31 maggio 2012

Sogno n. 239


Ho sognato che infilavo le mani dentro un sacchetto della nettezza urbana, quelli di plastica nera. Era nuovo nuovo e ne tiravo fuori dei fogli di carta perfettamente bianchi, anche loro nuovissimi.

Interpretazione

Ecco un sogno di pochissime righe soltanto, ma ricco di significati. Nella pagina di questo blog intitolata PRIMA DI PARTIRE ho scritto: ".... racconterò anche alcuni sogni che hanno preannunciato l'interruzione non concordata della psicoterapia". Il sogno in questione è uno di quelli. E in esso troviamo anche indicato il motivo dell'interruzione cioè il rifiuto di entrare in contatto con le cose "sporche". Anzi di più, addirittura la negazione che esistano cose sporche di cui liberarsi gettandole nella spazzatura. La negazione è un particolare e ben conosciuto meccanismo di difesa, uno dei tanti. Nel sogno infatti tutto è nuovo e incontaminato, troppo nuovo e troppo incontaminato, tanto da apparire subito inverosimile. Per quale motivo infatti dei fogli di carta nuovissimi e perfettamente bianchi, quindi puliti, dovrebbero stare proprio nel posto in cui invece di solito c'è soltanto quello che è sporco e da buttare? Il sognatore si sta creando un motivo apparentemente valido per interrompere l’analisi, è come se dicesse: “Dentro di me è tutto pulito perciò l’analisi non mi serve, non ne ho alcun bisogno”. Segno premonitore ed inequivocabile dell’interruzione dell’analisi decisa soltanto dal paziente. Interruzione che infatti ci fu dopo poche altre sedute.

Dall'analisi era già emerso che questo paziente (in perfetta buona fede, s'intende) faceva di tutto per negare gli aspetti sgradevoli e deludenti della propria personalità e cercava di sostituirli con i loro esatti contrari positivi. Affermava di essere sempre stato un sostegno, sia sentimentale che economico, per le donne della sua vita. Dall'analisi emerse invece che era vero l'esatto contrario, era lui che cercava nelle sue donne protezione e sicurezza. In un sogno, per esempio, lui vedeva aprirsi una porta ed entrava la sua compagna infilata dentro una pila di pneumatici, come l’omino della Michelin, mi precisò. Facile comprendere il significato di questo sogno se si pensa che la funzione dei pneumatici consiste proprio nel proteggerci dalle asperità della strada che, a sua volta, è immediatamente associabile con il percorso della vita. Quindi era lei che proteggeva lui, non il contrario! L’espressività delle immagini create dal nostro inconscio è incredibile, l’ho ripetuto più di una volta. 


A questa interpretazione si potrebbe obiettare che i pneumatici stavano attorno a lei quindi, semmai, proteggevano lei, non lui. Il logo della Michelin però non vuole rappresentare una persona protetta dai pneumatici, ma è il simbolo dei pneumatici di una certa marca, un loro sinonimo. Quando noi guardiamo quel logo, infatti, non pensiamo all’omino infilato nella pila, ma alle gomme Michelin. Se nel sogno lei fosse entrata nella stanza portando una tazzina di caffè, noi non avremmo pensato che la portava per se stessa, ma per lui. A ulteriore conferma di questa interpretazione sta il fatto che durante una seduta lui disse che, in quanto manager, si sentiva esposto al rischio di essere licenziato in qualsiasi momento, ma lo rassicurava il pensiero che poteva fare affidamento sullo stipendio garantito che percepiva la sua compagna in quanto impiegata statale. Nonostante questa situazione di fatto, a livello cosciente lui continuava a sentirsi il protettore, non il protetto. Però il suo inconscio sapeva come stavano effettivamente le cose e gli metteva davanti la fotografia della realtà così com’era affinché lui potesse diventarne consapevole e modificarla se non gli piaceva. I sogni come radiografia della psiche!

Anche la professione esercitata dal sognatore contribuiva a complicare ulteriormente l'andamento della psicoterapia. Era un manager e sappiamo che dai manager ci si aspetta che siano capaci di RISOLVERE I PROBLEMI, il loro compito consiste proprio in questo. Per un manager pertanto è molto difficile accettare l'idea di non essere capace di risolvere i PROPRI problemi e di avere perciò bisogno di ricorrere ad una psicoterapia, la quale implica l’intervento tecnico di un’altra persona. Rispetto alle persone che non svolgono questo particolare tipo di attività, per un manager è più difficile entrare in contatto con quegli aspetti della propria personalità che possono compromettere l'immagine di efficienza dalla quale dipende il loro successo nella carriera. Non c’è da meravigliarsi pertanto se un manager rifiuta una psicoterapia poiché la vive come implicito riconoscimento di un fallimento proprio nel campo al quale lui tiene di più cioè nel suo essere un tecnico dal quale ci si aspetta che RISOLVA I PROBLEMI.

24 maggio 2012

Sogno n. 238


Dopo molti anni rivedo la mia amica d'infanzia G.... Lei è stata la prima amica che ho avuto, ci siamo frequentate da quando avevo cinque anni circa. Ricordo che, insieme con una sua cugina, giocavamo al dottore e alle infermiere e io provavo piacere sessuale. 

Me la ricordavo "bruttina", ma adesso me la ritrovo davanti completamente cambiata. È magra, si è fatta stirare i capelli, è truccata, ben vestita e ben pettinata.

Interpretazione

L'amica d'infanzia è collegabile con l'infanzia della sognatrice. A quel tempo facevano insieme giochi sessuali proibiti che, in quanto tali, producevano dei sensi di colpa che lei si era portata dentro per molti anni. L'amichetta (e l'infanzia) se l'era infatti sempre ricordata "bruttina". Adesso invece se la ritrova davanti trasformata, c'è stato un cambiamento radicale e in senso totalmente positivo.  

Domanda retorica: “È azzardato supporre che questa liberazione dai sensi di colpa sia frutto dell'analisi?”.


16 maggio 2012

Sogni nn. 234, 235, 236, 237


Ricevo e pubblico:

Ciao Romano, sono V.... Ci siamo scambiati qualche e-mail tempo fa. Ora ti scrivo per conto di una mia cara amica che gradirebbe il tuo parere sui seguenti sogni. Il primo risale alla fine dell'anno scorso, gli altri tre sono comparsi in sequenza nell'arco di tre mesi.

Spero tu possa farci sapere qualcosa, grazie.

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234.  Vedo una carrozza antica con due uomini a bordo che chiacchierano e dietro hanno, trainati a rimorchio in una carrozzina, due bruttissimi bambini che io immagino loro figli, anche se non mi torna tanto per il fatto che sono due uomini. I bambini piangono e urlano, ma i genitori sembra non ci facciano caso.
Arrivano al loro appartamento, una bella casa con una grande vetrata dalla quale si vede la strada. Mentre entrano comincia a piovere e loro lasciano i bambini fuori senza far caso minimamente al fatto che piangono, completamente fradici. Vorrei rimproverare gli uomini perché non mi sembra giusto quello che hanno fatto, ma mi accorgo che loro vivono in un mondo diverso, infatti non fanno caso alla sofferenza e continuano a gioire.

Interpretazione

Considerati i pochi elementi che ho a disposizione, posso fare solo un'ipotesi molto fragile, tutta da verificare: la carrozza è antica quindi il sogno si riferisce al passato. I due uomini rappresentano una coppia di genitori in cui la parte della madre è sostenuta da una donna che non possiede molta femminilità, oppure la madre è addiruttura assente.

Sono persone benestanti, ma non si prendono nessuna cura dei figli: loro stanno in carrozza, ma si limitano a TRAINARE i figli, come se fossero un peso, cioè li lasciano DIETRO e, soprattutto, li lasciano FUORI di casa, indifferenti al fatto che i bambini piangano e siano completamente fradici di pioggia.

Il loro distacco dai figli è totale, vivono addirittura in un mondo diverso. La loro indifferenza non potrebbe essere maggiore, sono capaci di gioire nonostante la sofferenza che li circonda, anzi non la vedono neppure.

La tua amica non dovrebbe avere avuto un'infanzia molto felice. E adesso non può togliersi nemmeno la soddisfazione di far nascere dei sensi di colpa nei genitori rimproverandoli per quello che hanno fatto, o che non hanno fatto al tempo della sua infanzia. Infatti loro stanno emotivamente da un'altra parte, potremmo dire che non la vedono proprio!

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235.  Sono in una casa che so abitata da demoni che uccidono massacrando e torturando. So che c'è una famiglia i cui genitori sono già stati uccisi. Io devo salvare un bambino di circa tre anni. Salgo la prima rampa di scale e vedo un demone (ciò che li distingue è l'aspetto imponente, lo sguardo, la personalità che emanano. Fisicamente sono esseri umani), allora mi nascondo nel box doccia che è proprio lì e, con fare naturale, apro l'acqua e faccio la doccia vestita. Uno di loro sposta la tendina e io mi arrabbio. Mentre la sposta mi accorgo che il demone precedente mi guarda dall'alto e cerca di avvisare il collega che io sono una da uccidere.
Comunque riesco ad uscire dal box e afferrare il bambino per la mano, comincio a correre verso l'uscita, sapendo che i demoni sono dietro di me. Ho la sensazione di riuscire a salvarmi, riprendo fiato e lascio la mano del bambino il quale trova un sonaglio e comincia a fare chiasso. Vorrei abbandonare il bambino perché non mi aiuta e invece lo trascino... girandomi vedo i demoni che escono di casa per cercarmi, ma so di essere salva insieme al bambino. Mi sveglio.

Interpretazione 

La casa rappresenta la personalità di chi sogna e i demoni simboleggiano le pulsioni "cattive" che si agitano dentro di noi. Ripetiamolo per chi non avesse letto quanto ho già scritto. 

In questo caso, visto il sogno precedente, non è difficile immaginare quali possano essere queste pulsioni:  una figlia che è stata trattata in quel modo, quale reazione emotiva dovrebbe avere nei confronti dei propri genitori? È una domanda retorica, ovviamente.

La conferma che i demoni non siano altro che le NOSTRE pulsioni scaturisce dal fatto che essi hanno un aspetto UMANO, come viene confermato anche dal sogno successivo.

Il tentativo di NASCONDERSI nel box doccia e di fare la doccia VESTITA potrebbe far pensare ad una psicoterapia iniziata con lo scopo di DISSIMULARE i propri conflitti anziché metterli a NUDO. 

Può capitare anche questo, non bisogna meravigliarsi, ma l'esito di una psicoterapia di questo tipo è facilmente immaginabile.

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236.  Stessa casa del sogno n. 235, con i soliti demoni "umani". Questa volta io sono fuori, la vedo dall'esterno, è isolata. Apro la porta e entro cercando di apparire come una di loro per poter avvisare del pericolo i restanti abitanti della casa e farli allontanare. Mi imbatto in un demone e con fare naturale gli dico che vado a fare una passeggiata, ma quando sono fuori capisco che non mi ha creduto e comincio a correre finché arrivo ad un molo dove, per salvarmi, devo scendere una scala e salire su una barca. Mentre scendo vedo il demone che mi ha quasi raggiunto e mi sveglio.

Interpretazione 

Variazione sul tema. La tua amica si illude di poter fare la furba con queste emozioni, cioè di poterle evitare usando dei trucchetti anziché affrontarle e riconoscerle per quello che realmente sono.

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237.  Stessa casa, con stessi demoni. Avvicinandomi scopro che c'è un bambino solo, i genitori sono andati via.
Nel tentativo di scappare, per impedire ai genitori di rientrare nella casa, il bambino si imbatte in due donne-demoni nella mansarda della casa. A quel punto so che il bambino è prigioniero. Entro in casa facendo finta di essere un demone e incontro subito una delle donne che chiede a una persona che non riesco a vedere: "Quanto ci vuole per la cottura?". Io rimango di stucco e chiedo: "Ma come, l'hai già messo in forno, non potevi aspettare?".

Mi sveglio con la brutta sensazione di non aver potuto salvare il bambino.

Interpretazione 

Questo sogno non è interpretabile così su due piedi, avrebbe bisogno di un lavoro di approfondimento che non si può fare con le semplici e-mail. Quello che noto, comunque, è che la tua amica rimane di stucco più per la rapidità con la quale il bambino è stato messo nel forno che per il fatto in sé di mettere al forno un bambino

Significa qualcosa, non c'è dubbio, ma non sono in grado di dire cosa possa essere.

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Grazie, Romano, per gli spunti di riflessione che ci hai offerto. 

Siamo rimaste "di stucco" quando hai evidenziato il fatto che la sognatrice si stupisce non tanto dell'azione di fare arrosto un bambino quanto della subitaneità dell'avvenimento. 

Abbiamo parlato a lungo di come sia possibile apprendere a considerare "normale" l'orrore se questo è l'unico ossigeno che possiamo respirare.

Ancora grazie e buon lavoro.... ti aggiorno sui miei studi: ho dato 11 esami e ho più di 30 di media, mica male, no?


9 maggio 2012

Sogno n. 233


C'è una vasca da bagno. Dai rubinetti esce acqua a tutta forza e sta per straripare sul pavimento. Con me ci sono due bambini, un maschietto e una femminuccia. Io dico loro: "Chiudete il rubinetto, altrimenti l'acqua fuoriesce", ma i bambini non ubbidiscono e l'acqua comincia ad uscire a cascata. Io, però, nel disastro scopro che l'acqua non fa nessun danno in quanto si dirige verso alcuni gradini che la conducono fuori.

Interpretazione

La vasca da bagno, ma anche il bagno nel suo complesso rappresentano l'analisi poiché sono i luoghi della casa in cui ci liberiamo dello sporco. L'acqua è il simbolo delle emozioni, lo sappiamo. 

Prima cosa da rilevare, la quantità dell'acqua. Non si tratta di un diluvio, di un maremoto o di una inondazione, l'acqua è semplicemente quella che può uscire da un rubinetto, cioè poca. In più, viene anche convogliata fuori dai gradini senza produrre danni gravi. Possiamo concluderne quindi che le emozioni che stanno emergendo non hanno una forte intensità. Quello che all’inizio sembrava un "disastro" si rivela essere invece un semplice incidente senza conseguenze serie, perciò una situazione gestibile con facilità.

La presenza dei due bambini ci permette di capire che le emozioni coinvolte sono quelle che si riferiscono all'infanzia della sognatrice e a quella del suo unico fratello, con il quale infatti aveva ed ha tuttora un rapporto piuttosto difficile.

2 maggio 2012

Sogno n. 232


Una mattina mi alzo e vedo nel soggiorno una ragnatela enorme per dimensioni e soprattutto per compattezza.

Interpretazione

Facendo il confronto col sogno precedente, si vede che qui lo sporco ha una consistenza molto maggiore.
L'analisi richiederà più lavoro e per un tempo più lungo.

Ipotesi di lavoro da verificare: si tratta di una ragnatela; la ragnatela la tesse il ragno; il ragno a volte è associabile al comportamento avvolgente e paralizzante di una madre che non lascia al figlio/a la possibilità di crescere e di diventare autonomo/a. Sempre con la falsa motivazione di volerlo fare per il “suo bene” !