona completamente insensibile ai sentimenti degli altri. Penso che abbia una personalità estremamente dominante.

Interpretazione

La persona che ha fatto questo sogno è cresciuta in un ambiente anglosassone perciò il modello di comportamente che le è stato proposto è quello del "self control". Il risultato è stato che solo da grande, grazie alla psicoterapia, riesce a far emergere tutta l'aggressività che da bambino ha provato nei confronti di un suo fratello. Per il momento tutto si limita a comparire a livello di sogno, ma si tratta del primo passo, quello più difficile da compiere. Che si tratti del passo più difficile lo fa capire il modo in cui lui prende contatto con la sua aggressività:  usa un bastone più lungo di tre metri!!! E lo usa per allontanare il bambino violento, non vuole toccarlo perché ha paura di lui!

Soffermiamoci un attimo a pensare che si tratta di un uomo anagraficamente adulto che però ha paura di un bambino di 3-4 anni. Questo è inverosimile, anzi impossibile, qualcosa non quadra. Evidentemente non è del bambino che l'uomo ha paura, ma dell'aggressività che esso rappresenta, della propria aggressività provata quando aveva la stessa età del bambino che compare nel sogno.

Molte volte, in questi casi, il paziente dice: "Ma io ho sempre saputo di non avere un buon rapporto con mio fratello. In tutto questo non c'è niente di inconscio che abbia bisogno di un sogno per venire a galla".

L’obiezione del paziente ha quasi sempre un suo fondo di verità, ma ignora un fatto essenziale: a rimanere a livello inconscio non è il cattivo rapporto con il fratello (o sorella), ma l'intensità della pulsione aggressiva che permea quel rapporto. Un conto è sapere di non avere mai avuto un buon rapporto con loro, un altro conto, e ben diverso, è diventare coscienti che si è desiderato riservare loro il trattamento che uno dei bambini del sogno infligge all'altro.

Si potrebbe aggiungere che nel sogno nessuno degli adulti separa i due bambini che lottano. Forse vuol dire che il sognatore non si è sentito protetto dai suoi genitori nei confronti delle pulsioni violente, crudeli, e sadiche che affioravano in lui (in proposito si veda il sogno n. 183). Tra le tante funzioni svolte dai genitori c’è anche questa che ai non addetti ai lavori può sembrare poco comprensibile.  

Sogno n. 228


Ricevo e pubblico:

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Quando avevo già pubblicato questo sogno che adesso ho cancellato, la persona che me lo aveva spedito mi ha scritto il seguente messaggio: 

"Se possibile, Le chiedo cortesemente di non pubblicare nella sua bacheca il mio sogno oppure di toglierlo se l'ha già fatto, anche se il tutto è anonimo. Le sarei molto grata per questo.

Non ho avuto alcun problema a cancellare il sogno, ma approfitto dell'occasione per ripetere quello che ho già scritto nella pagina PRIMA DI PARTIRE: Non ci saranno interpretazioni "private" via e-mail. Evidentemente quella pagina non viene letta da tutti. Oppure, se viene letta, viene subito dimenticata.