30 marzo 2022

Sogno n. 367

Ho sognato che ero a pesca con due amici molto bravi a pescare. Ci trovavamo sulla stessa scogliera dove andavo sempre a pescare da bambino. Io avevo 4 canne da pesca. Con una di queste prendevo un sarago che, mentre lo tiravo fuori, era tutto circondato da sporcizia che però spariva una volta tirato fuori.

A quel punto, mentre lo liberavo dall'amo, il pesce tirava fuori delle spine che mi mettevano paura. Allora, toccandolo il meno possibile, lo ributtavo in mare.

La sera tornavo a casa ma dimenticando le canne sugli scogli. Controllavo sempre il meteo perché avevo paura che il mare molto mosso le portasse via. Ero molto stanco, provavo un senso di pigrizia che mi impediva di andare a riprenderle subito e volevo assolutamente andare a dormire.

Non ricordo cosa decidevo di fare, però ricordo che le canne da pesca erano sempre sulla scogliera, ma stranamente a casa di mio zia.

Interpretazione

Il mare rappresenta l'inconscio e i pesci il suo contenuto, oramai lo sappiamo.

La scogliera era quella dove andava a pescare da bambino. Da questo possiamo ricavare un'indicazione temporale. La presenza di 4 canne da pesca esprime una forte desiderio di ottenere un pescato abbondante.

Il pesce pescato all'inizio è molto "sporco", a indicare che i contenuti che stanno venendo fuori si riferiscono a materiale altrettanto sporco (in senso figurato).  Il fatto di averlo portato fuori, cioè a livello di coscienza, lo "pulisce" senza però togliergli la pericolosità (le spine) che lo induce a ributtare in mare il pesce pescato. Il sognatore si trova in una fase intermedia in cui non ha ancora "digerito" completamente il boccone appena emerso.

Le canne da pesca dimenticate sugli scogli indicano un lavoro di recupero interrotto ma solo temporaneamente.

Il fatto che le canne da pesca alla fine si trovino sempre sulla scogliera, ma a casa della zia, sta a significare che è stata la zia a fare opera di convincimento presso il nipote affinché iniziasse una psicoterapia.

Il mare mosso che rischia di portare via le canne ci fa capire che il lavoro di "ripescaggio" dall'inconscio si svolge in un'atmosfera di tensione. 

Da sottolineare in senso positivo c'è che, nonostante tutto, questo lavoro non viene interrotto, continua.


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