23 febbraio 2011

Sogno n. 167

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Passeggio lungo un sentiero che costeggia uno steccato all'interno del quale ci sono dei cavalli. Ad un certo punto il sentiero è interrotto da una specie di pantano ed io non so come passare dall'altra parte. L'acqua è stagnante e di un orribile colore verdastro. Questo colore è dovuto al fatto che l'acqua nasconde, oltre il fango, anche lo sterco dei cavalli. Ma c'è di più. Un uomo che è di quelle parti mi dice di stare attenta perché quell'acqua è anche contaminata poiché recentemente i contadini hanno dovuto uccidere una o due pecore vecchie, forse ammalate, e le loro carcasse si trovano lì, sotto l'acqua che oltretutto è anche più alta di quanto pensassi. Difatti sono costretta ad immergermi fin quasi alle cosce nel tentativo di superare il pantano per riprendere il sentiero che prosegue dall'altra parte.

Ma oramai ci sono e decido di proseguire anche se mi fa schifo ed ho il serio timore di prendermi qualche malattia. Questo lo provo soprattutto nel momento in cui ho l'impressione di non riuscire a venirne fuori perché il fondo è troppo fangoso e mi riporta giù. Allora mi prende l'ansia, che cerco di sedare in qualche modo. Ma alla fine riesco ad uscire.

Interpretazione

Pantano, acqua stagnante, orribile colore verdastro, sterco di cavallo, acqua contaminata e putrida, carogne di pecore malate, schifo, rischio di prendere malattie, fondo troppo fangoso che fa sprofondare.

A tutto questo aggiungiamo anche che un tale concentrato di "schifezze" arriva fin quasi alle cosce cioè si avvicina pericolosamente ad una zona molto delicata com'è quella dei genitali. Si tratta di una donna perciò di una persona che ha i genitali "aperti" quindi ancora più esposta di un uomo al rischio di contaminazione da parte di fattori inquinanti esterni.

Sappiamo già che l'acqua rappresenta le emozioni. Se le viviamo nel modo descritto da questo sogno, allora, non c’è da meravigliarsi se l'idea di immergerci in esse fa comparire qualche resistenza.

È questa la ragione per la quale a volte le analisi richiedono molto tempo, molta costanza e molta pazienza. Perché siamo convinti di dover mettere le mani in una vera e propria FOGNA, in un focolaio di germi patogeni.

In questo sogno c'è una cosa molto positiva cioè il fatto che, nonostante tutto, la persona in questione è decisa a proseguire, a non farsi sopraffare dallo schifo, dal ribrezzo e dalla paura.

Anche se in questo sogno il premio finale non compare, si può essere certi che questo atto di coraggio (che l'analista può favorire, ma non determinare del tutto), alla fine verrà ricompensato. La prova di quanto ho appena affermato è contenuta nel sogno che segue. Si tratta di un'altra paziente che è arrivata a questa fase positiva, ma solo dopo averne attraversate altre sgradevoli e del tutto simili a quelle descritte qui. Dico questo per chiarire che agli altri non viene regalato quello che a noi, invece, costa impegno e fatica. La mietitura e la vendemmia arrivano per tutti, ma solo se prima si è arato, concimato, zappato, sarchiato. Dico questo perché so che, leggendo i sogni simili a quello che segue, i pazienti sono portati a pensare: "Ecco, vedi, loro ci riescono, io invece no!". Allora vale la pena di chiarire bene che si tratta della meritata ricompensa che arriva solo dopo avere lavorato con pazienza, perseveranza ed impegno. Niente viene regalato a nessuno.

17 febbraio 2011

Sogno n. 166

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Ecco il secondo sogno:

Devo assolutamente telefonare (non so bene a chi ma a qualcuno di importante, tipo mia madre, il mio ragazzo) per dare una notizia fondamentale, di vita o di morte, perché loro sono in grave pericolo oppure lo sono io. Ogni volta che faccio il numero, però, sbaglio una cifra e quindi devo riattaccare e ricomporre il numero da capo. Questo mi angoscia tantissimo, perché so di avere ancora pochissimo tempo per dare la mia informazione...
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Interpretazione

Quando compaiono sogni come questi, di solito la persona che li ha fatti si preoccupa perché crede che il pericolo che minaccia le persone care sia un pericolo esterno, oggettivo. In realtà si tratta di pulsioni, che chiamerò genericamente ostili, dirette verso i nostri cari e provenienti dal nostro stesso interno.
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Ecco spiegati, quindi, l'angoscia, il terrore, il senso di colpa e la paura di essere scoperti dalla polizia (Super-Io). Detta così, in soldoni, la cosa sembra assurda e impossibile, invece....

Nel tuo sogno ti trovi in un paese dei Caraibi e questo fa pensare ad un'atmosfera di vacanza. Come dire: cerchi di divertirti, ma il divertimento viene sciupato dalle emozioni "cattive" che minacciano di affiorare (bagagliaio che si apre).
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Dentro di te c'è anche un conflitto tra due pulsioni opposte: da una parte c'è il desiderio di avvertire i tuoi per metterli in condizione di salvarsi, dall'altra però c'è il desiderio di lasciare le briglie sciolte alla tua aggressività nei loro confronti. Il risultato finale è che sbagli sempre nel comporre l'ultima cifra cioè rendi impossibile la realizzazione del tuo desiderio di salvarli.
Gli altri sono tranquilli: per forza, è una questione che riguarda solo te!

Sogno n. 165

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Ciao. Ho trovato l'indirizzo Internet del tuo sito su un giornale in un locale, sabato sera. Mi ha incuriosito subito, soprattutto perché, da un paio di mesi, ho ben due sogni ricorrenti e mi chiedevo se tu potresti darne un'interpretazione. Ti ringrazio già da ora. E complimenti per il sito, è davvero molto interessante. Mi sto costruendo una cultura sui sogni.

Ecco il primo sogno:


Sogno spesso di dover fuggire con la macchina. Sono in un paese caraibico e devo in qualche modo tornare a casa. Sono insieme al mio ragazzo e ad un'altra coppia di amici. So però che sarà difficile uscire da questo paese così esotico perché so di avere un cadavere nascosto nel portabagagli, e la polizia potrebbe fermarci da un momento all'altro.
Gli altri hanno messo me di guardia al portabagagli ma io non posso impedire che, di tanto in tanto, mentre siamo in movimento, questo si apra. Non so se le macchine che ci seguono riescono a vedere il contenuto. Sono terrorizzata ma, nonostante le mie preghiere, gli altri non vogliono fermarsi per riparare il portabagagli. Loro sono estremamente tranquilli in confronto a me che sono angosciata.

P.S. Non so chi sia il cadavere, ho il sospetto di averlo ucciso io, ma non ne sono sicura.
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Interpretazione
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Per l'interpretazione vedi sogno successivo (n. 166).

9 febbraio 2011

Sogno n. 164


Quello che segue non è un sogno vero e proprio, ma possiede lo stesso valore di un sogno in quanto si tratta pur sempre di un materiale "non costruito dalla coscienza". Se ne possono ricavare pertanto indicazioni altrettanto utili.

Mentre sto facendo un tipo di meditazione simile a quella yoga, vedo un lungo corridoio. A destra e a sinistra ci sono molte porte, ma la mia sta in fondo. Mi avvio lungo il corridoio perché so che è ora di aprire quella porta. Poi mi arresto improvvisamente, ho paura di vedere quello che c'è dietro, ho paura di stare male.


Per un attimo rifletto sulla situazione in cui mi trovo. Poi, paura o no, decido che l'unica soluzione è quella di andare a vedere. Arrivo davanti alla mia porta e la apro. Dentro la stanza c'è una gabbia. Davanti alla gabbia c'è una sedia sulla quale sta seduto il mio analista che, sorridente, mi invita ad entrare e mi dice di guardarlo. Ha in mano due sfere bianche, una sulla destra e una sulla sinistra. Poi unisce le mani e le sfere si fondono diventando una sola.

A quel punto la mia testa si apre e riceve dentro la sfera unificata. Poi mi avvicino alla gabbia. Dentro c'è un essere informe e nero, non saprei proprio spiegare a cosa possa somigliare. Io lo guardo, lui diventa energia e si introduce nella mia testa sotto forma di filo di fumo nero. Non ho più paura, sono contenta che quella cosa oscura faccia parte di me. Ora mi sento una cosa sola, mi sento bene. Sono contenta di avere varcato quella porta.

Interpretazione

Qui vediamo rappresentato in forma simbolica l'intero percorso di una psicoterapia basata sulla integrazione CONSCIO-INCONSCIO:
  • La paura iniziale di guardare quello che c'è dentro di noi.
  • La decisione di farlo comunque, nonostante la paura.
  • L'aiuto che al paziente viene dal terapeuta.
  • Il superamento della scissione in due parti, Bene-Male, Conscio-Inconscio.
  • Il recupero benefico dell'energia contenuta nella parte "nera-cattiva" (Jung avrebbe detto nell'OMBRA) che prima era tenuta in gabbia in quanto considerata "cattiva".
  • La scomparsa della paura.
  • Il benessere e la contentezza finali.

Questo non significa che la vita di chi ha portato a termine la terapia sia fatta solo di "latte e miele", significa che scompaiono i blocchi, le paure e le sofferenze dovute ai conflitti rimossi che, non essendo risolti, influenzano negativamente e pesantemente la vita di ogni giorno.