20 ottobre 2013

Sogno n 289



Ricevo e pubblico:

Ciao Romano, forse è superfluo dire che trovo molto interessante quello che scrivi, ma se non fosse così non te lo direi. Non sono una persona molto comunicativa e non so cosa mi ha preso che mi ha fatto superare questa barriera. Tra l'altro non ho mai scritto a persone sconosciute. Non tenere conto del mio modo di scrivere perché non sono italiana. Ho scaricato tutti i sogni che hai pubblicato e li ho letti con molta attenzione. L'emozione più forte degli ultimi giorni è stata applicare i tuoi insegnamenti ai miei sogni. Romano, sei in gamba e quello che più ammiro è la tua età. È molto difficile trovare persone interessanti ed intelligenti della tua generazione. Ti ringrazio in anticipo. Giorni fa ho fatto questo sogno.

Andavo a trovare i miei vicini di casa (con i quali, nella realtà, ho un tipo di comunicazione diplomatica e limitata all'essenziale, viviamo in una villetta a schiera, loro abitano il pianterreno e la taverna e noi il primo piano e la mansarda). Ero ben accolta. Io portavo un dono per la bambina nata da pochi mesi. Di tutta la conversazione ricordo solo che lui mi diceva che avevano comprato un aggeggio per il garage che permetteva di sollevare una macchina. Cosi potevano parcheggiare in ordine tutti i veicoli. Io ero contenta perché, di conseguenza, ci sarebbe stato più ordine anche nel condominio.

Ora devi sapere che faccio terapia da marzo e comincio a spazientirmi perché mi piacerebbe finire al più presto (mi costa molto in tutti i sensi) e la mia psicoterapeuta continua a dirmi che il momento di lasciarci non è ancora arrivato.

In un primo momento non ho dato peso a questo sogno, sennonché mi ritornava in mente ogni tanto e finalmente mi si è accesa una lampadina e ho intuito che forse i vicini erano il mio inconscio e il loro ordine poteva essere il mio ordine. Naturalmente sarei più contenta di sentire un tuo parere.

Stanotte, invece, ho sognato che si era aperto un nuovo supermercato e c'erano offerte molto interessanti. Io andavo a comprare qualcosa ma di scontato non rimaneva proprio niente...

Interpretazione

Innanzitutto grazie per le parole di apprezzamento. Ammesso e non concesso che io le meriti, non ne farei una questione di "generazioni". Le persone interessanti mica muoiono tutte giovani!  :-)

Per quanto riguarda il tuo modo di scrivere, ti dico soltanto che risparmierei un bel po' di lavoro se tutti i miei pazienti italiani scrivessero come te. E non lo dico per farti un complimento. Ma veniamo ai tuoi due sogni. Il mio parere è che hai fatto "centro", non posso che confermare la tua interpretazione. Aggiungerei solo un accenno alla "bambina nata da pochi mesi" che sta ad indicare la parte nuova di te stessa, la parte nata grazie alla psicoterapia che stai seguendo. Capisco la tua impazienza ma se interrompessi adesso la tua analisi rischieresti di perdere la bambina: è ancora troppo piccola per camminare da sola perciò dovresti offrirle l'opportunità di crescere e di far irrobustire le sue gambe. L'analisi costa molto in tutti i sensi, è vero, ma quello che ti dà in cambio non ha prezzo, nel senso che ha un valore così grande che è impossibile quantificarlo.

Hai avuto la fortuna di ricevere una conferma che qualcosa di nuovo è nato in te. Significa che sei nella fase della vendemmia perciò sarebbe poco sensato rinunciare all'uva proprio adesso, dopo avere sudato parecchio per coltivare la tua vigna. Tieni anche presente che, se l'analisi ti costa ancora molto in tutti i sensi, vuol dire che ancora c'è qualcosa che non è venuta fuori e di fronte alla quale preferiresti chiudere gli occhi.

Il secondo sogno sembra riferirsi alla tua sensazione che nella vita (supermercato) sei esclusa dal godimento dei vantaggi e delle opportunità che credi siano invece concessi agli altri.

Auguri e buon lavoro.

P.S. - Sarebbe preferibile che raccontassi i sogni alla tua psicoterapeuta. Questa volta non ho avuto problemi a risponderti poiché il secondo sogno non toccava punti veramente "critici" e il primo lo avevi già interpretato da sola. Oltre a questo, si trattava di un sogno molto positivo e propulsivo. In un'analisi sono tuttavia da evitare gli interventi esterni dal momento che possono creare solo interferenze nocive, quindi complicazioni e.... credimi, non se ne sente davvero il bisogno!  :-)


2 ottobre 2013

Sogno n. 288



Ho una pistola in mano e prendo la mira per uccidere mia figlia. Le sparo due colpi che vanno a conficcarsi su di un fianco ma non la uccidono. Allora decido di spararle ancora. Sono in preda all'odio più profondo. Interviene il mio analista il quale cerca di farmi calmare dicendomi che per il momento può bastare, tra una settimana potrò riprovarci prendendo meglio la mira. Capisco che lui sta cercando di distrarmi per non farmi portare a termine il mio piano criminoso.

Riflessione:  probabilmente questa mia rabbia scaturisce dal fatto che mia figlia mi costringe nel ruolo di chi deve DARE, vale a dire nel ruolo della persona adulta mentre io verrei restare ancora nella posizione della bambina, cioè di chi vuole RICEVERE.

Interpretazione

La paziente è arrivata da sola all'interpretazione del sogno perciò a me non resta altro da fare che aggiungere che la figlia ha poco più di un anno e che la madre, dopo questo sogno, ha scoperto di avere una nuova e insospettata capacità di accettare con naturalezza i "fastidi" che una figlia piccola inevitabilmente procura alla madre.

Ecco confermato ancora una volta che l'emergere di eventuali pulsioni aggressive rivolte verso una persona alla quale vogliamo anche molto bene, anziché nuocere al rapporto che ci lega a lei, lo migliora e lo rinsalda. Da un punto di vista puramente logico un effetto del genere sembra assurdo, addirittura impossibile in quanto contraddittorio, ma la psiche umana non è "logica".... ! O forse lo è, ma da un punto di vista molto più ampio di quello che caratterizza la mente razionale. Per esempio, in questo caso si può ipotizzare che il permettere alla  pulsione aggressiva di venire a galla, la scarichi,  la depotenzi e la svuoti.

In aggiunta a questo, una volta che la pulsione aggressiva è lì, oggettivata in un sogno, la persona che lo ha fatto può cominciare ad elaborarla razionalmente fino a superarla. Ma non solo, poiché non può esistere il bianco senza il nero o il caldo senza il freddo, l'emergere di una polarità evoca prima o poi la comparsa della polarità opposta. In questo caso: ODIO-AMORE, INSOFFERENZA-ACCETTAZIONE, IMPAZIENZA-PAZIENZA.

A questo punto il discorso potrebbe allargarsi molto fino a prendere in considerazione l'argomento dell'efficacia o meno dei sistemi educativi che reprimono le pulsioni, ma questa non è la sede adatta. Possiamo dire invece che dopo aver letto un sogno come questo è più facile capire perché la figura del DIAVOLO venga spesso usata in tanti sogni come rappresentazione personificata delle pulsioni "cattive". Per una madre che ami teneramente sua figlia, infatti, è molto più facile attribuire al diavolo (cioè a un'entità ESTERNA) le proprie pulsioni ostili piuttosto che accettare l'idea di una loro origine INTERNA, magari dovuta, come in questo caso, a meccanismi psicologici abbastanza facili da  scoprire e neutralizzare, se affrontati con gli strumenti adatti.

PS - Il ruolo assegnato dalla paziente all'analista è talmente chiaro che non ha bisogno di molte parole per essere spiegato: lui ha la funzione di "contenimento" della pulsione aggressiva. Funzione che rende possibile prendere contatto con essa e gestirla adeguatamente senza che si producano danni.